M5s: ?Si dimetta il Sistema Torino? - LOSPIFFERO.COM
M5s: “Si dimetta il Sistema Torino”
Andrea Giambartolomei 139 Lunedì 20 Giugno 2016 Nella prima conferenza stampa da sindaco, la Appendino chiede un passo indietro a Profumo e Peveraro, appena nominati da Fassino al vertice di Compagnia di San Paolo e Iren. Prudenza su Tav e reddito di cittadinanza
“Credo che chi ha fatto scelte che non condivido, come aumentarsi lo stipendio, dovrebbe fare un passo indietro”. [...] A chi le chiede cosa farà con Francesco Profumo e Paolo Peveraro, gli uomini nominati da Piero Fassino, rispettivamente ai vertici della Compagnia di San Paolo e di Iren, agli sgoccioli della sua legislatura, la nuova sindaca di Torino Chiara Appendino risponde così. Alla prima uscita l’eletta pentastellata mette subito nel mirino il “Sistema Torino” a cui si oppone, con questo invito a dimettersi all’ex rettore del Politecnico ed ex ministro del governo Monti che tra le prime decisioni prese da presidente della fondazione bancaria ha deciso di aumentare il budget per gli emolumenti del cda. L’altro obiettivo della polemica è l’ex assessore al bilancio a Palazzo Civico e in Regione, appena nominato a capo dell’Iren. Si configura una scontro frontale perché dall’altra parte entrambi i presidenti sembrano intenzionati a resistere e continuare il loro lavoro in quanto rappresentanti di una città e indipendenti dal potere politico in carica. Lei, comunque, afferma che tra le norme che vorrà approvare c’è quella del semestre bianco con cui impedire le nomine negli ultimi sei mesi delle legislature prima delle elezioni. Da una parte c'è sicuramente la necessità di dare un segnale a chi l'ha votata chiedendo aria nuova a partire dalla gestione di enti e aziende pubbliche, per troppi anni in mano alla solita compagnia di giro (appunto), ma dietro la battaglia di Appendino ci sono questioni ben più prosaiche. Nei prossimi mesi, infatti, con la dismissione di quote della banca, nelle casse della fondazione subalpina affluiranno circa 2 miliardi di euro: un fiume di denaro che dovrà essere riversato sul territorio, sostenendo progetti e investimenti potenzialmente in grado di rilanciare la città. Ed è evidente che il Movimento 5 stelle non può permettersi di avere in corso Vittorio un contropotere che pensi di utilizzare autonomamente quelle risorse. Probabile che alla fine Profumo e il nuovo sindaco troveranno una quadra, nel frattempo entrambi rivendicano il proprio ruolo e presidiano i rispettivi campi d'azione. Appendino la prende più bassa, invece, sull’osservatorio del governo per la Torino-Lione. Ribadisce che lei non ha il potere di bloccare la grande opera, ma spiega che si siederà al tavolo: “Valuteremo attentamente le loro ragioni e le ragioni del no. Se non c’è dialogo me ne andrò”. È anche intenzionata a confrontarsi con John Elkann, presidente di Fca che stamattina ha augurato alla nuova sindaca buon lavoro nell’ottica di mantenere la tradizione di buon governo della città: “Il sindaco deve sedersi al tavolo con tutti i soggetti che operano sul territorio e cercare di massimizzare gli effetti che il territorio può ottenere - risponde a Lo Spiffero -. Il mio ruolo è dialogare con chi ha un ruolo in questa città per far sì che i torinesi possano beneficiarne”. E ai suoi concittadini torna il pensiero quando si parla dei quartieri che hanno portato alla sua vittoria su Fassino. Annuncia un patto per le periferie a ottobre perché “il grido di dolore non può essere inascoltato”, mentre per quanto riguarda il reddito di cittadinanza afferma che non è nel suo programma per la città, che non può realizzarlo, ma con il nuovo sindaco di Roma Virginia Raggi farà pressioni sul governo affinché possa essere realizzato. Ne parlerà anche con Sergio Chiamparino, che aveva avviato un percorso sul tema. Nei prossimi giorni annuncerà i tre assessori che mancano: cultura, sicurezza e trasporti. Ma il lavoro della squadra, afferma, è già cominciato.