La storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cade passa da un piano all’altro, e ripete: «Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene». Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
La storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani. Mano a mano che cade passa da un piano all’altro, e ripete: «Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene». Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.
Non sono d'accordo.
è il motivo per cui viaggio: la bellezza della totale differenza tra una cultura e l'altra, tanto da sentirti come in un mondo diverso in mezzo a gente che ha caratteristiche culturali in comune che li rende simili ai loro concittadini e così diversi da me. Poi certo: il fatto di ascoltare la stessa musica, mangiare negli stessi fast-food, visitare gli stessi siti e guardare gli stessi film può aver portato ad una maggiore omogeneità culturale (che non è affatto un bene, non c'è niente di più rivoltante dell'omologazione culturale) ma questo continua a non essere abbastanza.
Io ad esempio in ogni argentino che ho conosciuto ho riscontrato caratteristiche culturali tipiche, nel modo di esporre certi concetti, di gesticolare, di intendere l'umorismo, di arrabbiarsi e per cosa degli argentini. Stessi cosa negli spagnoli e nei tedeschi. Ed è questa uguaglianza che nei confronti che del resto del mondo diventa differenza che trovo affascinantissima.
E basterebbe vedere il cinema nazionale per rendersi conto di questo: un film Inglese dice "inghilterra" in ogni fotogramma, parola, dialogo, battuta... tutte cose che poi ritrovo puntualmente negli inglese di ogni tipo e questo io lo trovo stupendo, la ricchezza culturale che sono le differenze tra i popoli. Un film spagnolo, capirei che è spagnolo anche senza audio, senza conoscere i nomi del cast o del regista e senza che ci siano inquadrature di luoghi spagnoli noti. Anche lì è proprio il modo di intendere il rapporto con le persone, l'umorismo, la rabbia, la felicità, il linguaggio del corpo, la concatenazione di concetti in una frase, gli archetipi culturali... tutto cose che poi ho sempre ritrovato in ogni spagnolo. E il cinema portoghese è talmente diverso da sembrare più slavo-sovietico nella culturale, che non iberico. E i portoghesi lo sono altrettanto: hanno un umorismo totalmente diverso da uno spagnolo o da un inglese, coltivano l'apatia e la tristezza in una maniera del tutto particolare e unica quasi positivamente, intendono le relazioni personali in maniera molto diversa, gesticolano, salutano, richiamano la tua attenzione in maniera completamente diversa.
Se qualcuno traducesse questo forum, in maniera letterale ma sintatticamente corretta, ogni rappresentante di quei popoli direbbe "ah italiani" perché anche noi italiani siamo unici e anche il nostro cinema, ancora una volta, mostra la nostra unicità culturale che ti fa subito capire che hai a che fare con "gli italiani": è ancora una volta è un fatto di unicità di umorismo, di linguaggio corporeo, di archetipi sociali tipici dell'Italia, di costruzione di concetti e frasi, un "esistenzialismo all'italiana" tipico della nostra penisola... e tante altre cose che si possono solo "vivere e sentire" ed è difficile spiegare.
La stessa razza umana e' la stessa, cambiano solo alcune affinita' culturali ma siamo tutti uguali.
IL LEVIATHAN, OSSIA IL NUOVO NAZISMO SQUADRISTA ANTI-EUROPEO!!
Ma che c'entra con questa discussione?
Mi sa che non hai capito cosa intendeva Murru quando ha aperto questo thread. Lui afferma che le caratteristiche culturali collettive (sia negative che positive, linguistiche, politiche, culinarie, civiche, familiari, urbane e paesane, consuetudinarie , laiche e religiose ) dei vari popoli europei (Inglesi tedeschi olandesi polacchi francesi ungheresi greci francesi, ecc) sono perfettamente identiche per cui tutti dovrebbero pertanto sentirsi pienamente rappresentati da un superstato unico europeo ed è pertanto a suo parere incomprensibile chi tra loro (come gli inglesi a cui ad esempio Murru faceva riferimento in seguito alla Brexit oggetto dei suoi pensieri) non ne è entusiasta della prospettiva
Beh c'entra eccome, come dall'intervento di Tancredi. In ogni caso, Murru ha ragione, la storia europea ha molte cose in comune come l'unione sotto Roma per secoli, il Cristianesimo, la lingua latina, il dominio di Carlo Magno e Napoleone. Ho sempre sostenuto che l'unificazione europea in un modo o nell'altro ci sara' perche' condividiamo gli stessi valori. E' la stessa cosa dell'unita' d'italia, culture diverse ma comuni tra loro.