Originariamente Scritto da
Parsifal Corda
Per essere precisi si parlava dell'interpretazione sul "meritano la morte", che è riferito ad una serie di azioni diverse dall'omosessualità, la colleganza con l'omosessualità (praticata, ovviamente, non la tendenza, si parla di atti) c'è in quanto anche quest'ultima è una conseguenza dell'obnubilamento dovuto all'idolatria.
In pratica di ciò che ha citato il Don (che di certo ha citato fino al capoverso tralasciando buone parti se no un'omelia era una conferenza) direttamente collegato (posto ciò che ho scritto più sù) all'omosessualità è questo:
Il meritano la morte è invece riferito direttamente a coloro che sono:
Dal che si evince chiaramente che si parla del Giudizio di Dio, quindi essenzialmente di morte spirituale, anche se il peccato c'entra eccome anche con la morte fisica (per chi conosce un pò di dottrina).
Che ci sia una differenziazione tra le due parti si evince anche da un altro fatto.
Prima di parlare dell'omosessualità come conseguenza dell'idolatria, si dice che Dio li ha abbandonati a passioni infami.
Per le altre azioni citate prima di quel "gli autori di tali cose meritano la morte" è scritto:
Quindi da una parte "passioni infami", dall'altro intelligenza depravata, indicando così addirittura due fonti diverse dei peccati descritti.
Come vedi mi sono limitato a fare un'analisi letterale delle sole parole pronunciate nell'omelia da Don Pusceddu riprese dalla Lettera ai Romani, quelle che "hanno dato scandalo" (in realtà strumentalizzate con molta malafede dai giornalisti, ma il Nuovo Testamento è "scandalo e follia" quindi va bene così), perchè credo che il resto, la disapprovazione delle unioni civili non si possa criticare, è sacrosanta per un Don.
A me non solo non creano problemi le parole di San Paolo, ma le sottoscrivo tutte in quanto evidenziano una conoscenza dell'uomo che oggi abbiamo dimenticato. Credo sia magistrale l'accostamento tra l'idolatria e la distorsione delle passioni e dell'intelligenza.
Comunque quelle che tu chiami offese sono analisi di comportamenti, considerati riprovevoli.
Purtroppo si arriva all'assurdo che viene invocata la censura non su certi "orgogli" e comportamenti, sull'esaltazione della libido in tutte le sue forme anche verso i più piccoli, ma su chi le giudica negativamente.
Io voglio essere libero di poter rivendicare questo giudizio sui comportamenti, come lo faccio in mille altri aspetti, senza per questo giudicare la persona (come ha detto anche il Santo Padre). Posso?
NO perchè allora addio libertà, censuriamo pure Gesù Cristo quando parla della punizione di Sodoma, Dante, etc.
Alla fine l'obiettivo comunque è tacitare un giudizio difforme dal politically correct, tutti i misunderstanding invocati ad arte e ingigantiti dai media servono a questo. Non c'è nessuna reale offesa, solo lavaggio del cervello e pressioni psicologiche (e non solo) contro "i dissidenti".
Fiero di farne parte.