-Nilest dictu facilius-dicevano gli antichi romani. Niente è più facile che parlare- traduco io oggi per aprire questo 3D, al quale proverbio romano aggiungo un proverbio della mia terra-parlare è più facile che fare, promettere più facile di mantenere.
C’è solo una persona che ha vinto il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: Nigel Farage. C’è solo un partito che ne esce rafforzato: l’UKIP. C’è un problema però, quell’uomo è un bugiardo. Così come lo sono tutti i politici che durante questi mesi di campagna referendaria hanno sostenuto che l’uscita dall’UE avrebbe consentito al Regno Unito di risparmiare 350 milioni di sterline che il Paese “invia”settimanalmente all’Unione Europea. Soldi che sarebbero invece stati più proficuamente impiegati nel mantenimento del sistema sanitario nazionale(National Health Service – NHS). Il primo problema è che questa cifra è sbagliata,perché parte dal presupposto che il Regno Unito paghi annualmente 18 miliardidi sterline come “tassa” per la permanenza nell’Unione. In realtà in virtù di alcuni accordi particolari stipulati da Margareth Thatcher ai britannici l’Europa applica uno sconto immediato di 5 miliardi di sterline il che equivale ad un “costo” di 250 milioni di sterline a settimana. Senza contare ovviamente il fatto che parte di questi soldi (ogni paese membro è tenuto a versarne)torna indietro sotto forma di sussidi e finanziamenti per un totale che si aggira intorno ai cinque miliardi di sterline. Restano quindi all’incirca 7,1miliardi di sterline di “costi netti” per la permanenza dell’UK nell’Unione, il che equivale a circa 136 milioni di sterline a settimana, ovvero il 40% di quanto sostenevano i promotori della Brexit. Questo è stato detto ovunque per mesi, sui giornali, dall’Istituto nazionale di Statistica e da organismi dicontrollo indipendenti. Si potrebbe dire che era un fatto acclarato sul quale non ci poteva essere ombra di dubbio. Ma cosa ha fatto il comitato promotore del Leave? Un enorme autobus che portava in giro Boris Johnson dove campeggiavala scritta “mandiamo 350 milioni di sterline all’Unione Europea, usiamoli perfinanziare il NHS invece!”. Bugiardi
Prendiamo un altro personaggio, la professoressa Amalia Signorelli, un’abituè dei mattini de La7. Questa signora ottantaduenne ha uno spazio su Il Fatto Quotidiano, un blog e dall’alto della sua cultura di antropologa è riuscita, parlando di Renzi, a definirlo “un cretino vestito da bambino”. Ora a una donna ultraottantenne può essere permesso di tutto ma che vuol dire un cretino vestito da bambino? Niente, non vuol dire niente e questa signora ha studiato una vita per arrivare a queste parole, a dimostrazione che niente è più facile che parlare…
Fra le parole che non contano una pippa, quelle da mettere tra le promesse facile da fare ma non da mantenere, ci metterei il Reddito di Cittadinanza continuamente sventolato dai grillini in ogni occasione. Io vorrei davvero che Di Maio diventasse pres del Cons e vorrei vedere dove prenderebbe i 20 miliardi minimo se non i 30 miliardi che servirebbero per dare questo reddito agli italiani. Lotta agli sprechi e lotta all’evasione, ha detto DiBattista con la Raggi che annuiva. E questo sarebbe un programma?
Parole parole parole
Dall’altra parte non fu forse Prodi a dire “con l’UE lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo di più”. Prodi, uno dei politici più seri che ha avuto il nostro Paese e allora, figuriamoci gli altri!