"Mio nonno non era omosessuale" Il principe di Savoia contro gli storici - Repubblica.it
Emanuele Filiberto chiede un maxi risarcimento all'editore Béziers H&O che ha pubblicato un dizionario sui gay illustri includendo anche il re Umberto II. "Nel libro c'è una totale falsificazione dei dati storici"
MILANO - E' entrato nella storia d'Italia come il "Re di maggio", il sovrano rimasto per il minor tempo - 36 giorni, dal 9 maggio al 18 giugno del 1946 - sul trono e anche l'ultimo, visto che durante il suo breve regno l'Italia abbandonò la monarchia per la repubblica. Stavolta, invece, Umberto II di Savoia è finito tra le pagine di un libro di storia particolare: Dictionnaire des Chefs d'Etat homosexuels ou bisexuels. L'inserimento del nonno fra i capi di stato omosessuali o bisessuali non è piaciuto, però, al nipote Emanuele Filiberto, principe e personaggio tv, protagonista delle cronache rosa e del gossip, che ha dichiarato guerra a Béziers H&O, l'editore del volume di prossima ristampa in Francia e nei paesi francofoni.
Le voci sulla omosessaulità del Re di maggio non sono nuove, ma vederle nero su bianco ha fatto infuriare il discendente: "Chiederò il sequestro del volume e un maxi risarcimento danni perché infanga la memoria di mio nonno con volgarissimi pettegolezzi. Con la famiglia stiamo valutando anche una maxi querela per diffamazione", ha annunciato Emanuele Filiberto nel programma 'KlausCondicio', condotto da Klaus Davi su You Tube. E non perché il principe sia omofobo: "Proprio perche sono a favore delle unioni gay - ha precisato Emanuele Filiberto - e contro le discriminazioni sessuali, devolverò interamente alla lotta contro l'omofobia e all'Arcigay la cifra che la mia famiglia eventualmente otterrà in seguito alla vittoria del contenzioso".
Il rampollo della famiglia reale contesta soprattutto la "mistificazione dei fatti". Nel libro, ha detto nel programma, si parla per esempio di un flirt con il regista Luchino Visconti e di intercettazioni da parte dello stesso Mussolini, anche lui a conoscenza dell'orientamento sessuale di Umberto II. La verità, come gli ha raccontato la nonna, era un'altra: il Duce temeva l'influenza del re e della regina e aveva paura che facessero amicizia con gli antifascisti.
Nel volume si dice anche che il leader socialista Pietro Nenni lo chiamasse "il re pederasta", altro aneddoto che il principe smentisce: "A mio avviso può essere stata la propaganda fascista ad aver inventato all'epoca tutta questa storia. Si sapeva dell'esistenza di questo chiacchiericcio sulla vita privata del re, ma circolavano anche tante voci secondo cui invece egli amava molto le donne e aveva avuto tanti flirt prima di sposare mia nonna, al cui fianco è rimasto poi fino alla fine della sua vita".
Secondo Emanuele Filiberto, infine, è soprattutto un'opera di cattivo gusto tirare in ballo dicerie su una persona morta nel 1983 e che non può ribattere: "Non ho mai sentito parlare così tanto di mio nonno da quando è scomparso e non posso accettare che venga infangata in questo modo la sua immagine. Umberto II è stato un uomo che ha sempre rispettato l'Italia e gli italiani, anche quando era in esilio, e per me è sempre stato un grande modello, un grande nonno e un grande esempio".
Devo dire sempre poco interessato ai soldi sto principe :sofico: