Originariamente Scritto da
Chinasky
Sulla legge elettorale bisogna in qualche modo accogliere le preoccupazioni di chi teme un eccessivo accentramento di potere nelle mani di un solo partito, e vede nel proporzionale un sistema più idoneo al monocameralismo.
La questione è, secondo me, che il proporzionale non risolve il problema delle crisi di governo che si creerebbero con alleanze trasversali, molto facilmente immaginabili in un paese litigioso come il nostro, né soprattutto risolverebbe il problema principale (e in un certo senso contrario) che ci ha condotto fin qui: la necessità delle larghe intese come unica strada praticabile per la governabilità.
Le elezioni del 2013 hanno sancito un principio secondo il quale in questo paese si governa solo tramite compromessi, dei moderati di sinistra con quelli di destra, o delle fazioni estremiste vista la recente simpatia tra m5s e Lega, ad esempio.
Io non sono contrario, in via di principio, all'idea del compromesso: in politica è sostanziale, e spesso porta più benefici di quanto si è soliti pensare.
Il problema però si pone quando esso diventa l'unica strada percorribile e praticabile.
In questo modo si altera il senso della democrazia in modo non dissimile da come agisce una dittatura: si nega la libertà di scelta, si impone un'unica via, che tra l'altro tendenzialmente non accontenta nessuno.
Oltretutto, a farne maggiormente le spese sono quei cittadini che vivono la propria cittadinanza in modo attivo, mentre prevale il sentiment passivo dei cittadini più manipolabili e noncuranti (e l'astensionismo in crescita, secondo me, si spiega soprattutto così).
Il compromesso deve tornare ad essere (nei limiti del possibile) un'opzione tra le altre possibili.
Anche perchè, se tutto è costantemente il frutto di compromessi, e tutti ne sono in qualche modo partecipi, poi non è possibile risalire alle responsabilità individuali, né per premiarle né per sanzionarle.
Nella fattispecie odierna: se un domani, poniamo il caso, Renzi si presenta alle elezioni in alleanza con NCD o con Ala, deve essere chiaro che è una scelta politica (che può benissimo avere le sue buone motivazioni) e non un'imposizione dettata dal contesto.
Se Bersani si allea m5s (faccio per dire), deve motivare una scelta e non (o non solo) giustificare l'unico compromesso possibile.
Ecco, detto in modo molto spannometrico, il motivo per cui ritengo che il proporzionale non sia un sistema migliore del maggioritario: sostanzialmente perché esalta e non ridimensiona il regime del compromesso, quindi non contribuisce ad un processo di responsabilizzazione delle scelte individuali di cui il nostro paese ha estremo bisogno; in poche parole non fa progredire il sistema-paese.
Ecco, più tardi (che ora ho da lavora'!) dirò perché ritengo che gli anticorpi al pericolo di deriva autoritaria li abbiamo e si trovano non nella legge elettorale, ma nel tessuto istituzionale e socio-politico italiano.