estratto da articolo su: Crac Coppola, l'immobiliarista arrestato dalla Guardia di Finanza - Repubblica.it
Crac Coppola, l'immobiliarista arrestato dalla Guardia di FinanzaI reati contestati dalla procura di Milano sono bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L'imprenditore ad aprile era già stato condannato a nove anni di reclusione per altri reati
MILANO- L'immobiliarista Danilo Coppola è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano. I reati contestati dalla procura di Milano sono bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.scorso primo aprile
Sarebbe di circa mezzo miliardo di euro il debito col Fisco delle società riconducibili a Danilo Coppola e che sono alla base del suo arresto, chiesto dai pm milanesi Mauro Clerici e Giordano Baggio, su ordine del gip Livio Cristofano. L’immobiliarista, di rientro da Londra, è stato bloccato dalle Fiamme Gialle, a Milano, fuori da un ristorante nel primo pomeriggio. Secondo l’indagine, il contenzioso fiscale riguarda quattro società, alcune intestate anche alla moglie e alla madre. Tra le società sotto indagine, Gruppo Immobiliare 2004 che ha un passivo di circa 500 milioni di cui 320 di debito con l'erario. Nell’inchiesta, anche la gestione di Porta Vittoria spa, in concordato preventivo. Le attività investigative avrebbero permesso di ricostruire "le dinamiche relative a complesse operazioni, anche a carattere transazionale, di distrazione del patrimonio di alcune società facenti capo all'indagato, che ne hanno cagionato il dissesto economico-finanziario", spiegano gli investigatori. Oltre all'immobiliarista sono indagate anche una decina di persone tra amministratori ed ex amministratori.
Si tratta quindi di un altro filone rispetto a quello per il quale l'imprenditore loera stato condannato a nove anni di reclusione (tredici anni e mezzo la richiesti dalla Procura). La condanna è, infatti, per bancarotta per distrazione o documentale in relazione al fallimento, tra il 2007 e il 2008, di una decina di società del Gruppo per quasi 300 milioni di euro. Stando all'originaria ipotesi accusatoria, i casi che hanno portato al fallimento delle società della galassia Coppola riguardavano Assa, Gen 5, Phoenix Real Estate, Spica Immobiliare, Gabbiano Immobiliare, Chiaravalle, Montenapoleone, Immobiliare Le Mole, Immobiliare Valadier e Promar il cui crac è avvenuto attraverso varie modalità, come la realizzazione di trasferimenti di beni immobili tra società a prezzi superiori a quelli di acquisto per incassare ingenti finanziamenti dal sistema bancario, la sottrazione dalle casse delle aziende venditrici delle risorse finanziarie, o privando le stesse dell'intero attivo e lasciando debiti ingenti verso l'Erario. Oppure attraversoil trasferimento delle quote sociali e delle cariche amministrative delle società a prestanome o a soggetti inesistenti o il trasferimento all'estero di alcune società in modo da ostacolare i tentativi di recuperodei crediti erariali e di evitare o ritardare il fallimento.