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    Arrow L’incidente ferroviario in Puglia: quello che sappiamo


    Incidente ferroviario in Puglia:*quello che sappiamo
    Il bilancio attuale, in continuo aggiornamento, è di 27 vittime e 50 feriti. I reparti della Protezione Civile, delle forze dell’ordine e delle differenti unità ausiliarie continuano senza tregua*i lavori per il recupero dei dispersi e per la salvaguardia delle infrastrutture divelte e polverizzate a seguito del grave disastro ferroviario avvenuto nella giornata di ieri in Puglia, fra Andria e Corato, a causa dello scontro frontale tra due treni. La tratta a binario unico, gestisce il flusso delle carrozze della linea Bari-Barletta. Tale vettore è controllato da una società privata, la Ferrotramviaria Spa, con la quale le Ferrovie dello Stato ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanno in queste ore allestendo una unità di crisi per coordinare i soccorsi ed accertare le responsabilità della vicenda. In giornata il ministro Graziano Delrio riferirà in Parlamento.
    Incidente ferroviario in Puglia: lo stato della rete ferroviaria in Italia

    In Italia, numeri diffusi dal Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), esistono 12.000 km di tratta a binario unico, il 60 per cento dell’intera nervatura ferroviaria italiana. Buona parte di questa, il 55 per cento, è gestita, tramite una controllata, dalle Ferrovie dello Stato (FS). I treni delle tratte a binario unico proprietà di FS sono dotati di un costoso sistema di controllo e di sicurezza automatico a rilevazione di prossimità. In caso di pericolo, l’algoritmo impone il blocco dei convogli indipendentemente dal fattore umano d’errore.
    La restante percorrenza delle strade ferrate del nostro Paese è invece retta da alcune società d’iniziativa privata locali, facenti spesso capo alle Regioni. Il caso appena descritto è proprio quello che riguarda la tratta Bari-Barletta, cioè quella dove è avvenuto lo scontro che ha violentemente sconvolto la Puglia, così come l’Italia intera.
    I tragitti ferroviari come quelli protagonisti delle recenti sventure sono solitamente fruiti da una elevata mole di pendolari e impegnati da alcuni flussi annuali specifici. Purtroppo non sempre i servizi erogati si dimostrano all’altezza: all’interno dei piccoli itinerari con rotaia singola, che di per sé non rappresenterebbe un problema fosse ben allestita a monte degli investimenti iniziali, vige ancora un sistema di sicurezza obsoleto ed anacronistico, quello basato sull’arresto dei convogli tramite telefono.


    Incidente*ferroviario in Puglia: i fattori di rischio

    Mentre le operazioni di soccorso e ricerca dei superstiti incedono ancora oggi, ci si interroga circa alcuni fattori di rischio, riferibili all’intero sistema del trasporto su ferro, che eventi del genere riportano inevitabilmente a galla. Primo imputato, il deficit di fondi per l’ammodernamento della rete ferroviaria meridionale, dunque il potere politico, lo Stato: eppure l’ente gestore del tratto incriminato è di capitale privato.
    Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, il raddoppiamento della struttura ferroviaria a binario singolo della tratta Bari-Barletta sarebbe stato parte integrante di un piano complessivo da 180 milioni, finanziato quasi interamente dall’Europa, nell’ottica dei Fondi di investimento regionali per gli Stati membri. La Regione Puglia avrebbe tuttavia procrastinato l’inizio dei lavori, a causa di alcuni non meglio identificati “motivi burocratici”, traslando la liquidità di Bruxelles dal Piano attuativo 2007-2013 a quello 2014-2020.
    In Italia gli incidenti ferroviari nel decennio 2004-2014 sono stati 1.446, hanno totalizzato 823 vittime e 623 feriti gravi. L’Istat ha rilasciato un rapporto composito dal quale però l’incidenza degli scontri frontali fra treni non risulta essere, seppur degna di attenzione, il primo fattore scatenante di rischio per le ferrovie. L’Eurostat ha rilevato che nel Vecchio continente la causa principale dei decessi dovuti al trasporto su ferro è l’incuria nell’attraversamento dei binari o dei passaggi a livello, 88% dei casi.
    Riccardo Piazza

    Scritto da: Riccardo Piazza
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  2. #2
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    Predefinito Re: L’incidente ferroviario in Puglia: quello che sappiamo

    Ma degli amministratori che non sono neanche capaci di indire una gara d'appalto perché non si sparano?


  3. #3
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: L’incidente ferroviario in Puglia: quello che sappiamo

    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  4. #4
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: L’incidente ferroviario in Puglia: quello che sappiamo

    La vecchia tecnica del polverone e dello scaricabarile
    Tutti colpevoli, nessun colpevole: le colpe dei singoli e l’iperuranio dei fondi Ue mai spesi
    di Antonio Padellaro
    Il Fatto Quotidiano 15 luglio 2016
    I parenti delle vittime della strage di Corato ora gridano “assassini, vogliamo verità e giustizia” perché sanno che (molto probabilmente) verità e tantomeno giustizia non avranno. Quelli che hanno ancora la forza di leggere i giornali o di ascoltare le tv ne hanno già chiaro il sentore. Scaricabarile più polverone: la tecnica del tutti colpevoli nessun colpevole, storicamente efficacissima nel centrifugare e nebulizzare le responsabilità per i disastri collettivi – ferroviari, autostradali, ambientali o nei luoghi di lavoro – è già entrata in azione.
    In una parziale rassegna stampa sull’arte di confondere le acque spiccano le parole pronunciate in Parlamento dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che l’Unità ha sintetizzato nel titolo “Quei decenni di scelte non fatte”. Per affermare che con la catastrofe del 12 luglio questo governo non c’entra nulla, e dunque la colpa par di capire è dei governi Berlusconi, Monti, Letta, Forlani, Andreotti, Craxi eccetera, e dunque occorre “ora recuperare i ritardi accumulati sul trasporto pubblico locale per dare dignità a un diritto di tutti i cittadini”. Applausi.
    In realtà la fitta prosa del ministro meriterebbe una cattedra di retorica all’università di Salamanca per i virtuosismi dialettici con cui nega che il problema sia il binario unico, pur constatando che due treni lanciati su un’unica rotaia finiscono per scontrarsi. Con cui afferma che il sistema di segnalamento con consenso telefonico “è tra i meno evoluti pur essendo sicuro”: come dire che è meglio il cellulare ma anche con i vecchi telefoni a disco si comunicava benone. Con cui infine il ministro si spertica in lodi per la Ferrotramviaria pugliese, “una delle società migliori del panorama italiano”, figuriamoci le altre viene da pensare. Se, perciò, malgrado questi prodigi del trasporto ferroviario le famiglie piangono 23 morti, senza contare le decine di feriti alcuni gravissimi, di chi sarà mai la colpa?
    ....(continua)
    Articolo intero su Il Fatto Quotidiano in edicola oggi.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/il-fatto-quotidiano-prima-…/






    La vecchia tecnica del polverone e dello scaricabarile
    I parenti delle vittime della strage di Corato ora gridano “assassini, vogliamo verità e giustizia” perché sanno che (molto probabilmente) verità e tantomeno giustizia non avranno. Quelli che hanno ancora la forza di leggere i giornali o di ascoltare…

    shop.ilfattoquotidiano.it











    tre notizie
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

 

 

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