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    Predefinito Quei padri separati dal futuro dei figli

    Sono due milioni i padri separati in Italia che non vedono più i propri figli o che, dopo grandi difficoltà, richieste su richieste, estenuanti verifiche da parte dei Tribunali per i minori o dei Servizi sociali, riescono a ottenere solo 'incontri protetti'. Vuol dire che il tribunale, per vari motivi, decide che padri e figli possano vedersi solo alla presenza di una psicologa o di un altro esperto che controlla e verifica. Decisione qualche volta necessaria che però, nella maggior parte dei casi, si rivela imposizione tanto umiliante per i genitori, quanto difficile da comprendere per i bambini. Se l’obiettivo previsto anche dalla legge sull’affido condiviso in caso di separazione, è quello di preservare la relazione tra i minori e il genitore cosiddetto non collocatario – il padre nel 90 per cento dei casi – gli 'incontri protetti' sembrano pensati apposta per impoverire e burocratizzare questa relazione. Eppure ci sono padri che, dopo anni di attesa, farebbero salti di gioia per riuscire ad ottenere almeno un 'incontro protetto'. Padri che hanno ottenuto sentenze favorevoli, che si sono sottoposti a tutte le condizioni richieste dal tribunale, ma che, dopo anni, sono ancora in attesa di quella decisione favorevole.

    La storia di Pasquale S., 45 anni, infermiere presso un grande ospedale milanese, condensa tutte queste condizioni, paradigma esemplare ma assurdo di tutto il peggio che il nostro sistema giudiziario può infliggere a un padre separato. Eppure, nel corso di un lungo e penoso iter, due sentenze favorevoli hanno prosciolto l’uomo da ogni addebito e hanno stabilito senza ombra di dubbio, il suo diritto a vedere i figli 'senza intermediari'. Non solo, alla luce della «gravissima violazione dei doveri genitoriali», hanno anche deciso la decadenza della potestà genitoriale della madre. Risultato? Tre anni dopo i due ragazzi continuano a stare con lei e all’uomo è ancora vietato incontrarli.

    Se dicessimo che Pasquale S. non riesce più a vedere i suoi figli dal febbraio 2011 – neppure in 'incontri protetti' – sarebbe facile pensare che siamo in presenza di una persona ad alto rischio, violento, pedofilo o almeno instabile psichicamente. Eppure, scorrendo il corposo fascicolo giudiziario della sua vicenda, emerge tutt’altro profilo. Pasquale esercita regolarmente la sua pro- fessione di infermiere in un reparto di alta specializzazione di un’affermata struttura pubblica. Nelle fasi più conflittuali della separazione, la sua sindrome ansiosa – quasi inevitabile visto quello che ha vissuto – è stata scambiata in un paio di occasione per instabilità mentale, ha subito accertamenti sanitari obbligatori, ha sopportato ingiustizie e violenze.

    Ma già il 1° agosto 2013, il sostituto procuratore presso il Tribunale dei minorenni, accoglieva il ricorso dell’uomo. «Rilevato che la madre persevera nel negare ai figli l’accesso alla figura paterna e non collabora con i servizi», considerando che «tale comportamento integra una gravissima violazione dei doveri genitoriali», ordina il ripristino dei rapporti con il padre, stabilendo addirittura la decadenza della potestà genitoriale della madre. Problema risolto? Niente affatto. I Servizi sociali prendono tempo, mostrano di non avere alcuna fretta di attuare il provvedimento. I bambini sono in vacanza, poi vanno dai nonni, poi sono troppo impegnati nello studio. Passano i mesi. Pasquale bussa a tutte le porte, presenta ricorsi, chiede udienze. Nel marzo di quest’anno la IX Sezione bis del Tribunale di Milano riesamina tutta la situazione, torna a compilare un elenco di tutti i provvedimenti e le perizie favorevoli al padre e conclude che sì, non ci sono ostacoli per l’attuazione del provvedimento. Passano altri quattro mesi e cos’è cambiato? Nulla. Pasquale non vorrebbe arrendersi, ma otto anni di battaglie giudiziarie e di spese ordinarie e straordinarie – continua a pagare il mutuo della casa rimasta alla moglie – hanno prosciugato le sue sostanze. Non può permettersi di pagare altri avvocati e di ricominciare daccapo. Ma cos’altro rimane a questo padre separato, da cinque 'orfano' dei suoi figli, di fronte a una giustizia che non ha strumenti per far rispettare le proprie decisioni?

    http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Quei-padri-separati-dal-futuro-dei-figli-.aspx

  2. #2
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Fare la mamma separatapuò essere molto duro | La ventisettesima ora

    Fare la mamma separata
    può essere molto duro

    di Laura Logli *
    Tags: conciliazione, famiglie, interrogativi, nuove vite, separazioni
    Laura Logli, lettrice della 27ora e avvocato, ci ha inviato un altro post. Alcune considerazioni che partono dalle storie che incontra nel suo lavoro.

    Esistono tanti bravi padri che per i figli ci sono. La legge 54/2006 sull’affido condiviso voleva appunto tutelarli. Intendeva sfilare l’arma del ricatto (i figli) dalle grinfie delle mamme “cattive” e, nello stesso tempo, responsabilizzare i padri “menefreghisti”. Così il marcio sarebbe inequivocabilmente emerso: le madri che usano i figli solo per ragioni di ricatto economico, i padri che si disinteressano dei figli.

    Eppure, quando si parla di padri separati e delle loro sacrosante battaglie per veder tutelati i propri diritti, pur consapevole del loro enorme dolore che ho condiviso in molteplici occasioni, non posso fare a meno di riflettere sulla condizione tipica della mamma single separata.

    Nel caso in cui l’altro genitore sia assente, per separazione o divorzio, ma anche – e capita – perché non è stato capace di assumersi gli oneri della genitorialità, il rischi sono molteplici.

    Non è colpa di nessuno, ma è un dato di fatto che i figli di genitori separati trascorrano almeno cinque giorni su sette alla settimana con la mamma. Perché è giusto che esista una casa di riferimento, perché la mamma è la mamma, perché un padre non si sognerebbe mai (o forse non potrebbe neppure farlo) di rinviare una riunione con un cliente perché deve correre a casa per portare il figlio ad un compleanno, alla lezione di tennis, dal professore per le ripetizioni.

    Quindi è scontato che nella maggioranza dei casi la madre sola debba svolgere contemporaneamente due ruoli: quello materno e quello paterno. Solo le donne che hanno raggiunto un grande equilibrio e una perfetta integrazione degli aspetti femminili e maschili della loro personalità riescono a trovare un faticoso compromesso fra la normatività, qualità essenziale della figura paterna, e l’amorevolezza tipica di quella materna. Tutto ciò comporta fatica e spesso un grande lavoro su se stesse, retribuito, il più delle volte a proprie spese, ad un bravo analista.

    Il vero pericolo è quello di assumere un atteggiamento di onnipotenza: continuando a prendere decisioni da sola, la madre separata rischia di caricarsi di tutte quelle responsabilità che nella famiglia “tradizionale” sono ripartite tra due genitori. Si sviluppa così la tendenza a diventare il genitore perfetto che si colpevolizza per ogni piccola mancanza.

    Succede poi che la mamma si innamori di un altro uomo e che, anche in questo caso, debba fare delle rinunce. Perché se al papà è consentito anche dopo tre mesi dalla separazione presentare ai propri figli la nuova fidanzata, alla madre non è concesso. Di fronte alla fidanzata di papà i figli storceranno il naso, probabilmente la prenderanno in giro in privato con epiteti e nomignoli e riferiranno alla mamma quanto lei sia più bella e intelligente di quella. Andranno in vacanza, quella più scenografica e costosa che solo il papà può offrire, anche con la nuova fidanzata del babbo ripetendo giustamente alla mamma che non ne hanno voglia ma almeno così approfittano del bel viaggio che viene loro offerto.

    La mamma non potrà proprio presentarlo il nuovo fidanzato, se non quando i figli le daranno il loro permesso. Nella casa dove vivono loro, che è anche quella dove vive lei, il nuovo compagno non potrà entrare, tranne quando i ragazzi trascorreranno il fine settimana con il padre. E se il nuovo fidanzato chiederà un impegno serio alla donna, i figli non accetteranno facilmente che qualcuno entri in modo così dirompente nella loro vita, magari costringendoli a cambiare casa tutti insieme.

    Il papà separato potrà raccontare ai ragazzi di quella nuova offerta di lavoro stimolante che per qualche anno lo porterà a Parigi o a Londra, fantasticando sui fine settimana che potranno trascorrere in nuove città tutti insieme.

    La mamma quell’offerta di lavoro dovrà rifiutarla, perché molto probabilmente degli adolescenti che affrontano la separazione dei genitori, non accetterebbero neppure di cambiare quartiere con la madre, modificando le proprie abitudini.

    Anche nel caso in cui la mamma abbia intrapreso una carriera importante sin dalla tenerissima età dei figli, anche la più equilibrata, potrà sentirsi assalita dai sensi di colpa perché il modello dominante della famiglia resta quello tradizionale, composto da due genitori. Nascono così nuovi sensi di colpa. Innanzitutto la donna si chiede se è davvero in grado di non far mancare nulla al proprio figlio, se non sarebbe stato più giusto che crescesse in una famiglia tradizionale, se vivrà in modo doloroso il confronto con compagni ed amici nati e vissuti da coppie ancora unite, dove la mamma magari lavora di meno.

    Che dire poi quando ci si troverà da sola in casa a gestire la frustrazione di un figlio che magari si vedrà bocciato a scuola, o lasciato dalla fidanzata? Che dire di fronte al primo spinello, ad un rientro a casa all’alba con il terrore non condiviso con il padre per tutta la notte? Certo se ne potrà parlare tutti insieme, si potrà richiedere l’intervento autorevole del padre che faccia un discorsetto perentorio, ma la quotidianità, con tutti i suoi innumerevoli imprevisti, dovrà gestirla, da sola, la donna. E forse non era questo ciò che aveva scelto.

    Se è pur vero che in certi momenti la mamma single si trova ad affrontare grandi incertezze con la consapevolezza di non poter contare su altri se non su se stessa, credo sia però meraviglioso poter vantare l’orgoglio di fronteggiare le esperienze della vita con le proprie forze e le proprie competenze, consapevole di poter attingere all’amore.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  3. #3
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Citazione Originariamente Scritto da foglia Visualizza Messaggio
    Fare la mamma separatapuò essere molto duro | La ventisettesima ora

    Fare la mamma separata
    può essere molto duro

    di Laura Logli *
    aprire un 3d apposito sulle madri separate invece di ragionar al solito modo per contrapposizione e invidia no è?
    se esiste un problema delle madri separate va affrontante,
    se esiste un problema dei padri separati va affrontato.

  4. #4
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Citazione Originariamente Scritto da MaIn Visualizza Messaggio
    aprire un 3d apposito sulle madri separate invece di ragionar al solito modo per contrapposizione e invidia no è?
    se esiste un problema delle madri separate va affrontante,
    se esiste un problema dei padri separati va affrontato.
    Perchè? Non si può parlare di padri e madri? È abbastanza strano tenerli separati visto che nella separazione sono in due a subire/causare probelmi.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  5. #5
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Citazione Originariamente Scritto da foglia Visualizza Messaggio
    Perchè? Non si può parlare di padri e madri? È abbastanza strano tenerli separati visto che nella separazione sono in due a subire/causare probelmi.

    perchè se si parla di padri evidentemente non si parla di madri.
    apri un 3d sulle madri e si affronta il problema delle madri.
    si può parlare una volta di problemi maschili senza che si debba per forza considerare i problemi femminili?
    per le donne lo si fa. lo si faccia anche per gli uomini.

  6. #6
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Citazione Originariamente Scritto da MaIn Visualizza Messaggio
    perchè se si parla di padri evidentemente non si parla di madri.
    apri un 3d sulle madri e si affronta il problema delle madri.
    si può parlare una volta di problemi maschili senza che si debba per forza considerare i problemi femminili?
    per le donne lo si fa. lo si faccia anche per gli uomini.
    Boh, non ti seguo. Questo tipo di problemi riguardano necessariamente sia gli uomini che le donne contemporaneamente e ancora di più i figli. Almeno finché non si comincerà a parlare di guerre nelle separazioni gay.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  7. #7
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Citazione Originariamente Scritto da foglia Visualizza Messaggio
    Boh, non ti seguo. Questo tipo di problemi riguardano necessariamente sia gli uomini che le donne contemporaneamente e ancora di più i figli. Almeno finché non si comincerà a parlare di guerre nelle separazioni gay.
    questo ragionamento fallo quando si creano dipartimenti al femminile nei vari partiti.
    in questo 3d invece si parla di un problema con delle specificità al maschile.
    si sarà pure liberi di parlare di una problematica maschile senza che si venga a rompere i coglioni con la problematica femminile?
    vuoi parlare delle donne separate? dei gay separati? apri altri 3d.

  8. #8
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Va beh c'hai il dente avvelenato e non ti interessa discutere in maniera ragionevole. Sei su un forum pubblico e il thread non è di tua proprietà, ma continui l'OT invece di parlare del tema.
    A me premeva sottolineare che le normative degli ultimi anni hanno sistemato un po' i disequilibri del passato. I padri separati di venti anni forse se la vedevano peggio di adesso.

    "Esistono tanti bravi padri che per i figli ci sono. La legge 54/2006 sull’affido condiviso voleva appunto tutelarli. Intendeva sfilare l’arma del ricatto (i figli) dalle grinfie delle mamme “cattive” e, nello stesso tempo, responsabilizzare i padri “menefreghisti”. Così il marcio sarebbe inequivocabilmente emerso: le madri che usano i figli solo per ragioni di ricatto economico, i padri che si disinteressano dei figli.

    Eppure, quando si parla di padri separati e delle loro sacrosante battaglie per veder tutelati i propri diritti, pur consapevole del loro enorme dolore che ho condiviso in molteplici occasioni, non posso fare a meno di riflettere sulla condizione tipica della mamma single separata"

    Detto questo ho esaurito l'argomento, sarai contento.
    La morte significava ben poco per me. Era l'ultimo scherzo in una serie di pessimi scherzi. Charles Bukowski
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  9. #9
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    Predefinito Re: Quei padri separati dal futuro dei figli

    Due milionidi padri separati che non vedono i figli?
    Queste casistiche le danno al lotto?
    "La Gloria non la cerco per me stesso ma per la mia Nazione" (22gradi)

 

 

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