Originariamente Scritto da
Edmond Dantes
Consentitemi amici del PDL di esprimere un tormentoso pensiero che, con il decorso del tempo, da soffocante come il caldo di questi giorni è divenuto lancinante come l’intenso dolore che preconizza l’infarto.
Per quanto nel corso di questi ultimi vent’anni abbiamo, obtorto collo, dovuto fare i conti con una disgustosa realtà, quella di alzarci la mattina apprendendo dai bollettini di guerra giudiziaria che Tizio e/o Caio sono entrati nel mirino di qualche procura, il nostro sentire al riguardo non viene confortato dalla pretesa abitudine a simili traumatiche informazioni editoriali.
Tizio e/o Caio sono i politici di turno che appartengono sempre e solo al nostro movimento. Spesso sempre gli stessi.
Il PDL è sotto attacco e questa aggressione si consuma, come del resto accade SEMPRE, ad opera di un gruppo di potere che non ha accettato e non accetta la Volontà del Popolo Italiano.
Non gradisce la Volontà del Popolo Sovrano a cui la stessa costituzione, dai medesimi assalitori, utilizzata come baluardo di libertà, attribuisce il valore, la fondamentale funzione ed il merito di garantire la democrazia nel nostro Paese.
La storia più o meno recente, nei confronti della quale ogni riflessione è doverosa, ci consegna episodi eversivi posti in essere da pubbliche istituzioni, partiti e tetri personaggi che, mediante pratiche, oscure e trasversali, hanno conseguito quale unico risultato quello di affossare proprio la volontà popolare e con essa, appunto, la democrazia.
Quelli di voi, un po’ più “datati”, ricorderanno senza alcun dubbio lo Scandalo Lockheed e con esso l’enigma di fondo che investiva di penale responsabilità una entità dal nome inquietante: “Antelope Cobbler".
Sotto questo nome in codice fu individuato subdolamente, con l’inganno e con avveduta abilità, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, illustre politico nonché ordinario di procedura penale presso l’Università di Napoli Federico II.
Giovanni Leone fu costretto alle dimissioni (unico caso in Italia) da Enrico Berlinguer, lo Stalin Italiano, allora segretario del PCI. Tutto ciò accadeva con la benedizione di “certi ambienti” politici e sotto la potente e consumata regia della solita manina: una parte (allora modesta) della magistratura.
Molti anni dopo, Giovanni Leone fu dichiarato completamente estraneo ai fatti, risulterà la vittima principale di quella che è passata alla storia come la “congiura dei veleni”. Non era lui l’Antelope Cobbler. Intanto però egli, umiliato, mortificato e schiacciato dalle gravissime accuse infondate di quel tempo fu destituito dalla carica e rovinato per sempre sotto il profilo morale.
Mai più si risollevò.
Venendo ai giorni più vicini a noi, ci tornano alla mente, perché “freschi” di sentenze assolutorie definitive (dopo diciassette anni!!!!), i nomi di Calogero Mannino e di Rino Formica (ma l'elenco è molto più lungo). Entrambi colpiti da provvedimenti giudiziari a seguito dei quali furono costretti alle dimissioni.
Dopo molti anni, si conoscerà la verità: estranei entrambi ai fatti contestati.
In quel tempo però la destituzione ad opera dei sospetti era sistematica. Si voleva colpire l’uomo che più di tutti era inviso al PCI (ed anche alla CIA): Bettino Craxi.
Sempre ad opera degli stessi “moralizzatori”, oggi assistiamo alla parziale modifica del calendario venatorio giudiziario. I “nuovi fatti” (sempre gli stessi e sempre vecchi per chi sa leggere) ci consegnano l’apertura della caccia a Cesare: nome in codice utilizzato da certi intercettati e che si vuol far risalire al Premier.
Dietro a questi ultimi accadimenti ci sono sempre loro. Sempre gli stessi: il vecchio PCI(ex PDS,ex DS) oggi PD. D’Alema infatti lancia l’ennesimo invito al ribaltone: “Uniamoci tutti, facciamo un governo delle istituzioni con un nuovo premier”. La traduzione, per noi che conosciamo quel linguaggio perché siamo avvezzi a ricordare la storia, è questa: “siamo talmente protetti e forti che la volontà popolare la disponiamo sotto i nostri piedi. La conculchiamo come già abbiamo fatto in passato. Possiamo farlo."
Dunque, sempre con l’ausilio della fedele magistratura (oggi più numerosa e ben posizionata nei centri di potere), il vecchio PCI vorrebbe decretare la fine della democrazia in Italia agguantando ciò che ha sempre rincorso: il potere.
A dare una mano a questo decrepito spettro che si riaffaccia ancora sulla scena è ancora lui, quello che si dichiara uomo del PDL: Fini.