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  1. #1
    Lo Stato è un furto!
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    Predefinito Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Traduzione integrale dell’articolo The State, A Singularity, scritto da Ferdinand A. Hoischen (a cura di Luca Fusari)


    Lo Stato è una singolarità? Come mai? E che cosa significa ‘singolarità’? Secondo l’Oxford Dictionary significa «il fatto di essere singolari» e singolari significa «singolo, unico nel suo genere». La parola unicità deriva dal latino ‘singularitas’ e ciò equivale ad unicità, anomalia, bizzarria.

    Ed è esattamente ciò che è lo Stato, ogni Stato! E’ un fenomeno unico in quanto è la sola entità su questo pianeta che:


    1. è originata da crimini violenti;
    2. esclusivamente è impegnata in modo permanente e costantemente in crimini violenti;
    3. non può sopravvivere senza commettere crimini violenti;


    Senza esagerare lo Stato può quindi essere caratterizzato come crimine violento istituzionalizzato. Nessuna altra persona o organismo su questo pianeta arriva a tanto. Sorprendentemente, nonostante il suo essere moralmente perverso, la stragrande maggioranza delle persone che amano lo Stato lo danno per scontato, lo considerano necessario, o semplicemente lo accettano con un’alzata di spalle come una sorta di fenomeno naturale, allo stesso tempo sono però dei critici assoluti del comportamento criminale da parte di individui ed aziende chiedendo procedimenti penali, ironia del caso, al più grande criminale del Paese: lo Stato. Questo, ovviamente, deve essere intesa come una sorta di schizofrenia globale.


    1) Che le prime fasi della sua formazione lo Stato venga creato esclusivamente dalla violenza, dalla coercizione e dalla predazione è ragionevolmente confermato dal professore Franz Oppenheimer. Lo Stato è un’istituzione sociale che è stata imposta da un gruppo vittorioso di persone con l’unico scopo di assicurare il dominio dei conquistatori sui vinti, assicurandosi contro le rivolte interne e gli attacchi esterni.


    E i governanti non hanno altro obiettivo che lo sfruttamento economico degli sconfitti da parte dei vincitori (Oppenheimer, Der Staat, 3° edizione [tedesco], 1929, pag.15). Questo è ancor vero oggi, considerando che i cittadini sono costretti al pagamento di tributi banalizzati con termini camuffati di imposte, tasse e contributi.


    2) Che lo Stato, esclusivamente, si impegni in modo permanente e costantemente in crimini violenti che manifestano la sua essenza, con poco sforzo intellettuale lo si può vedere dalle leggi fatte dallo Stato stesso, le quali ovviamente si applicano solo ai soggetti inferiori e non al divino Stato seduto in trono sopra tutti e tutto.


    Lo Stato commette omicidi e massacri, ad esempio le guerre in Iraq e Afghanistan, le quali non sono state provocate e non sono giustificabili in ambito d’autodifesa. Priva gli individui della loro libertà e li pone alla sua mercé (li mette in prigione) se non pagano i tributi imposti (tasse) o qualora non compiano esattamente quello che richiede nelle sue leggi auto-prodotte.


    Raccoglie i tributi richiesti (tasse) con la violenza o minaccia di usare violenza (estorsione sotto la minaccia della forza). Lo Stato mantiene parte del bottino della sue estorsioni per se stesso e distribuisce il resto ai suoi burocrati e servi (riciclaggio e occultamento di beni illecitamente ottenuti).



    Espropria di soppiatto in modo inosservato i suoi sudditi producendo banconote che non sono denaro e che non hanno valore reale sottostante (contraffazione e frode). Questo elenco potrebbe continuare quasi all’infinito.


    Dinnanzi a questi fatti vi sono i presunti intellettuali (presunti perché intellettuale significa sostanzialmente una persona che abbia la capacità di comprendere e percepire) che asseriscono che le leggi statali consentono allo Stato e ai suoi burocrati di compiere quelle azioni in quanto le leggi sono state fatte da rappresentanti che sono stati eletti dal popolo.



    Questo ovviamente è una incredibile idiozia ed è sempre stata usata come stupido pretesto per giustificare le atrocità dello Stato a cui essi stessi hanno partecipato o partecipano energicamente. Gli elettori possono conferire tali diritti che essi stessi possiedono solo ai loro propri rappresentanti.


    Ma nessun elettore ha il diritto di costringere, armi in mano, il suo vicino di casa a consegnargli i suoi soldi o ad uccidere qualcuno che non l’abbia attaccato in precedenza. Quindi nessun rappresentante può aver avuto tali diritti delegati. E di conseguenza nessuna tumultuosa assemblea dei rappresentanti (“parlamento”) è in grado di emanare una legge che giustifichi la rapina e l’omicidio se commesso dallo Stato.


    Che le leggi dello Stato non possano né moralmente né eticamente né a norma di legge (naturale) conferire autorità allo Stato è conseguenza alla base degli sforzi di tutti gli Stati di perseverare ancora oggi nella presentazione di una giustificazione di base per le loro regole e la loro autorità arbitrariamente creata, questo che sia un consiglio divino o una procedura democratica che ha sostituito la precedente.


    Il Quinto Comandamento dice: ‘non uccidere’ non qualcosa come ‘non uccidere se non per ordine di uno Stato’. E il Settimo Comandamento dice: ‘non rubare’ anziché ‘non rubare se non giustificato da una decisione a maggioranza’. Le leggi generate dallo Stato sono destinate esclusivamente a salvaguardare il suo potere derivante dal suo monopolio dell’uso della forza e il suo monopolio fiscale.


    Sicché in realtà queste leggi significano ciò che già Frédéric Bastiat acutamente percepì:«quando il saccheggio diventa uno stile di vita per un gruppo di uomini che vivono in società, nel corso del tempo, questi creeranno per loro stessi un sistema legale che lo autorizzi e un codice morale che lo glorifichi».


    Lo Stato che ben coperto dai media chiede agli evasori fiscali un falso rimorso e l’onestà fiscale è analogo a quando spiega le sue missioni militari omicide in Afghanistan e in Iraq quale difesa “là” dell’America. Per i politici nessuna spiegazione è troppo stupida per non essere presentata al popolo come una giustificazione per il comportamento criminale dello Stato, e la gente è tanto sciocca da prendere ognuna di queste spiegazioni come effettive.


    E poi ci sono i cosiddetti miniarchici che vogliono ridurre la portata dello Stato e limitare i suoi poteri esecutivi, ma non hanno intenzione di abbandonarlo del tutto (“un laisser-faire di regime”) una forma particolarmente distintiva di schizofrenia.


    Per i miniarchici è intollerabile che lo Stato uccida milioni di persone ma se ne uccide alcune migliaia allora va bene. Per i miniarchici non è accettabile che lo Stato estorca miliardi di tasse dai suoi sudditi ma non ci sono obiezioni se lo fa a poche centinaia di milioni di persone.


    Mentre per quanto riguarda i gravi crimini gli amanti dello Stato con disgusto vogliono stare dalla parte moralmente sicura come piccoli amanti della criminalità statale. Questa concezione rende assurda di per sé stesso questo modo di ragionare dato che un comportamento criminale meno tentacolare non cambierebbe il fatto che la delinquenza dello Stato è persistente e intrinseca alla sua amoralità.


    Si chieda alle vittime di un più piccolo Stato miniarchico se ritengono che questo tipo di Stato vada abbastanza bene.


    3) Che lo Stato non possa sopravvivere senza commettere in modo permanente dei crimini violenti è una cosa facilmente riscontrabile facendo un semplice esperimento mentale: se si toglie la possibilità allo Stato di usare il monopolio della forza, crolla immediatamente in quanto non è più in grado di finanziarsi con la violenza o la minaccia della violenza.


    E poi semplicemente non può più finanziare i suoi gruppi favoriti (grandi imprese, banche, gruppi di pressione, ecc) e la sua burocrazia (pretenziosamente chiamata “dipendenti pubblici”). Ciò significa che uno Stato senza la violenza non è né possibile né immaginabile.


    Il termine ‘funzionario pubblico’ per i burocrati è ingannevole in quanto, in realtà, non servono il pubblico. Essi servono solo lo Stato e non i suoi sudditi e, pertanto, dovrebbero essere chiamati ‘servitori dello Stato’. Lo Stato dipende da loro per la sua sopravvivenza. Essi implementano ciò che i proprietari dello Stato determinano.


    Senza questi agenti volenterosi con poca considerazione per sé stessi, e che lasciano l’etica nell’armadio quando entrano in servizio nello Stato come contropartita per ottenere uno stipendio fisso mensile dal bottino rubato dallo Stato, questo non sarebbe in grado di agire. Questo dimostra con forza l’atteggiamento fondamentalmente corrotto di questi servitori dello Stato.


    Ma chi sono quei burocrati? Sono loro stessi dei criminali! Ogni Stato li recluta e può solo reclutare dei criminali per far eseguire il suo lavoro sporco, perché la gente moralmente superiori non lavorerebbe mai per un racket. Lo Stato e i suoi burocrati sono entrambi dei parassiti che vivono sulle spalle della gente produttiva.


    Il loro principio essenziale di azione (“ne ho il diritto”) è quasi identico. E il loro principale obiettivo, il mantenimento del monopolio dell’uso della forza in una determinata area geografica, è congruente (come ha scritto Justin Raimondo). Quindi non troverete persone moralmente decenti al servizio dello Stato, nella migliore delle ipotesi un po’ di disperati che fingono di esserlo, e nella maggior parte degli individui professionalmente di seconda categoria.


    Chi lavorerebbe volontariamente per una banda di criminali che paga il suo stipendio mensile fisso mediante un bottino rubato? Ora, ci sono degli ingenui che credono che l’atteggiamento criminale non possa essere attribuito ad ogni burocrate o anche alla maggior parte dei burocrati. Ma questa è una posizione indifendibile.


    Al contrario, si deve attribuire un atteggiamento criminale e questa è una accusa fondata. Lo Stato si procura i suoi fondi dalla predazione e dall’estorsione. Questo lo sa ogni burocrate, anche se forse non gli piace ammetterlo per se stesso o lo sopprime nella sua coscienza. Nel caso in cui in realtà non lo sappia, l’ignoranza non è una scusa per andar contro la responsabilità legale e morale (legge naturale).


    I burocrati vivono di parte del bottino statale, il resto viene ridistribuito ai servitori statali. In questo i burocrati danno un energico assist. Questo sulla base della terminologia giuridica auto-inventata dallo Stato si chiama complicità, favoreggiamento, concussione, riciclaggio di denaro, e occultamento di beni ottenuti illegalmente.



    Tutti coloro che lavorano per lo Stato partecipano ad esso e ne sono tutti (co)responsabili. Ci sono più di un paio di opinioni che lo Stato faccia anche del bene e un lavoro utile. Da una parte c’è chi dice che fornisce una protezione contro i nemici esterni e i criminali interni.


    D’altra parte c’è chi dice che usa il denaro delle tasse che raccoglie per scopi sociali. Ma chi giustifica l’esistenza dello Stato, che esercita la sua funzione di protezione interna e contro i nemici stranieri, dimostra di non aver concepito il nesso di causalità del perché, in primo luogo, lo Stato abbia accettato questa funzione.


    La funzione di protezione è un dovere assunto dalla classe dirigente per salvaguardare i loro diritti sovrani sull’entrate. Lo Stato non è apparso a causa della sua funzione protettiva, invece tale funzione di protezione la si ha da parte dello Stato quando è già esistente (Oppenheimer, pag.13).



    Lo Stato assicura la protezione non per il bene dei suoi sudditi, ma solo nel proprio interesse, cioè per se stesso. Per quanto riguarda il presunto atteggiamento sociale dello Stato sorge subito una seria questione morale. Se sottraggo 1000 dollari a mano armata dal mio vicino di casa e poi trasferisco 100 dollari a una donna bisognosa affinché non muoia di fame, la mia azione legale verso il mio vicino di casa è moralmente giustificata sulla base dei diritti naturali? Ovviamente no! Per cominciare, è senza dubbio facile essere generosi quando non si devono utilizzare i propri soldi ma solo minacciare qualcun altro con la propria pistola.


    Inoltre, il mio sostegno sociale ai bisognosi non cambia nulla dei torti criminali di un mio atto precedente. In caso contrario ogni rapinatore di banche dovrebbe uscire dalla banca e farla franca qualora eroghi una piccola parte del suo bottino a fini sociali.


    E se lo Stato effettivamente ha reso degli utili servizi perché non accetta la sfida di competere sul libero mercato senza alcuna coercizione? Semplicemente perché lo Stato sa esattamente quante persone farebbero uso dei suoi servizi se esse avessero una libera scelta: quasi nessuna.


    Se lo Stato fosse sicuro di offrire un servizio utile a un prezzo competitivo dovrebbe convincere a mano armata i suoi “clienti” per l’acquisto di tali beni e servizi? Ovviamente no! Ma è esattamente ciò che lo Stato fa quando “offre” i suoi servizi, sapendo benissimo che altrimenti quasi nessuno li “comprerebbe”.


    Altri ancora credono che l’esistenza e le azioni dello Stato siano giustificate da un contratto sociale con i suoi sudditi, articolato nella Costituzione. Questo parere non è altro che una sciocchezza diffusa dai soliti apologeti dello Stato finanziati da esso. Nessun singolo Stato è emerso per accordo volontario tra tutti i soggetti interessati.


    Lo Stato non è sorto dalla necessità d’associazione (Platone), né si tratta di un costrutto naturale (Aristotele), né si è sviluppato per porre fine alla guerra di tutti contro tutti (Hobbes) né è emerso in virtù di un contratto sociale (Grozio, Spinoza, Locke, Rousseau), ma con la violenza e la conquista (Oppenheimer, pagg.13-14). Lo Stato è in realtà un fenomeno singolare.



    Murray Rothbard ha giustamente dichiarato che, ad eccezione dello Stato, tutte le altre persone e gruppi della società (tranne i criminali riconosciuti e sporadici, come ladri e rapinatori di banche) ottengono il loro reddito dallo scambio volontario di beni e servizi.


    Solo lo Stato “guadagna” le sue entrate con la coercizione, minacciando sanzioni terribili se i tributi, conosciuti con il termine di ‘tasse’ non sono pagati. Le tasse sono semplicemente estorsione sotto la minaccia della forza, concepita in misura tale che un criminale comune può solo sognarlo.


    Le tasse sono la confisca forzata da parte dello Stato della proprietà degli abitanti. E si potrebbe aggiungere anche che il criminale riconosciuto e sporadico risulti essere in una posizione morale migliore dello Stato. Infatti, se si toglie la possibilità di uso della forza ad un individuo o ad una azienda, l’individuo o l’azienda rimangono tali.


    Senza usare la forza, sono ancora in grado di fare un sacco di bene: la produzione di beni, offrire servizi, aiutare altre persone in difficoltà e molto altro ancora. Lo Stato invece, senza ricorrere alla violenza, non può fare nulla di tutto questo bene, perché non sarebbe in grado di autofinanziare sé stesso, i suoi sostenitori/burocrati senza coercizione e cesserebbe immediatamente di esistere. Questo ci lascia solo un punto di vista morale corretto: lo Stato deve essere abolito.
    Ultima modifica di Mister Libertarian; 17-12-14 alle 22:53

  2. #2
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
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  3. #3
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Lo Stato. Mezzo di coercizione, sopratutto quello Socialdemocratico, efficientemente violento e criminale, generato dalle Elite più sanguinarie e spietate del pianeta per soprimere la volontà individuale. Bastardi.
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  4. #4
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Citazione Originariamente Scritto da John Orr Visualizza Messaggio
    Lo Stato. Mezzo di coercizione, sopratutto quello Socialdemocratico, efficientemente violento e criminale, generato dalle Elite più sanguinarie e spietate del pianeta per soprimere la volontà individuale. Bastardi.
    Orr è una brava persona e anche molto tollerante.
    Ultima modifica di John Orr; 24-12-14 alle 13:23

  5. #5
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Un povero bambino ingenuo convinto che lo Stato possa essere buono. È come la Mafia. Espressione di morte e terrore. Io Populista? No, io realista, possibilista, Liberale. L'individuo è sovrano. Qualsiasi individuo. E chi non è d'accordo su deve rifiutare di obbedire al sistema Statalista.
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  6. #6
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    .
    Ultima modifica di John Orr; 23-12-14 alle 22:44

  7. #7
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    No non sei un bambino. Sei un povero coglione che ancora non ha capito cone funziona il mondo. Ho 40 anni e sono nel pieno delle forze e sono Liberale da sempre.
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  8. #8
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Citazione Originariamente Scritto da John Orr Visualizza Messaggio
    No non sei un bambino. Sei un povero coglione che ancora non ha capito cone funziona il mondo. Ho 40 anni e sono nel pieno delle forze e sono Liberale da sempre.
    Orr è il mio capo. Lo stimo e lo rispetto.
    Ultima modifica di John Orr; 23-12-14 alle 22:41

  9. #9
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Citazione Originariamente Scritto da Geralt di Rivia Visualizza Messaggio
    Tu sei un povero stronzo handicappato, che del mondo capisci quello che ti fa comodo, con i privati, singole persone possono controllare molte altre persone, se non vengono controllate, testa di cazzo, a 40 anni non capisci un cazzo di niente, di cosa sia la vita.
    Ora sei venuto anche qui, pur di insultare e farti insultare? Come già detto, una persona intelligente qualche domanda se la farebbe.
    Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

  10. #10
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    Predefinito Re: Perchè lo Stato è un'organizzazione criminale da abolire

    Citazione Originariamente Scritto da Platone Visualizza Messaggio
    Ora sei venuto anche qui, pur di insultare e farti insultare? Come già detto, una persona intelligente qualche domanda se la farebbe.
    se tu mi insulti io ti risponderò a tono, ma invece di parlare di me, rispondi all'argomento del thread, se sei capace, visto che il mercato non si può governare, perché si basa sulla competizione tra privati, che creano rivalità tra di loro, e se si riesce a governare, permette a pochissime persone di diventare sempre più forti, e di controllare tantissime altre persone.

 

 
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