SCRITTO DA GABRIELE ADINOLFI |
DOMENICA 29 MAGGIO 2016 01:06 |
Nulla di nuovo sotto il sole, salvo che se non siete aquile non potete fissarlo con lo sguardo
Ciò che più mi sorprende dei brogli palesi che hanno capovolto il risultato delle elezioni presidenziali in Austria è la sorpresa di quelli che s'indignano.
Più passa il tempo più mi domando a cosa serva predicare nel deserto visto che nel mondo che pretenderebbe di rappresentare l'opposizione radicale si crede palesemente nei valori e nella trasparenza della democrazia.
D'accordo: non ci può essere residuo dubbio sul fatto che la sconfitta di Hofer sia stata determinata da funzionari che hanno falsificato le schede, aggiungendone ben oltre il numero degli aventi diritto al voto. Lo hanno fatto a rotta di collo e senza il minimo pudore. E allora? Fanno sempre così.
Suicidi
Nel 1992 venne trovato “suicida” nel garage della Casa Bianca il collaboratore dei Clinton, sembra particolarmente amico di Hilary, Vincent Foster. Poche ore dopo i suoi conti bancari vennero prosciugati, alcune rivelazioni vennero presto a galla: Foster era considerato l'orecchio di Tel Aviv e si era ancora nel pieno di una vera e propria guerra tra Cia e Mossad. La cosa più importante però è che nella mano del “suicida” venne trovata una pistola di calibro diverso da quella che aveva esploso il colpo fatale. Non certo perché i depistatori dell'assassinio fossero grottescamente incapaci, al contrario emettevano un segnale chiarissimo: “facciamo come ci pare”.
Un giornalista italo-americano che si era specializzato nella guerra tra i due servizi, qualche tempo prima era stato trovato “suicida” nella vasca da bagno della sua stanza di motel. Immerso in una vasca colma di acqua bollente si sarebbe tagliato le vene dei polsi ma soltanto dopo essersi reciso tutti i tendini delle braccia e averle rese inservibili. Stesso messaggio.
D'accordo, mi direte, parliamo di guerra tra servizi, non di elezioni.
Spogli
Nel 2006 Berlusconi aveva da poco infastidito gli americani per le scelte energetiche a est e per giunta si era improvvisamente trovato contrapposto all'intero apparato Dc oltre che a quello dell'ex Pci. Perse ufficialmente le politiche con uno scarto di quasi trentamila voti: una manciata. In realtà aveva vinto per diverse centinaia di migliaia di voti, ma il calcolo venne falsato e, per di più, per ostentare prepotenza, si fece in modo di far ritrovare nella spazzatura una serie di schede valide che non erano state calcolate.
Come fanno? Personalmente mi sono interessato di una sola competizione elettorale, le regionali del 2005, sostenendo Lino Guaglianone in Lombardia e Gerri “testa di ferro” nel Lazio.
Avevamo, nelle due regioni, una trentina di rappresentanti di lista che a fine spoglio ci hanno portato i risultati registrati nelle loro sezioni. Quando li abbiamo confrontati con quelli ufficializzati dal Ministero, non corrispondevano in nessuna delle sezioni. Manipolazione del cento per cento! Reclami però considerati inaccettabili, come sarebbe poi accaduto a Berlusconi.
Nel 2007 alle elezioni presidenziali francesi, Sarkozy, utilizzando le parole d'ordine del Front National recuperò una buona parte dell'elettorato lepenista. Laddove lo scrutinio avveniva ancora con il classico metodo manuale gli strappò un quarto dei consensi, ma in tutte le sezioni in cui venne per la prima volta attivato lo scrutinio elettronico, delle sezioni disposte sul territorio a macchia di leopardo, dunque non omogenee tra loro, la conquista dei voti frontisti ammontò al 50%.
Anche in questo caso nessun pudore e nessun tentativo fatto per mascherare il broglio.
Rese
Dunque, direte voi: non si può far nulla? Tutto è vano? Non tutto, ma di sicuro lo è l'illusione nella delega. Le elezioni possono anche essere vinte da una forza d'opposizione, ma il margine reale dev'essere così schiacciante da rendere il broglio impraticabile. Diciamo che serve uno scarto in punti reali di almeno il sette per cento. In caso di ballottaggio bisogna ampiamente superare la forbice 53-47. Ma poi, per non fare come Alleanza Nazionale e come Syriza che al governo hanno continuato a obbedire ai ciambellani dei poteri forti, non basterà avere ciò che a quei partiti è mancato, ovvero dei politici seri e soprattutto degli uomini, ma servirà un sistema di forze precedentemente collaudato che sia articolato nella società, spiritualmente, organizzativamente, culturalmente ed economicamente.
Nei Paesi non mediterranei c'è un vantaggio: la tendenza a fare sistema presso la popolazione. Questo offre dunque agli austriaci almeno una possibilità di capitalizzare le posizioni raggiunte e di sfruttare la debolezza del partito del broglio. Da noi, come in Francia, dove individualismo e pressapochismo la fanno da padrona, la situazione è meno promettente di per sé ed è la ragione per la quale se non ci si sbriga a cambiare atteggiamento rispetto alle cose e alla politica non faremo altro che sperare e disperare, scandalizzandoci fino a quando non troveremo normale sostenere che non c'è più niente da fare. Così avranno vinto loro, perché avremo perso noi. |