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Tale leader, tale aspirante leader. Luigi De Magistris sta seguendo in modo speculare le orme del suo padrino politico Antonio Di Pietro. Entrambi ex Pm che hanno lasciato la magistratura per darsi alla politica,
entrambi grandi nemici di lodi, scudi e immunità per i politici, entrambi però pronti a sfruttarli appena serve. Come prima l’eurodeputato Tonino, adesso anche l’eurodeputato De Magistris ricorre al privilegio dell’immunità parlamentare per sottrarsi al normale corso della giustizia, quello che tocca ai comuni cittadini ma non alla Casta, di cui ormai fa parte. Il procedimento che lo riguarda è partito da un suo collega di Strasburgo, Clemente Mastella, che ha presentato al Tribunale di Benevento un atto di citazione contro De Magistris. In ballo, una diffamazione che Mastella ritiene di aver subito dall’ex pm di Why not, che in un’intervista dell’ottobre 2009 a E-Polis aveva espresso concetti poco lusinghieri sul suo conto.
Il delfino di Di Pietro, però, ha appena presentato alla presidenza dell’assemblea Ue la richiesta di far valere la sua immunità parlamentare, come è stato reso noto nella plenaria di Bruxelles lo scorso mercoledì.
Non è lui, insieme a Di Pietro, ad aver coniato l’equazione «immunità parlamentare/immoralità parlamentare? Certo, De Magistris dirà che l’immunità a cui si riferisce è quella totale, quella prima delle modifiche del ’93.
Sempre che il processo abbia luogo, e che non venga stoppato da un Lodo De Magistris...
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De Magistris fa come Tonino, urla e protesta contro il Lodo Alfano poi pretende l’immunità - Interni - ilGiornale.it del 11-07-2010