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  1. #1
    Uomo tropicale
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    Lightbulb Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Il Pontefice sul nazismo: «Un regime senza dio»

    Il Papa saluta la Terra Santa
    «La pace è possibile, mai più muri»

    Benedetto XVI al Santo Sepolcro nell'ultimo giorno della suo viaggio: «La tomba vuota messaggio di speranza»

    GERUSALEMME - «La tomba vuota ci parla di speranza, quella stessa che non ci delude, poiché è dono dello Spirito della vita. Questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi». Nell'ultimo giorno della sua visita pastorale in Terra Santa, che ha avuto come momento cruciale la visita al Santo Sepolcro, Benedetto XVI ha voluto salutare così il Medio Oriente. Il «muro» che ha visto a Betlemme è stata, per il Papa, «una delle visoni più tristi» della sua visita pastorale: per questo il Pontefice ha chiesto un «futuro in cui i popoli della Terrasanta possano vivere insieme in pace e armonia senza bisogno di tali strumenti di sicurezza e separazione, ma piuttosto rispettandosi e avendo fiducia l'uno nell'altro, e rinunciando a ogni forma di violenza e di aggressione». Tutto ciò, ammettendo comunque «come sia difficile il compito» di Israele e della Autorità nazionale palestinese».

    «NAZISMO, UN REGIME SENZA DIO» - Ratzinger ha voluto anche ricordare la Shoah. «Tanti Ebrei, madri, padri, mariti, mogli, fratelli, sorelle, amici, furono brutalmente sterminati sotto un regime senza Dio - ha affermato - che propagava un'ideologia di antisemitismo e odio». «Quello spaventoso capitolo della storia - ha ribadito dopo le critiche che gli sono state rivolte per non aver citato il nazismo nella sua visita allo Yad Vashem - non deve essere mai dimenticato o negato. Al contrario, quelle buie memorie devono rafforzare la nostra determinazione ad avvicinarci ancor più gli uni agli altri come rami dello stesso olivo, nutriti dalle stesse radici e uniti da amore fraterno». «Uno dei momenti più solenni della mia permanenza in Israele è stato - ha sottolineato il Pontefice - la mia visita al memoriale dell'Olocausto a Yad Vashem, dove ho incontrato alcuni dei sopravvissuti ai mali della Shoah. Quegli incontri profondamente commoventi hanno rinnovato ricordi della mia visita di tre anni fa al campo della morte di Auschwitz».

    «SUPERARE GLI AMARI FRUTTI DELLE OSTILITÀ» - Nell'ultimo giorno del suo viaggio, Benedetto XVI, accolto all'arrivo nella basilica del Santo Sepolcro dal custode di Terrasanta, Pierbattista Pizzaballa, e dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, ha rivolto un discorso di contenuto spirituale sul senso della «tomba vuota» per i credenti e ha tratto spunto dalla morte e risurrezione di Cristo per pregare per la pace in Medio Oriente. «La Chiesa in Terrasanta, che ben spesso ha sperimentato l’oscuro mistero del Golgota (il monte su cui è stato crocifisso Cristo, ndr.), non deve mai cessare di essere un intrepido araldo del luminoso messaggio di speranza che questa tomba vuota proclama. Il Vangelo ci dice che Dio può far nuove tutte le cose, che la storia non necessariamente si ripete, che le memorie possono essere purificate, che gli amari frutti della recriminazione e dell'ostilità possono essere superati, e che un futuro di giustizia, di pace, di prosperità e di collaborazione può sorgere per ogni uomo e donna, per l'intera famiglia umana, e in maniera speciale per il popolo che vive in questa terra, così cara al cuore del Salvatore».

    IN GINOCCHIO - Il Papa si è inginocchiato in preghiera per alcuni minuti sulla pietra della tomba di Cristo nel Santo Sepolcro. Al suo arrivo nella basilica che ricorda la morte e risurrezione di Gesù, Benedetto XVI aveva invece asperso d'incenso la pietra «dell'unzione» dove, secondo la tradizione, Cristo sarebbe stato cosparso di olii dopo la deposizione dalla croce. Dopo il Santo Padre si è recato al Calvario, il luogo della crocifissione.

    VISITA AL PATRIARCATO - Benedetto XVI si è spostato poi al Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, quarantacinque anni dopo lo storico abbraccio di Paolo VI con Atenagora. «Ho a lungo desiderato questo momento», ha confidato al patriarca Teofilo III ricambiando il suo abbraccio «con calore» e ringraziandolo «per avermi offerto questa opportunità di incontrare ancora una volta i molti leader di Chiese e comunità ecclesiali presenti a Gerusalemme». «Stamani - ha detto - il mio pensiero va agli storici incontri che ebbero luogo qui, in Gerusalemme, fra il mio predecessore, il Papa Paolo VI, e il Patriarca Ecumenico Atenagora I, come pure quello fra Papa Giovanni Paolo II e Sua Beatitudine il Patriarca Diodoros». Tutti e tre questi incontri, ha aggiunto comprendendo in essi la sua visita odierna, «sono di grande significato simbolico». L'abbraccio tra Paolo VI e Atenagora a Gerusalemme nel gennaio 1964, fu l'inizio dell'ecumenismo contemporaneo, dovuto alla volontà di Papa Montini e alla carismatica iniziativa del Patriarca ortodosso.

    «PROMETTE UNA VITA SENZA LACRIME E PAURE» - Benedetto XVI è salito alle 4.25 ora locale (le 13:25 in Italia) su un aereo della compagnia israeliana El al diretto a Roma. Giunto in macchina all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv il Pontefice ha ascoltato il saluto del presidente di Israele, Shimon Peres, e ha tenuto un ultimo discorso. Alla cerimonia era presente anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. A entrambi il Papa ha stretto lungamente la mano prima di essere accompagnato al palco allestito per i discorsi. «La sua descrizione di questo viaggio come un pellegrinaggio di pace è stata commovente - ha detto Peres - la sua richiesta di pace e sicurezza fra noi e i nostri vicini e nel mondo si rivolge ad un bisogno vitale. Promette una vita senza lacrime o paura».

    Fonte: Corriere della sera, 15.5.2009
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  2. #2
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    Lightbulb Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Ma i "duri padroni" se ne infischiano...


    Israele nega al Pontefice i visti per 500 religiosi

    di Andrea Tornielli

    nostro inviato a Nazareth

    Nel giorno in cui Benedetto XVI incontra il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ormai a poche ore dalla conclusione della visita del Pontefice in Terra santa, arriva la notizia - anticipata ieri mattina dal quotidiano Ma’ariv - di 500 visti d’ingresso negati a sacerdoti, religiosi e religiose provenienti da Paesi arabi che la Santa sede aveva richiesto.
    L’incontro del Pontefice con Netanyahu era previsto alle 15.50. Il premier israeliano, di ritorno dalla Giordania dove ha parlato con il re Abdallah II in vista dell’ormai prossimo incontro con il presidente americano Barack Obama, è arrivato puntualissimo al convento francescano che sorge a fianco della basilica dell’Annunciazione di Nazareth, accolto dal Custode di Terra santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Ratzinger è arrivato con qualche minuto di ritardo, e si è scusato con l’ospite. Netanyahu gli ha risposto: «Ero disposto ad aspettarla anche di più... ».
    Il colloquio è durato circa un quarto d’ora e il direttore della Sala stampa della Santa sede, padre Federico Lombardi, ha detto che è stato incentrato «soprattutto sui temi del processo di pace in Medio oriente e i modi per farlo progredire». Il premier israeliano ha invitato il Papa ad alzare la voce contro l’Iran e l'antisemitismo di Ahmadinejad, ma si è parlato anche della dei visti e Netanyahu ha assicurato che ne saranno concessi di più.
    Dopo l’incontro tra Benedetto XVI e il premier, si sono riunite le delegazioni israeliana, composta da sei persone, e vaticana, guidata dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Questo secondo colloquio è stato interamente dedicato ai problemi relativi all’attuazione dell’accordo economico e finanziario tra Israele e Santa sede, e il problema dei visti. Il governo israeliano, che nell’Accordo fondamentale siglato con il Vaticano nel 1993 si era impegnato a garantire il flusso di religiosi provenienti dal Medio Oriente e da altri Paesi, negli ultimi anni ha ristretto le concessioni. Ci sono parrocchie che attendono il loro pastore impossibilitato da mesi ad entrare in Israele. E proprio ieri si è saputo che il ministro dell’Interno Yishai ha respinto la richiesta del Vaticano di emettere visti multi-ingresso per circa 500 religiosi dei Paesi arabi. Anche se le trattative hanno subito un’accelerazione negli ultimi mesi, l’attuazione dell’accordo economico e finanziario è ancora lontana. Tra i problemi da affrontare c’è la restituzione di 40 proprietà occupate durante la guerra del 1948, come ad esempio l’area dove sorgeva la sede della delegazione apostolica sul monte Sion.
    Per quanto riguarda i luoghi santi, il contenzioso è innanzitutto su quanti di questi vengono riconosciuti tali da Israele. La Santa sede chiede che questi luoghi - gli edifici e i terreni annessi - possano continuare a svolgere la loro propria missione e siano dichiarati inespropriabili anche in futuro. Il ministero del Turismo israeliano, invece, vorrebbe trasformare in senso più turistico alcune di queste proprietà, ad esempio costruendo una funivia per salire sul monte Tabor e attrezzandolo con aree da picnic, oppure realizzando una «passeggiata ecologica» lungo tutto il bagnasciuga che circonda la chiesa del Primato, quella di Tabga e Cafarnao. Infine, le esenzioni fiscali: il Vaticano chiede che siano esentati dalle tasse le istituzioni quali scuole e ospedali.

    Fonte: Il Giornale, 15.5.2009
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  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Kremator Visualizza Messaggio
    Ma i "duri padroni" se ne infischiano...


    Infine, le esenzioni fiscali: il Vaticano chiede che siano esentati dalle tasse le istituzioni quali scuole e ospedali.

    Fonte: Il Giornale, 15.5.2009


    nazismo un regime senza dio defiscalizzato :sofico:
    Area D.*

    onesta repulsione verso la casta

    *Area Desciusciaizzata

    Notice:
    Sciuscià keep off

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    se trovo un po'di tempo qui ci facciamo una bella discussione...
    l'invito è per persone intellligenti e attente.
    intanto riflettete su questo passaggio :
    «Quello spaventoso capitolo della storia - ha ribadito dopo le critiche che gli sono state rivolte per non aver citato il nazismo nella sua visita allo Yad Vashem - non deve essere mai dimenticato o negato. ...........

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Daltanius Visualizza Messaggio
    se trovo un po'di tempo qui ci facciamo una bella discussione...
    l'invito è per persone intellligenti e attente.
    intanto riflettete su questo passaggio :
    «Quello spaventoso capitolo della storia - ha ribadito dopo le critiche che gli sono state rivolte per non aver citato il nazismo nella sua visita allo Yad Vashem - non deve essere mai dimenticato o negato. ...........
    Si vabbè, adesso è un'esaltazione del nazismo ostridicolo:
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  6. #6
    Dio e Po***o
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    Citazione Originariamente Scritto da Eckhart Visualizza Messaggio
    Si vabbè, adesso è un'esaltazione del nazismo ostridicolo:
    il punto non è , e non deve essere : "esaltare o non esaltare" il passato regime nazionalsocialista...
    ma poter discutere, di ogni periodo storico, in maniera libera e serena...evitando strumentalizzazioni di ogni sorta.

  7. #7
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Ma dov'è la novità? E' dalla "Mit Brennender Sorge" (1937) che la Chiesa ripete che il Nazionalsocialismo è anticristiano.
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Kremator Visualizza Messaggio
    Il Pontefice sul nazismo: «Un regime senza dio»

    Il Papa saluta la Terra Santa
    «La pace è possibile, mai più muri»

    Benedetto XVI al Santo Sepolcro nell'ultimo giorno della suo viaggio: «La tomba vuota messaggio di speranza»

    GERUSALEMME - «La tomba vuota ci parla di speranza, quella stessa che non ci delude, poiché è dono dello Spirito della vita. Questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi». Nell'ultimo giorno della sua visita pastorale in Terra Santa, che ha avuto come momento cruciale la visita al Santo Sepolcro, Benedetto XVI ha voluto salutare così il Medio Oriente. Il «muro» che ha visto a Betlemme è stata, per il Papa, «una delle visoni più tristi» della sua visita pastorale: per questo il Pontefice ha chiesto un «futuro in cui i popoli della Terrasanta possano vivere insieme in pace e armonia senza bisogno di tali strumenti di sicurezza e separazione, ma piuttosto rispettandosi e avendo fiducia l'uno nell'altro, e rinunciando a ogni forma di violenza e di aggressione». Tutto ciò, ammettendo comunque «come sia difficile il compito» di Israele e della Autorità nazionale palestinese».

    «NAZISMO, UN REGIME SENZA DIO» - Ratzinger ha voluto anche ricordare la Shoah. «Tanti Ebrei, madri, padri, mariti, mogli, fratelli, sorelle, amici, furono brutalmente sterminati sotto un regime senza Dio - ha affermato - che propagava un'ideologia di antisemitismo e odio». «Quello spaventoso capitolo della storia - ha ribadito dopo le critiche che gli sono state rivolte per non aver citato il nazismo nella sua visita allo Yad Vashem - non deve essere mai dimenticato o negato. Al contrario, quelle buie memorie devono rafforzare la nostra determinazione ad avvicinarci ancor più gli uni agli altri come rami dello stesso olivo, nutriti dalle stesse radici e uniti da amore fraterno». «Uno dei momenti più solenni della mia permanenza in Israele è stato - ha sottolineato il Pontefice - la mia visita al memoriale dell'Olocausto a Yad Vashem, dove ho incontrato alcuni dei sopravvissuti ai mali della Shoah. Quegli incontri profondamente commoventi hanno rinnovato ricordi della mia visita di tre anni fa al campo della morte di Auschwitz».

    «SUPERARE GLI AMARI FRUTTI DELLE OSTILITÀ» - Nell'ultimo giorno del suo viaggio, Benedetto XVI, accolto all'arrivo nella basilica del Santo Sepolcro dal custode di Terrasanta, Pierbattista Pizzaballa, e dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, ha rivolto un discorso di contenuto spirituale sul senso della «tomba vuota» per i credenti e ha tratto spunto dalla morte e risurrezione di Cristo per pregare per la pace in Medio Oriente. «La Chiesa in Terrasanta, che ben spesso ha sperimentato l’oscuro mistero del Golgota (il monte su cui è stato crocifisso Cristo, ndr.), non deve mai cessare di essere un intrepido araldo del luminoso messaggio di speranza che questa tomba vuota proclama. Il Vangelo ci dice che Dio può far nuove tutte le cose, che la storia non necessariamente si ripete, che le memorie possono essere purificate, che gli amari frutti della recriminazione e dell'ostilità possono essere superati, e che un futuro di giustizia, di pace, di prosperità e di collaborazione può sorgere per ogni uomo e donna, per l'intera famiglia umana, e in maniera speciale per il popolo che vive in questa terra, così cara al cuore del Salvatore».

    IN GINOCCHIO - Il Papa si è inginocchiato in preghiera per alcuni minuti sulla pietra della tomba di Cristo nel Santo Sepolcro. Al suo arrivo nella basilica che ricorda la morte e risurrezione di Gesù, Benedetto XVI aveva invece asperso d'incenso la pietra «dell'unzione» dove, secondo la tradizione, Cristo sarebbe stato cosparso di olii dopo la deposizione dalla croce. Dopo il Santo Padre si è recato al Calvario, il luogo della crocifissione.

    VISITA AL PATRIARCATO - Benedetto XVI si è spostato poi al Patriarcato Greco-Ortodosso di Gerusalemme, quarantacinque anni dopo lo storico abbraccio di Paolo VI con Atenagora. «Ho a lungo desiderato questo momento», ha confidato al patriarca Teofilo III ricambiando il suo abbraccio «con calore» e ringraziandolo «per avermi offerto questa opportunità di incontrare ancora una volta i molti leader di Chiese e comunità ecclesiali presenti a Gerusalemme». «Stamani - ha detto - il mio pensiero va agli storici incontri che ebbero luogo qui, in Gerusalemme, fra il mio predecessore, il Papa Paolo VI, e il Patriarca Ecumenico Atenagora I, come pure quello fra Papa Giovanni Paolo II e Sua Beatitudine il Patriarca Diodoros». Tutti e tre questi incontri, ha aggiunto comprendendo in essi la sua visita odierna, «sono di grande significato simbolico». L'abbraccio tra Paolo VI e Atenagora a Gerusalemme nel gennaio 1964, fu l'inizio dell'ecumenismo contemporaneo, dovuto alla volontà di Papa Montini e alla carismatica iniziativa del Patriarca ortodosso.

    «PROMETTE UNA VITA SENZA LACRIME E PAURE» - Benedetto XVI è salito alle 4.25 ora locale (le 13:25 in Italia) su un aereo della compagnia israeliana El al diretto a Roma. Giunto in macchina all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv il Pontefice ha ascoltato il saluto del presidente di Israele, Shimon Peres, e ha tenuto un ultimo discorso. Alla cerimonia era presente anche il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. A entrambi il Papa ha stretto lungamente la mano prima di essere accompagnato al palco allestito per i discorsi. «La sua descrizione di questo viaggio come un pellegrinaggio di pace è stata commovente - ha detto Peres - la sua richiesta di pace e sicurezza fra noi e i nostri vicini e nel mondo si rivolge ad un bisogno vitale. Promette una vita senza lacrime o paura».

    Fonte: Corriere della sera, 15.5.2009
    Senza Dio?
    E il Fuhrer cos'era?
    “Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.

    Pierre Joseph Proudhon

  9. #9
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Senza Dio è quell'eretico del papa.

  10. #10
    SMF
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    Predefinito Riferimento: Ratzinger: nazismo un regime senza Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Ma dov'è la novità? E' dalla "Mit Brennender Sorge" (1937) che la Chiesa ripete che il Nazionalsocialismo è anticristiano.
    Non esattamente.
    La Chiesa non ha mai condannato ufficialmente l'ideologia nazionalsocialista nè ha mai scomunicato il Terzo Reich.
    Mit Brennender Sorge era una critica alle correnti ideologiche neo-pagane del NS più che una condanna del nazionalsocialismo.

 

 
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