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    Predefinito Re: Vicende storiche(e non storiche) scomode

    Una Ahnenerbe casalinga, quarantaseiesima parte
    Il nostro amico Michele Ruzzai ormai lo conosciamo bene, e sappiamo che su certe tematiche, come appunto quelle relative alle origini, alla preistoria, a quella che sarebbe forse bene chiamare la storia non documentata, ha una competenza davvero invidiabile: “Come in nessun altro continente, apparteniamo tutti ad unico ceppo razziale, quello europide, mentre invece altre aree del pianeta presentano fenotipi molto più eterogenei. Ad esempio, l’America ha una base caucasoide arcaica sulla quale si sono inseriti ceppi mongolidi più recenti, e forse anche alcune influenze più specificatamente cromagnoidi nel settentrione del continente. L’Asia è terra mongolide ad est, caucasoide ad ovest e a sud, presenta forme intermedie al centro e a nord (popolazioni turaniche e siberiane) ed alcuni isolati pigmoidi nel sud-est (negritos). L’Oceania è australoide, ma anche negroide (melanesiani) ed ha nei polinesiani un gruppo dalla classificazione controversa (mongolidi dai caratteri attenuati per alcuni, caucasoidi per altri). L’Africa è caucasoide a nord, etiopoide ad est, capoide all’estremo sud (boscimani ed ottentotti) e negride in tutte le altre zone, con un’importante presenza pigmoide al centro.
    In termini bio-antropologici l’Europa si presenta quindi come una terra molto più omogenea di tutte le altre, anche se cio'comunque non implica una totale uniformità umana vista la presenza di una piacevole varietà di tipi lievemente diversificati (nordici, dalici, mediterranei, alpini, adriatici, baltici…) tra i quali è tuttavia palpabile una stretta vicinanza di base.(…) Se al mondo vi è una terra con una sua ben precisa individualità ed una stirpe, a livello continentale, con una sua ben definita identità la risposta è chiara: siamo noi Europei”.
    Questo è cio'che ci ha sempre caratterizzati per tutto l’arco della nostra storia, e questa compattezza etnico-antropologica è certamente stata la molla mica tanto segreta dell’originalità e della creatività europea che ha posto il nostro continente alla testa della civiltà umana, almeno fino a ora, mentre oggi stiamo assistendo al lento assassinio del nostro continente attraverso l’immigrazione, il meticciato e la sostituzione etnica, destino che non è scritto nelle stelle, ma che il potere mondialista dietro le quinte, i nemici dell’Europa, le forze disgraziatamente vincitrici del secondo conflitto mondiale anche se gli esiti ultimi si vedono solo adesso, hanno deciso per noi.
    Bene, puo'essere interessante sapere che tra gli zelanti servitori del potere mondialista che ha deciso la nostra morte, c’è qualcuno che ha deciso di portarsi avanti con il lavoro. Uno degli amici senza le cui segnalazioni questa rubrica non esisterebbe o sarebbe molto più difficile da tenere, e che considero “collaboratori indiretti”, ma dato che non so se abbia piacere di essere nominato qui, citero'solo con le iniziali, A. F., mi ha recentemente segnalato il fatto che se si va su google immagini e si digita (per ora in inglese, ma è probabile che la versione italiana non tardi ad arrivare) “European History People”, ci si trova davanti una sorprendente (e repellente) carrellata di fisionomie negroidi, è la “gente d’Europa” come la vuole il potere mondialista, come hanno intenzione di farla diventare. Certo, noi possiamo semplicemente pensare che qualcuno dei rinnegati e traditori al servizio del nemico abbia semplicemente precorso i tempi scambiando il suo infame desiderio per la realtà, ma voi pensate semplicemente a un ragazzo che faccia ricerche in internet per motivi di studio (e i giovani oggi non sanno nulla a parte le falsità che gli ammannisce il sistema scolastico), sarà portato a credere che il meticciato e la società multietnica siano qualcosa di normale, sempre esistito, non si renderà conto che, se è un europeo di stirpe nativa, nella società multietnica simil-americana che si va costruendo, lui è il pellerossa.
    In data 16 marzo, Michele ha pubblicato nel suo gruppo un breve articoletto-recensione sull’ultimo numero de “Le Scienze” (pensate che fonte estremista di destra, “Le scienze”!) dove in un articolo si parla del fossile cinese noto come l’uomo di Liuijang. Questo fossile dalle caratteristiche chiaramente sapiens sembrerebbe, in base allo studio dei sedimenti in cui era incluso, avere un’età fra i 111.000 e 139.000 anni. Bene, se ricordate in un precedente articolo di questa serie vi ho parlato di un altro sapiens cinese estremamente antico, l’uomo di Dali, che sembrerebbe collocabile attorno ai 124.000 anni or sono, quindi nello stesso orizzonte temporale del fossile di Liuijang.
    Perché sono importanti questi ritrovamenti? Non solo perché attribuiscono all’Asia orientale un ruolo di importanza finora sottovalutata nell’origine della nostra specie, ma perché costituiscono la smentita definitiva dell’Out of Africa.
    Secondo questa sedicente teoria imposta dalla democrazia per motivi “antirazzisti” come “ortodossia scientifica”, infatti, noi tutti saremmo i discendenti di un gruppo di sapiens africani migrati dal Continente Nero dopo che l’inverno nucleare provocato dalla gigantesca esplosione del vulcano indonesiano Toba avvenuta fra 50 e 70.000 anni fa, avrebbe cancellato le numerose popolazioni pre-sapiens o sapiens arcaiche fin allora esistenti. E’ chiaro che i ritrovamenti di reperti sapiens più antichi di 70.000 anni (e in questo caso posti a una distanza temporale quasi doppia) tagliano le gambe a questa presunta teoria, che se non fosse sostenuta dalla censura e dal potere mediatico, dalla disinformazione costante e sistematica, sarebbe scomparsa da un pezzo nel limbo delle idee sballate o dimostratesi palesemente false.
    Un fatto ormai accertato, è che noi caucasoidi, a differenza degli africani “puri” che non ne presentano traccia, abbiamo nel nostro patrimonio genetico una frazione non trascurabile di geni che derivano dall’uomo di neanderthal. Come ho ribadito più volte, questo nostro antenato era lontano dall’essere il bruto scimmiesco come spesso lo si continua a raffigurare pur sapendo che cio'non corrisponde affatto alla realtà.
    Ora sembra proprio che noi abbiamo gravemente sottovalutato questi nostri remoti antenati. Il sito “labroots” ha pubblicato un articolo riportato da “Genomics & Genetics” che ha a sua volta ripreso dalla prestigiosa rivista scientifica americana “Nature”, a firma della ricercatrice Carmen Leicht, dove si parla di una ricerca condotta da paleoantropologi australiani dell’Australian Centre for Ancient DNA (ACAD) dell’università di Adelaide in collaborazione con l’università inglese di Liverpool sui resti di due gruppi di neanderthaliani provenienti da Spy in Belgio e da El Sidron in Spagna. I ricercatori hanno esaminato la placca dentale dei fossili, che conserva anche per decine di migliaia di anni le tracce del DNA degli organismi animali e vegetali che questi uomini di tempi remoti ingerirono come cibo.
    La ricerca ha evidenziato una dieta ricca e diversificata sia per gli alimenti di origine animale, sia per i vegetali in entrambi i gruppi, ma quel che è emerso a sorpresa, ed è probabilmente l’elemento di maggior interesse, è l’uso delle piante officinali che testimonia una buona conoscenza della farmacopea.
    “A quanto pare gli uomini di Neanderthal hanno posseduto una buona conoscenza delle piante medicinali e delle loro proprietà antidolorifiche e anti-infiammatorie”, riporta l’autrice.
    In particolare, fa riferimento a un uomo i cui resti sono stati ritrovati a El Sidron, che soffriva di un ascesso dentario e di un parassita intestinale che gli doveva procurare attacchi di diarrea acuta. La sua placca conserva le tracce del consumo di corteccia di salice (che contiene l’acido salicidico, il principio attivo dell’aspirina), e muffa del genere penicillum, da cui in tempi moderni si è ricavata la penicillina. Gli antidolorifici e gli antibiotici che noi consideriamo le armi di punta della farmacopea moderna, dunque erano già conosciuti nella remota preistoria dai nostri antenati neanderthaliani!
    Aggiungiamo, tanto che siamo in argomento una notizia che viene da ANSA.it (Naturalmente l’ANSA, cosi' come “Nature” o anche “Le scienze” o “La Repubblica” – “L’Espresso” dai cui articoli scientifici più volte abbiamo tratto elementi a sostegno delle nostre tesi, sono tutti siti di estrema, estremissima destra). Un riesame di resti fossili umani e animali degli insediamenti neanderthaliani della valle dell’Aniene, ha permesso di stabilire una data di almeno 250.000 anni (con un margine di incertezza fra 295.000 e 245.000 anni) che ne fa in assoluto i più antichi reperti neanderthaliani conosciuti. Occorre ricordare, riporta l’articolo, che già negli anni ’30 nel non distante sito di Saccopastore furono rinvenuti due crani neanderthaliani che presentavano caratteristiche di notevole antichità.
    Caso singolare, proprio in questo periodo, Raffaele Giordano ha riproposto un articolo di Mario Quagliati già apparso nel 2000 sul sito del Centro Studi La Runa sull’Uomo del Pliocene di Savona. Si tratta di questo: Nel 1852 a Savona nel corso di lavori di sbancamento fu ritrovato uno scheletro umano pressoché completo sepolto a circa 3 metri di profondità in un orizzonte stratigrafico risalente al Pliocene (da 5 a 3 milioni di anni fa, all’incirca); le condizioni del sedimento in cui lo scheletro era incluso, portavano ad escludere che si trattasse di una sepoltura recente intrusiva in strati molto più antichi. Data l’epoca, il ritrovamento fu accolto dalla comunità scientifica di allora con totale scetticismo e disinteresse (questo ritrovamento avvenne, è il caso di ricordarlo, sette anni prima della pubblicazione de L’origine delle specie di Charles Darwin), e queste importantissime ossa andarono quasi completamente disperse. Tuttavia, ed è questa la cosa davvero scandalosa, nemmeno in tempi recenti, le poche ossa che si sono conservate, sono state degnate di un serio studio da parte degli specialisti.
    Il perché noi lo comprendiamo molto bene: un serio studio sui resti di un essere umano pienamente umano contemporaneo dei famosi ominidi africani, e per di più vissuto non in Africa ma in Europa, metterebbe in crisi in modo irrimediabile il quadretto sulle nostre origini tracciato dalla “scienza” ufficiale, che non ha lo scopo di cercare la verità, ma quello di avvalorare i dogmi del pensiero democratico.
    C’è poi un punto che va evidenziato: siamo in Italia. Mentre altrove esiste la tendenza a ingigantire l’importanza di tutto cio'che ha a che fare con la propria nazione, da noi sembra che valga la regola opposta: tutto cio'che riguarda il ruolo del nostro passato nel contesto più vasto della storia umana, sembra che debba essere a tutti i costi minimizzato. Ad esempio perlopiù si ignora che il più probabile e verosimile antenato comune all’uomo di Neanderthal e a quello di Cro Magnon, l’uomo di Ceprano (soprannominato anche Argil) è stato ritrovato nel 1994 in Italia, a Ceprano, appunto. E’ vero che questo reperto ha il difetto fondamentale di rendere più che mai inverosimile una filogenesi africana della nostra specie…
    Un discorso a parte andrebbe fatto sulla questione degli ominidi, infatti, anche rimanendo in un’ottica strettamente evoluzionistica, l’origine africana degli ominidi, gli australopithecus come la famosa Lucy e tutti gli altri, non depone minimamente a favore della supposta origine africana della nostra specie, anzi per far passare questo discorso occorre ignorare, primo, il concetto di speciazione allopatrica; ossia è improbabile che una nuova specie si formi nel luogo d’origine dei suoi predecessori, ma è più verosimile che compaia con mutazioni che avverrebbero in una popolazione ristretta che ha colonizzato aree marginali, secondo, il considerevole iato temporale che separa la comparsa degli ominidi africani attorno a 4 – 5 milioni di anni fa e l’origine della nostra specie decine o centinaia di migliaia di anni fa, quindi un evento verificatosi in ogni caso a milioni di anni di distanza dal primo (ma qui credo che l’Out of Africa “giochi sporco”, nel senso che sfrutta la tendenza dell’uomo della strada a non fare troppo caso ai numeri e agli ordini di grandezza).
    Ma, come è facile rendersi conto, questo discorso già traballante finisce a gambe all’aria nel momento in cui si vede che questi ominidi che secondo la teoria evoluzionista sarebbero stati i nostri lontani precursori, non erano affatto un’esclusiva dell’Africa. I resti di creature ominidi sono stati trovati ad esempio in India, e sono stati dati loro i nomi di ramapithecus e sivapithecus in riferimento a due divinità indiane, ma di ominidi a quanto pare ne abbiamo anche in Italia.
    In Italia sono noti dal 1875 i resti dell’Oreopithecus Bambolensis, una creatura antropoide, che furono trovati per la prima volta in una cava di carbone a Monte Bamboli in provincia di Grosseto. Pare che questa creatura, perlopiù classificata come scimmia antropomorfa, avesse una dentatura di tipo umano e fosse in grado di camminare eretta, cioè presentasse esattamente quelle caratteristiche che sono servite per diagnosticare in Lucy un precursore dell’umanità.
    Sommando tutto, considerando l’oreopiteco, l’uomo di Savona, quello di Ceprano, i neanderthaliani vecchi di un quarto di milione di anni, verrebbe da dire “Altro che Out of Africa, è semmai di Out of Italy che si dovrebbe parlare”, ma sappiamo che ai sostenitori di questa sedicente teoria, la veridicità dei fatti non interessa per nulla, quello che interessa loro, è spingerci a un atteggiamento di soggezione verso la presunta centralità delle origini africane, in modo che opponiamo meno resistenza possibile, o non ne opponiamo affatto, all’invasione di cui oggi siamo oggetto.
    Una Ahnenerbe casalinga, quarantaseiesima parte ? Fabio Calabrese | EreticaMente

  2. #632
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Quando Himmler scrisse a De Gaulle
    Maurizio Blondet
    Non faccio che copiare anche dal titolo questa scoperta di Nicolas Bonnal, scrittore, saggista, infaticabile ricercatore storico che mi onora della sua amicizia. Ha trovato i passi che cita in Mémoires de Guerre (Tomo 3, Le Salut, 1944-1946) del Generale: che essendo un tomo di oltre 1100 pagine, penso sia davvero stato letto da ben pochi.
    Sono i primi giorni di maggio 1945, della disfatta del Reich. “La capitolazione tedesca non è più, adesso, che questione di formalità. Ma devono essere adempiute. [….] Himmler, secondo nell’ordine di successione, ha preso contatto per parte sua con il conte Bernadotte, presidente della Croce Rossa svedese, e fa trasmettere da Stoccolma ai governi occidentali una proposta di armistizio. Himmler calcola che se le ostilità cessano sul fronte occidentale e proseguono all’Est si creerà nel blocco alleato una crepa di cui profitterà il Reich. […] A me personalmente, Himmler fa pervenire una memoria. “E’ inteso! Avete vinto voi!”, riconosce, “Quando si sa da dove siete partito, bisogna, generale De Gaulle, togliersi il cappello ….Ma adesso che cosa farete? Vi rimetterete agli Anglo-Sassoni? Vi tratteranno da satellite e vi faranno perdere l’onore. Associarvi ai sovietici? Sottometteranno la Francia alla loro legge e voi vi liquideranno… In verità, la sola via che possa portare il vostro popolo alla grandezza e alla indipendenza, è quello dell’intesa con la Germania vinta. Proclamatela immediatamente! Entrate in rapporto senza indugio con gli uomini che, nel Reich, dispongono ancora di un potere di fatto.... Sono pronti. Ve lo chiedono… Se dominate lo spirito di vendetta, se afferrate l’occasione che la Storia vi offre oggi, voi sarete il più grande uomo di tutti i tempi”.
    Ed ecco come commenta il generale:
    “A parte l’adulazione c’è senza dubbio del vero nel quadro che disegna. Ma il tentatore allo stremo non riceve da me alcuna risposta, e nemmeno dai governi di Londra e di Washington. Del resto, non ha niente da offrire”.
    Un decennio dopo, De Gaulle adotterà la strategia consigliata da Himmler. Nel 1955, Jean Monnet (il fiduciario delle banche americane, che gli avevano affidato la distribuzione dei fondi del Piano Marshall ai paesi europei distrutti, in base al seguente scambio: i fondi in cambio di cessioni di sovranità) creò il Comitato per gli Stato Uniti d’Europa; De Gaulle rispose lanciando l’idea di una collaborazione più stretta fra gli stati europei sovrani: L’Europa delle Patrie, il contrario esatto del falso “federalismo” fabbricato “nell’ombra” da Monnet. In una celebre conferenza stampa, alla sua Europa delle Patrie non invitò “l’Inghilterra insulare” (per lui longa manus degli interessi americani) mentre vi chiamava la Germania divisa in due. “Al cuore del problema del continente c’è la Germania. Il suo destino è che nulla può essere fatto senza di essa”.
    La mano tesa dal nemico storico fu presa con pronta gratitudine dal cancelliere Konrad Adenauer. “La sua alleanza con De Gaulle – era costretto ad ammettere Monnet – lascia al generale ogni iniziativa sull’Europa, la quale ai suoi occhi è ridotta ora alla solidarietà occidentale contro l’Est [sovietico]. La fiducia[di Adenauer] nell’appoggio americano è venuta meno, ed egli si comporta come se avesse ricevuto ferme promesse francesi su Berlino”. Adenauer aveva infatti ragione di temere che Kennedy, nella fase di “distensione” con Kruscev, pagasse quella distensione con una rinuncia di principio alla riunificazione tedesca. I due statisti firmarono il Trattato Franco Germanico (1963), prototipo di accordo fra Stati sovrani.
    Quanto a Monnet, nelle sue memorie, schiuma di rabbia: “Il timore è che quest’accordo faccia naufragare la politica di integrazione. La forma del Trattato, che privilegia la ‘cooperazione’, pone una seria ipoteca sul futuro dell’integrazione”. Oggi abbiamo imparato che la loro “integrazione” europea è ben diversa da “cooperazione”…
    “Le concezioni di De Gaulle, si irrita Monnet, sono fondate su nozioni superate, che ignorano la storia recente […] E’ impossibile che Stati che mantengano la piena sovranità possano risolvere i problemi d’Europa”. Lui era, ovviamente, delle stesse idee di George Ball, banchiere d‘affari e grande stratega della globalizzazione, che nel ’44 era stato capo dell’US Strategic Bombing Survey (l’organo che indicava le industrie da devastare alle ondate di bombardieri) rappresentante americano all’Onu e contemporaneamente senior manager della banca Lehman Kuhn & Loeb, e nel comitato esecutivo del Bilderberg come del Council on Foreign Relations: “Tutti i fattori della produzione – spiegò ancora nel 1967 – capitali, manodopera, materie prime, impianti e distribuzione – devono essere resi completamente mobili secondo il concetto della massima efficienza. E ciò può avvenire solo quando i confini nazionali non giocheranno più alcun ruolo nel definire gli orizzonti economici”. Sono i dogmi ideologici della globalizzazione che oggi gli eurocrati e i governanti continuano a voler attuare.
    Seguendo la sua abilissima tattica, Monnet non si oppose al trattato, ma finse di accettarlo svuotandolo. Come, l’ho raccontato nel mio Complotti, capitolo “L’Europa delle Patrie”, a cui rimando.
    In ogni caso, si vede come il generale non avesse affatto disprezzato l’idea di Himmler. Del resto, De Gaulle si rifiutò sempre di partecipare, come capo di stato e di governo, alle celebrazioni per lo sbarco in Normandia: “E’ stato l’affare degli anglo-sassoni, da cui la Francia è stata esclusa. Erano ben decisi a installarsi in Francia come in territorio nemico”.
    Ciò spiega perché qualche giorno fa Oliver Stone, il regista che ha condotto la grande intervista a Putin, ha detto: “De Gaulle… si aspetta un leader francese o europeo come lui, il vecchio continente, e più specialmente la Francia, ha bisogno di un uomo capace di dire no agli Stati Uniti”.
    Torno alle Memorie. Poco sopra, De Gaulle che ha appena saputo del suicidio del Fuehrer, scrive: “L’impresa di Hitler fu sovrumana. L’ha sostenuta implacabilmente. Fino alle ultime ore d’agonia nel fondo del bunker berlinese, è rimasto indiscusso, inflessibile, come lo era stato nei giorni più brillanti. Per l’oscura grandezza della sua battaglia e della sua memoria, aveva scelto di mai esitare, transigere o arretrare. Il Titano che si sforza di sollevare il mondo non può piegarsi, né addolcirsi. E’ il suicidio, non il tradimento, a mettere fine all’impresa di Hitler. Lui stesso l’aveva incarnata. L’ha terminata lui stesso”.
    Un giudizio che tradisce rispetto per il nemico caduto, il riconoscervi una natura titanica.
    https://www.maurizioblondet.it/himml...sse-de-gaulle/

    ALAIN DELON: “FRANCIA È PAESE DI RAZZA BIANCA”
    “È ridicolo polemizzare contro una persona che dice che la Francia è un Paese di razza bianca. Il Kenya è un Paese bianco? No, lì le persone sono nere. E allora? Qual è il problema?”.
    Parole scontate, ma non troppo in un’epoca intellettualmente disastrata come quella attuale.
    A pronunciarle, Alain Delon, in un’intervista a Tv Magazine, intervenendo sulla polemica dopo le parole dell‘eurodeputato Nadine Morano. La donna aveva dichiarato, citando De Gaulle, che la Francia è una nazione “di razza bianca”. Delon ha dichiarato: “La Morano ha il diritto mandare affanculo tutti, di dire quello che pensa e di continuare a farlo”.
    Sulla sua citata vicinanza al Front National ha detto: “E se anche lo fossi? Uno può essere di estrema sinistra, ma non può essere di estrema destra? Il Fn in Francia rappresenta milioni di persone. Sono milioni di idioti? Uno ha il diritto di pensarla diversamente, ma non deve mancare il rispetto delle posizioni degli avversari”.
    “Io ho conosciuto la Francia di De Gaulle – continua Delon – ed era un’altra cosa. Oggi destra e sinistra sono disgustose e, di conseguenza, aumenta il disinteresse per la politica”.
    https://voxnews.info/2015/10/28/alai...-razza-bianca/


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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Giorgio Maran (LeU): “Le parole di Attilio Fontana ricordano il ‘Mein Kampf’ di Hitler”
    Proseguono anche oggi i commenti all’intervento di domenica scorsa, raccolto dai microfoni di Radio Padania, del candidato alle regionali lombarde per il centrodestra, Attilio Fontana. Arriva una dura presa di posizione da parte di Liberi e Uguali, che in una nota del coordinatore provinciale, Giorgio Maran, definisce “inaccettabile, grave e incivile” la frase che ha di colpo infiammato la campagna elettorale.
    “Le dichiarazioni di Attilio Fontana ricordano il “Mein Kampf” di Hitler – esordisce Maran nel comunicato di LeU -, davanti a certe parole occorre dire le cose come stanno e noi non abbiamo paura di farlo. Forse ambisce a essere ricordato come il primo presidente nazista di Regione Lombardia”.
    L’ultima parte del commento è riservata infine alle “giustificazioni” con cui il candidato stesso ha subito chiarito la sua posizione, incontrando il sostegno immediato della Lega e un pizzico di disappunto dai vertici di Forza Italia: “Non crediamo al lapsus, la tecnica è ormai nota. Fontana ha parlato di razza bianca e ha poi ritrattato, ma intanto il messaggio è giunto a chi doveva arrivare. In qualsiasi altro paese la corsa di Fontana alla guida di Regione Lombardia sarebbe finita qui. Per chi dice certe cose non c’è spazio in democrazia”.
    https://www.luinonotizie.it/2018/01/...-hitler/159715



    L'Africa furiosa con Trump: "Ora ci deve delle scuse"
    Documento comune di 54 Paesi: "Offese intollerabili". Ma in privato lui insiste: ho detto ciò che la gente pensa
    Valeria Robecco
    Non si placa la bufera contro il presidente americano Donald Trump per la frase sui «cessi di Paesi», che avrebbe detto parlando degli immigrati provenienti da Haiti, El Salvador e alcuni Stati africani.
    Nonostante il tycoon abbia aggiustato il tiro spiegando di aver usato un linguaggio duro, ma non quelle parole, la vicenda rischia di creare parecchi grattacapi al tycoon anche sul fronte diplomatico. Tramite i loro ambasciatori all'Onu, al termine di un incontro durato diverse ore, hanno chiesto un mea culpa ufficiale a Trump per le sue dichiarazioni «oltraggiose, razziste e xenofobe». Nella dichiarazione, hanno domandato al Commander in Chief di «ritrattare e scusarsi», e si sono detti preoccupati per la crescente tendenza dell'amministrazione Usa a denigrare l'Africa e le persone di colore.
    Una delle critiche più pesanti, tuttavia, è arrivata dal deputato democratico della Georgia John Lewis, uno dei leader del movimento per i diritti civili Usa e amico di Martin Luther King. Non è la prima volta che Lewis si scaglia contro Trump, e in questa occasione ha definito «incredibili e surreali» le sue frasi, dichiarando che boicotterà il discorso sullo Stato dell'Unione del 30 gennaio, uno degli appuntamenti politici più rilevanti dell'anno. «In tutta coscienza, non posso stare nella stessa stanza» con il presidente «dopo quello che ha detto su tanti americani. Non posso farlo, non sarei onesto con me stesso».
    Nel frattempo, The Donald è tornato a parlare su Twitter della questione immigrazione: «Non credo che i democratici vogliano davvero arrivare a un accordo su Daca», ha scritto, riferendosi al piano che tutela i dreamers. «Solo chiacchiere e nessuna azione. Grande opportunità mancata», ha aggiunto. Mentre in privato, secondo quanto riferito da una fonte ai media statunitensi, avrebbe difeso le sue parole, affermando che stava solo esprimendo quello che molti pensano ma non osano dire sulle persone provenienti da Paesi economicamente depressi.
    Stando a quanto rivela Nbc News, però, il tycoon sarebbe incappato in un'altra gaffe durante un briefing degli 007 nello Studio Ovale. «Perché questa bella signorina coreana non viene coinvolta nei negoziati con Pyongyang?», avrebbe chiesto Trump ai suoi collaboratori, riferendosi ad un'analista di intelligence che qualche settimana fa lo stava aggiornando sull'imminente rilascio di una famiglia da tempo segregata in Pakistan. «Di dove sei?», l'avrebbe interrotta Trump. «Di New York», ha risposto la donna. «No, ma la tua gente da dove viene?», avrebbe incalzato. Lei avrebbe quindi spiegato che i genitori erano originari della Sud Corea. Di qui la proposta di Trump di utilizzare la «bella signorina coreana» nelle trattative col regime di Kim Jong Un, lasciando di stucco i vertici dell'intelligence presenti, per quella che è stata considerata «una mancanza di sensibilità culturale e di decoro».
    L'unica buona notizia del weekend di fuoco di Trump è arrivata dai controlli medici. Gode di una salute «eccellente», ha detto il dottore della Casa Bianca che lo ha sottoposto al suo primo checkup da presidente all'ospedale militare Walter Reed, alle porte di Washington. «Gli esami sono andati estremamente bene», ha scritto nel comunicato il dottor Ronny Jackson dopo un esame completo durato oltre tre ore. Parole che forse metteranno a tacere, almeno per il momento, i detrattori che continuano periodicamente a sollevare dubbi sulla sua salute.
    L'Africa furiosa con Trump: "Ora ci deve delle scuse"



    Ma nessuno parla delle scuse che l'Africa dovrebbe al mondo
    Dalla corruzione endemica dei regimi alla democrazia negata Dalle stragi di bambini-soldato ai business dei diamanti insanguinati
    Luigi Guelpa
    Il Continente Nero si è indignato e pretende le scuse dall'inquilino della Casa Bianca, ma è altrettanto vero che Madre Africa ha partorito alcuni orrori impossibili da cancellare.
    Dei 20 Paesi al mondo con la più alta percezione della corruzione, 9 sono africani. In ordine decrescente, dopo la Somalia vengono Sudan, Sud Sudan, Angola, Libia, Guinea Bissau, Eritrea, Zimbabwe e Repubblica democratica del Congo. La possibilità di denuncia nei confronti dei funzionari pubblici è molto ridotta, mentre elevate sono le intimidazioni contro i cittadini che osano parlare. Benché l'Unione Africana si sia data come priorità la lotta alla corruzione e all'impunità, molti Paesi rimangono reticenti nel prendere misure concrete per realizzare questo obiettivo.
    IL SACCHEGGIO DEGLI AIUTI
    Lo sostiene un'africana, l'economista zambiana Dambisa Moyo, autrice del best-seller «Quando la carità uccide»: negli ultimi anni più di un trilione di dollari sono stati donati all'Africa, ma questi aiuti non hanno migliorato le condizioni del continente. La colpa è proprio degli aiuti che costringono l'Africa a una perenne adolescenza economica, rendendola dipendente come da una droga e che contribuiscono a diffondere le pestilenze della corruzione e del peculato, grazie a massicce iniezioni di credito nelle vene di Paesi privi di una governance solida e trasparente.
    BAMBINI SOLDATO
    È una piaga che sembra impossibile da debellare. I jihadisti di Boko Haram, attivi in Nigeria, Ciad, Niger e Camerun, hanno obbligato nel 2017 almeno 135 bambini a trasformarsi in attentatori suicidi, un numero cinque volte superiore al 2016. Nella Repubblica Centroafricana, i bambini sono stati violentati, uccisi, reclutati con la forza come soldati. Nella Repubblica democratica del Congo, oltre 850mila piccoli hanno dovuto lasciare le proprie case e 400 scuole sono state obbiettivo di attacchi deliberati. In Somalia, circa 1800 minori sono stati costretti a combattere nei primi dieci mesi del 2017, in Sud Sudan è capitato dal 2013 a più di 19mila bambini.
    DIAMANTI INSANGUINATI
    L'Africa vanta la maggiore produzione di diamanti industriali del mondo fin dal 1870. I maggiori estrattori sono la Repubblica Democratica del Congo (che è il primo produttore mondiale) e il Sudafrica, ma sono presenti miniere di diamanti anche in Angola, Sierra Leone e Liberia. Per gli africani, però, le risorse sono la causa di guerre, conflitti e rivolte. La ricerca e lo sfruttamento di aree di possibili giacimenti diamantiferi produce (con una stima approssimativa per difetto) circa un milione di morti per denutrizione, siccità, degrado e ovviamente guerre ogni anno.
    I DITTATORI A VITA
    Prima la rinuncia di Eduardo dos Santos, alla guida dell'Angola per 38 anni, poi quella forzata di Robert Mugabe, padre-padrone dello Zimbabwe per 37 anni. Sembrava spuntato un germoglio di democrazia. Purtroppo non è così, quasi la metà degli Stati africani sono guidati da presidenti che governano in modo autocratico da oltre due, tre decenni. A questi si aggiungono coloro che, terminato il mandato elettorale, hanno deciso di rimanere sulla tolda della nave senza indire nuove consultazioni, come Kabila nell'ex Zaire. C'è chi, poi, ne ha fatto una questione dinastica. Dal Camerun alla Guinea Equatoriale, dal Ciad al Congo, passando per Gabon, Uganda e Ruanda fino in Africa australe, dove, cacciato Mugabe, è subentrato l'ennesimo presidente, golpista, Emmerson Mnangagwa.
    Ma nessuno parla delle scuse che l'Africa dovrebbe al mondo


  4. #634
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    A volte, osservando qualche "anziano" molto benestante mantenuto in piena forma con farmaci sconosciuti ai più, mi sono chiesto se qualcuno in passato avesse scoperto seriamente un qualche elisir di lunga vita.
    E vedendo casi, di tutt'altro genere, mi sorge il dubbio che ce l'avessero fatta in Germania e che lo stessero sperimentando su quei poverini prima di mandarli nei forni.
    Avrei la conferma ai miei pensieri qualora i sopravvissuti continuassero nella loro esistenza ancora a lungo.
    Chi vivrà vedrà.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #635
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Attenti, Twitter prepara la censura invisibile
    Oggi voglio rendervi attenti a una notizia che pochissime testate hanno dato e che, invece, è tanto importante quanto inquietanze. Pochi giorni fa un’inchiesta di Project Veritas ha rivelato che Twitter sta lavorando alacremente a misure che, una volta introdotte, limiteranno la vostra libertà di esprimervi. A confessarlo sono stati alcuni ingegneri della società, captando le loro confidenze con una camera nascosta durante le feste natalizie. Un po’ come fa Report, per intenderci. Non immaginando di essere registrati si sono lasciati andare. Pochi ne hanno parlato in Italia e chi lo ha fatto si è soffermato sulle indiscrezioni riguardo la violazione della privacy: Twitter scandaglierebbe i messaggi per raccogliere informazioni private e archivierebbe tutti i messaggi diretti, anche quelli cancellati, anche a distanza di anni. Naturalmente alla vostra e alla nostra insaputa. Esploso lo scandalo, la società naturalmente ha negato sostenendo di ”far rispettare le nostre regole senza pregiudizi e responsabilizzando ogni voce sulla nostra piattaforma“.
    Ma ben più inquietante è un altro progetto: quello del cosiddetto “shadow banning” ovvero una “censura ombra” o, più propriamente, invisibile, che permetterà di escludere un utente senza che egli se ne accorga ovvero: voi continuerete a twittare ma nessuno vedrà più i vostri cinguettii. Progetto a cui si accompagna l’algoritmo che consente di individuare e di schedare gli utenti in base alle idee politiche, con le conseguenze che potrete facilmente immaginare: quelle gradite all’establishment avranno visibilità, quelle sgradite e anticonformiste saranno confinate in una bolla, private della virtù di Twitter: la viralità.
    E’ un segnale inquietante che, purtroppo, conferma la tendenza in atto. Quella parola “shadow banning” suona sinistramente profetica del mondo che stanno cercando di costruire, in cui la libertà d’opinione sarà più apparente che reale. E in cui prevarrà, e di gran lunga, la verità omologata, che non morde, che non fa male, che acquieta le coscienze. Un mondo che bisogna denunciare adesso, con coraggio, per impedire che si realizzi. Io non mi tiro indietro.
    Attenti, Twitter prepara la censura invisibile ? il Blog di Marcello Foa

    L’IMPERO DELLA MORTE
    FLINT MCLEANEIN
    Considera l’1% della finanza mondiale come piu’ ricca del restante 99% dei rimanenti esseri umani di questo pianeta. Considera che questo 1% non ha problemi quotidiani come gli altri, o realmente il 99% in meno dei problemi degli altri. Considera che questo 1% non ha bisogno di mandare avanti aziende, scarabbocchiare scartoffie, fare riunioni di lavoro, e men che meno lavorare per mantenere i propri miliardi di dollari, oro, gioielli, immobili, e svariate centinaia di societa’ ed industrie operanti in altrettanti svariati settori. Considera cosa passa per la mente di questi individui dell’1% considerando che la maggior parte loro ha un unico e solo comune denominatore: sono Ebrei.
    Ormai alla ribalta delle cronache piu’ vividamente di decadi fa, quando mise in ginocchio una nazione come l’Inghilterra solo per capriccio, George Soros si svela come il finanziatore, poco occulto, delle NGO, delle comunita’ LGBT, dei radical chic, e delle politiche “Date il Benvenuto ai Rifugiati”.
    In Ungheria, ad esempio, la falsa università di Soros sta lavorando diligentemente per seminare semi di divisione e disordine in un paese che è ancora un bel posto in cui vivere (molti occidentali sono fuggiti a Budapest negli ultimi anni). Nell'Europa orientale i gruppi di Soros amano rivolgersi a giovani donne della classe medio-alta, che spesso consumano un sacco di tristi TV Series americane e aspirano a essere come le donne di Sex in The City. Il governo ungherese vede l'impatto negativo che questa quinta colonna ha sul suo paese e vuole chiuderla, ma quando cerca di fare ogni tentativo politico da Berlino a Washington arriva un: "no non lo farai" e minacce.
    Come può un uomo avere e gestire tutti questi soldi?
    Combinalo con Zuckerberg, Ellison, Bloomberg, Adelson e tutti i noti e sconosciuti miliardari ebrei anti-bianchi di tutto il mondo e considera i loro trilioni destinati al fondo di estinzione dei bianchi.
    Quindi, accantoniamo adesso questa gia’ nota e famigerata operazione/iniezione di non bianchi, non europei, non cristiani, dentro un Continente che e’ la stessa Storia della civilizzazione e del progresso umano in quanto Bianco, e andiamo a considerare altri settori che operano incessantemente per il nostro sterminio: la pornografia, il tabacco, di cui gia’ abbiamo parlato, il cinema, di cui gia’ abbiamo parlato, la droga.
    Pochi conoscono i Sackler. Multimiliardari, possessori della Purdue Pharma, la casa farmaceutica produttrice dell’Ossicodone, ed altri antidolorifici come: idromorfone, fentanil, codeina e idrocodone, aggiunti in farmaci come MS Contin, Oxycontin e Ryzolt.
    Le droghe che la Purdue produce hanno un alto potenziale di abuso da parte di tossicodipendenti e persone con una storia di dipendenza. I farmaci più comunemente abusati e che l’azienda produce sono MS Contin e OxyContin. Essendo farmaci masticabili, iniettabili e sniffabili sono largamente reperibili e fonte di overdose e morte. Oltre all’elevato potenziale di abuso tra le persone senza prescrizione, il rischio di dipendenza fisica e tolleranza nel breve o lungo periodo per i pazienti a cui sono stati prescritti e’ altissimo. Tuttavia, i forti farmaci analgesici restano indispensabili per i pazienti affetti da grave dolore acuto e da cancro in fase terminale.
    La Purdue ha spinto aggressivamente i medici a prescrivere il farmaco, corteggiandoli con viaggi gratuiti ai seminari sulla gestione del dolore e impegni linguistici pagati, oltreche’ doni e regalie varie. Le vendite sono sempre salite. Il farmaco è stato commercializzato come “controllo del dolore regolare e prolungato per tutto il giorno e tutta la notte” se assunto su un programma di 12 ore e con un potenziale abuso inferiore rispetto all’ossido di zinco a rilascio immediato a causa delle sue proprietà di rilascio nel tempo anche se non c’erano prove scientifiche atte a sostenere tale conclusione.
    Tuttavia, all’inizio del 2000 sono emersi rapporti diffusi sull’abuso di OxyContin. Nel 2012, il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che ha rilevato che “il 76% di coloro che cercano aiuto per la dipendenza da eroina ha iniziato abusando di narcotici farmaceutici, principalmente l’OxyContin”, e ha tracciato una linea diretta tra la commercializzazione di OxyContin da parte di Purdue e la successiva epidemia di eroina negli Stati Uniti.
    Un’indagine del Los Angeles Times del 2016 ha riportato che molti utenti dell’OxyContin non controllano adeguatamente il dolore, con conseguenti sintomi da astinenza tra cui l’intenso desiderio per il farmaco in misura direttamente non proporzionale al tempo di assunzione, vale a dire che se il farmaco e’ assunto ogni 24 ore, l’organismo lo metabolizzera’ in misura sempre crescente, chiedendo una nuova dose in tempi sempre minori. I giornalisti hanno suggerito che questo problema fornisce “nuove informazioni sul perché così tante persone siano diventate dipendenti”.
    Andando a scavare nei documenti di Purdue e altri documenti, affermano che la Purdue era a conoscenza di questo problema ancor prima che il farmaco entrasse sul mercato.
    L’OxyContin è diventato un farmaco di successo, famigerato. La Purdue ha aumentato i suoi guadagni da qualche miliardo nel 2007 fino a 31 miliardi di dollari nel 2016, e chiudera’ con 35 miliardi entro il 2017.
    Secondo un articolo del New Yorker del 2017, la Purdue Pharma è di “proprietà di una delle famiglie più ricche d’America, con un patrimonio netto di tredici miliardi di dollari”.
    Questa famiglia porta un cognome ben preciso: Sackler. Secondo voi e’ ebrea ?
    https://wotansvolk.com/2017/12/14/li...rte/#more-8526

    Le indagini di David Parenzo ed Emanuele Fiano sugli autori dello sconvolgente “Il Piccolo Führer”
    David Parenzo[J] – giornalista e spalla comica di Giuseppe Cruciani alla Zanzara – qualche tempo fa doveva partecipare ad un incontro organizzato a CasaPound da Simone Di Stefano. Non se ne fece più nulla perché stranamente i fascisti del terzo millennio non gradirono di avere una “zecca” (e per giunta ebreo) nella loro sede romana. Insomma Parenzo ci sarebbe anche andato, come ci sono andati ad esempio Enrico Mentana e Corrado Formigli, solo che non lo hanno voluto.
    È quindi con una certa sorpresa e sbigottimento che Parenzo oggi alla Feltrinelli ha trovato tra i fumetti per i bambini un libro dal titolo “Il piccolo Führer” scritto niente meno che da Adolf Hitler. La cosa che sconvolge di più il nostro Parenzo è la biografia dell’autore «Non si fa menzione delle doti criminali dell’imbianchino di Braunau», anzi è si parla di “carattere esuberante e spirito idealista” e Mein Kampf viene definito “bestseller che lo consacrò a livello mondiale” che però creò scandalo e costrinse Hitler a rifugiarsi, dopo il 1945, in Argentina.
    Scandalizzato Parenzo non ci pensa su un attimo a denunziare questo sconvolgente crimine del revisionismo storico a Emanuele Fiano[J], autore del testo di legge sul reato di apologia di fascismo che il governo ha dimenticato in Commissione al Senato prima di annunciare le dimissioni.
    Il nostro eroico Fiano non manca di farci sapere quello che ne pensa. Una cosa terribile, scrive. Voglio capire meglio, aggiunge. E c’è ben poco da capire perché il libro è satirico, e non è scritto da Hitler ma da Stefano Antonucci e Daniele Fabbri che come annuncia la fascetta sono gli autori di Quando c’era Lvi un fumetto edito da Shockdom.
    Accortosi troppo tardi del clamoroso errore Parenzo cerca di rimediare alla gaffe spiegando a Daniele Fabbri che quello che contesta “è il posizionamento in libreria”. È davvero scandaloso che tale saggio non sia nel reparto SATIRA. E deve essere proprio per questo motivo di collocazione che Parenzo ha chiamato in causa Emanuele Fiano, il quale notoriamente si occupa di scaffali e di librerie.
    Tanto più che Serena Visci, che è responsabile degli scaffali, fa notare a Parenzo che il testo di Antonucci e Fabbri era accanto a Mad contro Trump che è “inequivocabilmente una cosa satirica”. Parenzo nel post scrive che il libro si trovava tra i fumetti per bambini, ma così non è.
    https://www.nextquotidiano.it/le-ind...iccolo-fuhrer/


  6. #636
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    SOCIOLOGO AFRICANO: “TRUMP HA RAGIONE, L’AFRICA È UN CESSO”
    “Il presidente Donald Trump ha assolutamente ragione. L’Africa è un continente di merda “, ha detto Mamady Traore
    Un gruppo di 54 Stati africani ha chiesto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump di scusarsi e ritrattare il termine “cessi” riferito ad alcuni dei loro Paesi. Sono rimasti “estremamente scioccati dai commenti oltraggiosi, razzisti e xenofobi da parte del presidente degli Stati Uniti”.
    I governi africani “preoccupati per la continua e crescente tendenza del governo degli Stati Uniti a denigrare l’Africa e le persone di discendenza africana”.
    Ma non tutti condividono la reazione piccata, oltre a tutte le critiche rivolte al presidente degli Stati Uniti, ci sono anche africani che non hanno timore di dirsi d’accordo con la sua dichiarazione: “Trump ha assolutamente ragione”, ha detto ad esempio Mamady Traore, un sociologo che lavora in Guinea, Africa occidentale, da 30 anni. Questi paesi hanno capi di stato che agiscono per perpetuare il loro potere. Ci sono fazioni ribelli che uccidono bambini. Le donne sono sventrate e i civili innocenti sono mutilati. Francamente va detto che è una merda”, ha detto Traore, al New York Times.
    Gli stessi governi occidentali trattano questi Paesi africani e di discendenza africana come ‘cessi’. Si moltiplicano gli avvisi di viaggio per questi paesi. Definiti come pericolosi per “epidemie, criminalità, disordini, stupri e altro”.
    https://voxnews.info/2018/01/14/soci...ca-e-un-cesso/

    MA SE I LORO PAESI NON SONO ‘CESSI’, PERCHÉ VENGONO QUI?
    Il nuovo scandalo che sta tenendo svegli i cuckold di mezzo mondo è il “cesso”. O meglio, il suo accostamento a zone del mondo abitate da africani fatto da Trump. Haiti compresa, che è un frammento d’Africa nei Caraibi e, non casualmente, il posto peggiore dei Caraibi.
    Trump, come sempre, ha commesso un grave peccato, ai loro occhi: ha detto la verità.
    Lo spettacolo più penoso è stata la reazione dei governanti africani e delle varie associazioni che lucrano sugli aiuti all’Africa.
    E’ bizzarro come gli stessi che ogni giorno ci spiegano che dobbiamo accogliere gli africani perché i loro paesi sono, di fatto, un cesso, si inalberino se qualcuno usa questo paragone in senso contrario: meglio non farli venire, perché non trasformino in cesso casa nostra.
    Perché, ragazzi, l’Africa ha tutte le ricchezze immaginabili, ma è quello che è. Il motivo, misterioso, deve quindi risiedere in qualcosa che non è il territorio. Forse la sua popolazione?
    In Africa non c'è un problema di risorse limitate, che in realtà abbondano: sono gli africani. Non si capisce per quale motivo, vedendo come hanno ridotto gli slum dei loro paesi, un presidente sano di mente dovrebbe aprire le porte delle sue città al loro arrivo: il ragionamento di Trump è il ragionamento di chi ha a cuore il benessere della propria gente, mentre la reazione dei cuckold che si sono inalberati è la bizza di un manipolo di fanatici che dei propri concittadini se ne fotte.
    Voi avete una casa da affittare a qualcuno. Ci sono due offerte. Conoscendo solo che una di loro arriva dal Giappone e l’altra dalla Nigeria a chi affittereste?
    Del resto Trump, oggi l’ha urlato in faccia ai sinistrati: “Ho detto quello che il popolo pensa”.
    https://voxnews.info/2018/01/13/ma-s...e-vengono-qui/

    LE RAZZE ESISTONO
    FLINT MCLEANEIN
    Di questo passo arriveremo al punto di dire l’acqua esiste, l’aria esiste, poiche’ anche l’ovvieta’ oggi e’ messa in discussione…
    La Costituzione italiana sancisce e diversifica gli esseri umani in RAZZE, questo e’ un fatto che si rifa’ ad un’assoluta OVVIETA’. Almeno finche’ noi Bianchi non saremo estinti.
    L’articolo 3 della Costituzione italiana recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
    Quindi, esistono piu’ razze, e Noi siamo ed apparteniamo alla Razza Bianca, non c’e’ nulla di male ad essere bianchi.
    Analizzate tutte le invenzioni, la letteratura, le scoperte, le conquiste, le arti, etc. inventate dalla razza bianca e alla fine capite perche’ essa e’ una razza superiore: non lo e’ perche’ ha presunzione di esserlo ma perche’
    ESSA HA DIMOSTRATO DI ESSERE SUPERIORE.
    Chi vi racconta il contrario ammorba nella degenerazione, nella corruzione, nell’edonismo.
    Negare l’ovvieta’ e’ qualcosa che puo’ solo essere professato da coloro i quali hanno una condotta criminale per fini diretti o indiretti volti a spingerci verso l’estinzione.
    Se non fermeremo l’invasione, se non riusciremo ad invertire questa atavica rotta verso la fine, le future generazioni pagheranno un prezzo altissimo, la nostra Civilta’ e il nostro Progresso scompariranno: l’Arte, la Filosofia, le Scienze, la Musica, saranno solo vaghi ricordi, delle misere parentesi di una razza estinta.
    Ma anche questa e’ un’altra ovvieta’…
    https://wotansvolk.com/2018/01/16/le-razze-esistono/






  7. #637
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    STORIA DI DUE MARTELLI
    di T.A. Odinson Walsh
    Come è avvenuto per molti altri simboli di orgoglio, passione e spiritualità eurocentrica negli ultimi decenni, abbiamo visto in tempi recenti l’uso del Martello di Thor – o, come è più propriamente conosciuto, il Mjolnir – da parte di una vasta gamma di gente di origine indoeuropea. Come nell’aver visto altre espressioni simboliche, ho provato un certo orgoglio nel sapere che la consapevolezza della nostra eredità rimane viva a un certo livello, eppure, allo stesso tempo, ho provato una buona dose di delusione, forse anche ira, nel sapere che, mentre così tanti possono fare manifestazioni pubbliche di orgoglio e consapevolezza culturale, il fatto triste è che ben pochi apprezzano o sono dediti a quelle discipline private che sono fondamentali per rendere rilevante il loro orgoglio o consapevolezza. Anche se non sarebbe mai nostro intento offendere qualcuno per questo, dobbiamo essere fiduciosi nella nostra convinzione che nessun’anima Fedele si offenderà quando, vedendogli un Mjolnir al collo, chiederemo: quale Martello indossi?
    Un martello, in mano all’orgoglio
    Può compiere grandi imprese
    Ma in chi fugge l’onore
    Mieterà solo distruzione
    Poiché il Mjolnir per me non è solo un simbolo di orgoglio culturale (anche se lo è certamente) ma anche, soprattutto, quello che simboleggia in modo sacro i doni che Odino Padre di Tutto ha dato ai suoi figli – dei quali, ovviamente, Thor è il primo – doni che ci “armano” spiritualmente e ci danno gli “strumenti” necessari per preservare l’orgoglio, sono particolarmente offeso quando incontro individui che indossano un Martello che, per loro ignoranza (a cui si può rimediare) o per loro indifferenza (che non ha scuse) vivono stili di vita che non rispettano né la sacralità di questo simbolo né l’orgoglio che pretendevano li avesse motivati a indossarlo.
    Forse è la lezione più pertinente da imparare quando si tratta della sacralità con cui dovremmo guardare all’uso dei nostri Martelli (o qualsiasi simbologia sacra indoeuropea, se è per questo): se mettiamo in mostra il nostro orgoglio indossando Martelli, o con tatuaggi culturalmente consapevoli, ecc., non dovremmo vivere vite di cui essere orgogliosi?
    Avendo io stesso vissuto una vita in cui ho tentato di razionalizzare la mia viltà convincendomi che stavo “portando avanti la tradizione dei miei antenati Nordo-Celtici”, ed ero legittimato a portarlo (o solo sedicente tale se si vuole… così sia) non solo ho scoperto, ma ho dimostrato il coraggio necessario per chiedermi: come sto infondendo orgoglio nella mia gente con i miei comportamenti? Cosa ho veramente di cui posso essere orgoglioso? E perché qualcun altro dovrebbe esserlo di me? Queste sono domande difficili da porsi, ma sono domande che devono essere poste – e a cui si deve rispondere onestamente – se un individuo si evolverà mai oltre la vita del vuoto spirituale (cioè una vita priva di orgoglio Fedele) che sembra essere la situazione di troppi della nostra gente in questi giorni.
    Un martello, in un cuore che è Fedele
    Definisce un grande destino
    Ma tenuto dalla falsità può cancellare
    Tutto ciò che potresti essere
    Quando ho scoperto la determinazione e l’autodisciplina che mi avrebbe condotto all’albero Yggdrasill del mio sacrificio individuale, mi sono allontanato dall’esperienza capendo che tutta la conoscenza a cui ero giunto prima, per quanto concreta o favorevole alla mia “sopravvivenza” di base, era stata niente. Solo quando sono stato in grado di vedere tutte le cose attraverso la prospettiva dell’Occhio di Odino, una prospettiva acquisita solo attraverso un sacrificio totale di se stessi a se stessi, ho pienamente compreso che la vita non è semplicemente “sopravvivenza”, ma piuttosto stabilire un lascito, evocare lealtà e sradicare debolezze. Tali sono gli obiettivi di un cuore Fedele, e questa è l’essenza del mio Martello al collo.
    In questo modo il Martello diventa, per me, per te, per ogni fratello o sorella che lo indossa così, molto più di un “simbolo” del nostro orgoglio. Diventa un ricordo sempre presente dell’ethos a cui dovremmo essere legati, l’importanza del nostro servizio a qualcosa di diverso da noi stessi e il privilegio che possediamo nell’aver ereditato una profonda fondazione spirituale.
    Naturalmente, come sempre, ci saranno quelli che affermano che il loro Martello lo brandiscono come ritengono opportuno e determinare il loro destino è affar loro. Tuttavia, ricorderei loro che il Martello non è davvero loro, ma di Thor tramite suo (e nostro) padre Odino, e sebbene lo stesso Loki sia noto per averlo rubato di tanto in tanto, è stato anche, in ogni occasione, costretto a restituirlo a chi lo maneggerà in modo Fedele. Inoltre, nessuno tranne le Norne stesse determinano fato o destino, quindi state certi che laddove ci si creda furbi e liberi dalle leggi dell’albero del mondo, quelle signore tesseranno per loro un finale che si adatta alla loro stoltezza.
    Se i nostri Martelli non sono intesi a garantire la costruzione di una vita onorevole, produttiva e quindi Fedelmente orgogliosa, allora ditemi, per favore, a che servono?
    Come per ogni altro aspetto del nostro dovere spirituale e culturale, il mantenimento della dignità e della sacralità del nostro simbolismo è un esercizio che richiede un coraggio costante e diligente. Come accennato in precedenza, ci sono molti che sono semplicemente ignoranti del carattere e dell’impegno che dovrebbero accompagnare il simbolismo del nostro patrimonio ancestrale, poiché sono stati falsamente portati a credere che questi siano poco più che simboli di affermazione sociale, emblemi da indossare in uno sforzo per “adattarsi”. Queste sono persone, naturalmente, a cui la nostra concezione Odinista dovrebbe essere estesa, poiché nell’illuminazione viene l’ispirazione, e dall’ispirazione arriva lo zelo. Tuttavia, per gli altri precedentemente menzionati, coloro che sono semplicemente indifferenti al modo in cui disonorano e sviliscono ciò che richiedere impegno di carattere, che adottano i nostri sacri emblemi solo perché credono che essi rafforzino i loro ideali idioti di “ribellione”, lascerò che sia lo stesso Odino Padre di Tutto a dirlo, come fa lui, al meglio:
    I buoi muoiono e i parenti muoiono
    Presto anche tu morirai
    Una cosa, conosco, che non appassirà mai
    Il giudizio su ognuno che è morto
    Havamal, Stanza 77
    Molti, persino tra coloro che non praticano l’Odinismo, hanno familiarità con la Stanza dell’Havamal, ma pochi sanno che Har ha preparato il destino anche per gli infami! Che tutti raccoglieranno ciò che hanno seminato non è una moderna visione monoteista, ma una legge naturale antica quanto il cielo stesso. Quindi, per coloro che non maneggiano il Martello Fedele, le cui vite disonorevoli hanno reso il simbolismo “irrilevante”: verrà anche il vostro “raccolto”.
    Per il resto di noi, ricordiamoci sempre che nulla del nostro orgoglio e consapevolezza spirituale o culturale è “irrilevante”. Rinnoviamo i nostri impegni verso l’attenzione e la fedeltà necessari a rafforzare la rilevanza che deve accompagnare il nostro orgoglio e consapevolezza, e raggiungere coloro che inconsapevolmente o inconsciamente si vergognano di ciò che è loro per diritto di nascita: il senso del loro passato, per concentrarsi rettamente sul loro futuro!
    Quale martello indosserete?
    https://vidofnir14.com/2018/01/14/st...-due-martelli/






  8. #638
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    A volte, osservando qualche "anziano" molto benestante mantenuto in piena forma con farmaci sconosciuti ai più, mi sono chiesto se qualcuno in passato avesse scoperto seriamente un qualche elisir di lunga vita.
    E vedendo casi, di tutt'altro genere, mi sorge il dubbio che ce l'avessero fatta in Germania e che lo stessero sperimentando su quei poverini prima di mandarli nei forni.
    Avrei la conferma ai miei pensieri qualora i sopravvissuti continuassero nella loro esistenza ancora a lungo.
    Chi vivrà vedrà.
    VISTO.

    ANCHE I NIPOTI SOFFRONO LA “SHOA”. Portano la Memoria nel DNA.
    Di Maurizio Blondet , il 23 gennaio 2018 57 Comment


    Nell’avvicinarsi del Giorno della Memoria, sentiamo l’obbligo morale di fare memoria di una scoperta di enorme importanza nella scienza genetica, di cui pare essersi alquanto persa la memoria. Fu, nientemeno, la conferma della teoria di Lamarck, la prova della ereditarietà dei caratteri acquisiti. Jean Baptiste Lamarck (1744-1829) tagliò le code a generazioni di topini, convinto che alla fine sarebbe nato un topo-discendente privo di coda. La cosa non avvenne mai, e la sua teoria cadde in discredito.

    Invece – come scrisse il Guardian il 21 agosto 2015 – un gruppo di ricerca del Mount Sinai Hospital di New York (la più lussuosa clinica ebraica), capeggiato dalla dottoressa Rachel Yehuda, ha vendicato Lamark. Esso gruppo s’è dedicato allo studio genetico di “32 uomini e donne ebraici che erano stati internati in un campo di concentramento nazista, hanno assistito o subito torture, o hanno dovute nascondersi durante la seconda guerra mondiale”. Gli studiosi hanno analizzato poi i geni dei loro figli e nipoti, notoriamente soggetti ad accresciuto disordine da stress, confrontandoli con famiglie ebraiche che non avevano vissuto in Europa durante il Terzo Reich. Ebbene: hanno trovato una modifica della “metilazione della citosina” che i Sopravvissuti alla Shoah avevano trasmesso ai figli.”Questi cambiamenti dei geni nei figli possono essere dovuti soltanto all’esposizione dei genitori all’Olocausto”, asseverò la dottoressa Yehuda.


    Rachel Yehuda, che ha vendicato Lamarck
    Se qualcuno che fosse tentato a non credere (certo soggiacendo ad impulsi antisemiti), sappia che lo studio è stato pubblicato dall’autorevole Biological Psychiatry. qui il link

    In breve: i sopravvissuti dell’Olocausto passano ai discendenti le sofferenze che essi soffrirono, sotto forma di una modificazione del DNA. Incancellabile. Sicché anche se la generazione delle Vittime della Shoah sta esaurendosi per ragioni di età, ci lascia in eredità una, due, tre altre generazioni successive di Vittime dell’Olocausto, piegate e tormentate dagli stessi traumi e dolori di nonni e bisavoli, bisognose quindi dei trattamenti risarcitori e di favore che le nazioni colpevoli tributarono ai loro avi. La presenza di bisnipoti col DNA perennemente alterato del “gene dell’Olocausto”, non consentirà né a noi né ai nostri figli e nipoti di dimenticare la Colpa Collettiva di cui ci macchiammo.

    Il Guardian segnalò che in quei giorni, già dei nipoti di sopravvissuti dall’Olocausto, avevano costituito un gruppo di pressione – chiamato Never Ever Again! – per la lotta al trauma ereditato. Un londinese di nome Dan Glass, allora di 29 anni, aveva preso l’iniziativa di contattare altri nipoti di sopravvissuti, scoprendo che – come lui – avevano sperimentato “depressione, ansia, tossicodipendenza, disordini dell’alimentazione”, che essi mettevano in relazione “con le loro famiglie che raccontavano sempre di nuovo gli spaventosi eventi che avevano vissuto”. Un’altra, la cui nonna aveva fatto la fame in Olanda, ha avuto una severa anoressia. Altri accusavano un basso livello di cortisolo.


    Dan Glass. Ha fondato un gruppo di Nipoti con trauma ereditario. Soffrono di ansia, tossicodipendenza, disordini alimentari.
    Il gruppo dei Nipoti Sofferenti si propone di passare dalla “memoria malinconica” alla “azione positiva”: che consiste nel reclamare terapie mentali per il trauma ereditato, e attivarsi in campagne contro le leggi anti-immigrati nella sorveglianza dei gruppi fascisti che tornano in tutta Europa. In ciò, trovano sollievo ai loro tormenti di Sopravvissuti in Seconda (o in terza), in attesa dei risarcimenti che l’alterazione incancellabile nel DNA li rende in diritto di reclamare dalla Germania, Austria e Polonia – senza dimenticare l’Italia delle leggi razziali 1938.

    Rachel Yehuda è anche stata intervistata da Tablet, la prestigiosa rivista medica , ad ulteriore testimonianza della rilevanza della scoperta.

    . Rachel Yehuda Discusses How Trauma Can Affect Our DNA ? Tablet Magazine

    L’intervistatore, un giornalista ebreo. Significativo il titolo: “Gli ebrei portiamo il trauma nei nostri geni?” .

    Certamente sì, ed è questo che dobbiamo tenere a Memoria: per quanto noi goym facciamo di tutto per risparmiare loro ogni prova, ad alleviare ogni loro sofferenza; per quanto cerchiamo di accontentarli in tutto, e di non contraddirli mai – essi si sentono traumatizzati da noi. Adesso sappiamo perché: hanno il Trauma scritto nel DNA, avendolo ereditato dai Nonni Vittime. Ciò spiega alla perfezione quella situazione clinica tipicamente loro, che come sapete Gilad Atzmon ha chiamato Stress Pre-Traumatico. Noi goym, se coinvolti per esempio in zone di guerra, siamo soggetti a Stress Post-Traumatico, ossia conseguente ad eventi traumatici che abbiamo sofferto. Gli ebrei invece soffrono in anticipo per traumi che non hanno subito, immaginando che li subiranno da nemici, e nella loro delicatezza d’animo devono procedere all’eliminazione di quei nemici, altrimenti vanno in ansia o gli si abbassa il cortisolo.

    Per esempio non bisogna dimenticare – in onore alla Memoria – che in quello stesso 2015, sul giornale Israel National News, il rabbino Chen Ben Eliyahu spiegava (in ebraico) che occorreva incenerire le città dell’Iran, e anche quelle della Germania, con venti o trenta bombe atomiche, con la seguente motivazione:

    vedere qui:

    “Se Israele non cammina nella via del Signore riceverà una punizione pesante, una quasi completa distruzione e rovina e solo pochi si salveranno”.

    La via del Signore, ricordava il rabbino, impose agli ebrei biblici il genocidio di n popolo, Amalek. Ma ogni generazione di ebrei deve sterminare l’Amalek del suoi tempo. “Se un [nemico] si leva a distruggerti, tu levati prima a distruggere lui: venti, trenta bombe atomiche assicureranno che il lavoro sia fatto”.

    Quando il Messia arriva, aggiunse il rabbino, Israele farà pagare la Soluzione Finale. “Venti, trenta bombe atomiche su Berlino, Monaco, Amburgo, Norimberga, Colonia, Francoforte, Stoccarda, Dresda e Dortmund eccetera per esser sicuri di compiere l’opera. E la terra sarà tranquilla per mille anni”.

    https://www.inn.co.il/Articles/Article.aspx/13312

    E’ il loro DNA traumatizzato.

    Con ciò, abbiamo applicato il Dovere della Memoria.

    https://www.rischiocalcolato.it/2018...a-nel-dna.html

    “Gli ebrei portiamo il trauma nei nostri geni?”

    Il gruppo dei Nipoti Sofferenti si propone di passare dalla “memoria malinconica” alla “azione positiva”: che consiste nel reclamare terapie mentali per il trauma ereditato

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #639
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Fra mille (1000) anni ci saranno ancora sopravvissuti all'olocausto.
    Che anziché sterminare le vittime le moltiplica.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #640
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    Predefinito Re: Vicende storiche (e non storiche) scomode

    Saranno dislocati nelle scuole di ogni ordine e grado per alimentare le loro "variazioni genetiche ambientali" e soprattutto il business dei viaggi della "memoria".

    Necessitano urgentemente di terapie mentali, visto che le richiedono.
    Ma soprattutto genetiche, dato che oggi sono possibili.
    Occorre curarli, poverini.
    Nell'interesse generale.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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