studio del cavolo perchè non da' percentuali.
ovvio che a milano ci siano più :
a) più deficienti , questione di numeri,
- ed è ovvio che i deficienti potendosi nascondere meglio nella moltitudine si fanno sentire di pià e fanno più coglionate che in provincia (vedi i cogliodi cei centri sociali ad es.)
- e se a questo aggiungi che nelle grandi città c'è sempre più diffidenza vers gli sconosciuti, difficile che uno intervenga per certi atti (anche perchè rimani indifeso dalla legge)
- inoltre nelle grandi città il numero delle persone "in crisi" (es. disoccupati, penzsionati) sono maggiori, la vita è più cara (in media) ,che in provincia e quindi è più facile che ri vengano "colpi di odio".
- non ultimo nelle grandi città sei comunque più stressato che in provincia.
direi quindi che tutto sommato è ababstanza normale.
Infatti la questione dei numeri è fondamentale per capire lo studio al massimo livello e dargli una parvenza di serietà.
Comunque andate sul link, e cliccate sulla foto che appare all'inizio della pagina e scorrendola vedrete che ci sono i numeri dei cinguettii.
L'articolo poi che non riportato tutto da me termina così:
"I RISULTATI
I termini sono stati individuati a partire da quelli che nella rilevazione 2013-2014 sono risultati più frequenti; inoltre, è stata diffusa a livello nazionale una survey on-line, che chiedeva agli intervistati di indicare 5 termini negativi che rivolgerebbero a ognuno dei 6 gruppi di persone. Sebbene non sia possibile calcolare un preciso tasso di risposta, delle 1358 persone che hanno avuto accesso alla survey on-line, 935 (69%) hanno completato il questionario.
Il risultato sono lartine termografiche dell’Italia.
Quanto più “caldo”, cioè vicino al rosso, è il colore della mappa termografica rilevata, tanto più alto è il livello di intolleranza rispetto a una particolare dimensione in quella zona. Aree prive di intensità termografiche non indicano assenza di tweet discriminatori, ma luoghi che mostrano una percentuale più bassa di tweet negativi rispetto alla media nazionale.
Perché Twitter? Sebbene tra i social network non sia quello maggiormente utilizzato per la condivisione di stati personali (primeggiano Facebook e Google+), il fatto che Twitter permetta di re-tweettare dà l’idea di una comunità virtuale continuamente in relazione e l’hashtag offre una buona sintesi del sentimento provato dall’utente.
“Soltanto 140 caratteri disponibili in un tweet consentono a un atteggiamento individuale di diffondersi ed essere condiviso da un infinito numero di utenti, spesso “garantito” dall’anonimato della rete”, spiega Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, professore ordinario alla Facoltà di Medicina e Psicologia Sapienza Università di Roma. “Minacce, insulti razzisti o omofobi, commenti sessisti, immagini private pubblicate per vendetta sono tutte evacuazioni psichiche che online trovano il luogo ideale per esprimersi. Data, infatti, l’assenza di interazioni fisiche, contatto visivo, condivisione delle espressioni facciali, tono della voce, i filtri e le (auto)censure cadono, le mediazioni si annullano e la comunicazione si fa più “agita”, continua Lingiardi. “Fuori dalla rete, questo tipo di comunicazione può assumere dimensioni ragguardevoli e la frustrazione e il disagio quotidiano possono cronicizzarsi in forme aggressive. Dunque, che fare? La nostra mappa permette di individuare le zone in cui l’“hate speech” è stato maggiormente twittato. Questo ci consente di attivare campagne preventive sia attraverso l’elaborazione di materiali didattici e formativi sia attraverso interventi nelle scuole e incontri allargati con le realtà territoriali”.
"La Gloria non la cerco per me stesso ma per la mia Nazione" (22gradi)
675% di 40.000 a casa mia fa 270.000, considerando che le statistiche si basano sull'area metropolitana di Roma che é quasi 5 milioni, con 4 milioni mi sono tenuto anche basso.
Ora, 4 milioni è mille volte 40.000 ovvero il 10.000%.
Le proporzioni non ci sono e l'esempio della macchina è semplicemente ridicolo. Considerando che a Roma in assoluto ci sono più vandali che a Macerata é sufficiente uno solo che passi per vandalizzare una macchina.
Questi sondaggi non hanno senso... in Cina ci sono più mancini che a San Marino, secondo il ragionamento che si vuol far passare, sarebbe imputabile al fatto che i cinesi siano più propensi ad essere mancini rispetto ai sanmarinesi.