Noto delle cose che oramai da tempo noto in molte discussioni
1) molti parlano per partito preso, non sono interessati a capire il perché qualcun altro dice una cosa, vogliono solo contrastarlo in tutti i modi e per farlo di solito si usano strumenti dialettici come
-esagerazione di quello che ha detto l'altro fino a spostare l'argomento su cose dove più sicuramente l'altro sarebbe in maggiore difficoltà. In molti casi non si legge nemmeno quello che dice l'altro, si va per partito preso supponendo che l'altro abbia detto qualcosa e non si guardano nemmeno i video che si commentano
-tentativo di personalizzare lo scontro cercando motivazioni personali (il più delle volte esecrabili o riprovevoli in modo da rendere più debole la posizione dell'altro e depotenziarne le argomentazioni). Tipo: lo fai per esibizionismo fine a se stesso derivato da disturbi della tua psiche ecc. Al che l'altra si inventa una nobilitazione politica e artistica anche più inutile della accusa. Ma davvero se una cosa è fatta con moventi politici o artistici ha più valore o ha maggiore dignità? Ma vi siete visti intorno?
-l'esecrazione ostentata e l'ostilità verso qualsiasi cosa noi non faremmo, che da un pulpito soggettivo diventa sempre un qualcosa di malvagio da combattere, senza dubbio il male assoluto. La cosa si sta estendendo sempre più nei conflitti interpersonali al punto che prima avrei potuto fare un esempio paradossale dicendo "il fatto che a te non piaccia, per qualsiasi motivo, una pietanza ti autorizza secondo te a condannare coloro i quali la mangiano?". Ecco questo esempio che avrebbe dovuto essere chiarificatore verso chi condanna chi ha gusti diversi facendo capire che non dovrebbero esserci limiti invece è tranquillamente messo in discussione dai vegani. Stiamo veramente raschiando il fondo del barile su questo.
-la polemica asimmetrica, facendo l' esempio precedente qualcuno potrebbe dire "stai dicendo che autorizzi anche il cannibalismo!".
Ovviamente no, ma questo genere di polemiche che cercano una biunivocità dove non esiste in spregio alla teoria degli insiemi è uno degli indicatori più interessanti della idiozia dilagante. Per alcuni si crea automaticamente una equazione anche quando non c'è, tipo
Se sei romano sei italiano, ma se sei italiano non è affatto detto che tu sia romano, ma questo non importa a chi deve fare una battaglia dialettica e quindi si fa grande confusione cercando più la rissa che la discussione vera e propria.
2) le motivazioni dietro gran parte delle nostre azioni sono totalmente prive di senso e di scopo, le giustificazioni che si cercano di dare sono una più ridicola dell'altra. Siamo più che altro mossi da luoghi comuni, convinzioni fasulle, convenzioni, scelte di campo a prescindere e in modo acritico, anzi più le scelte sono fatte in modo acritico è più siamo convinti. Secondo Yuval Harari la cosa non è casuale e ci ha permesso di dominare il mondo. Ho il sospetto che però il trucco fra non molto inizierà a mostrare la corda
-si fa così perché è giusto, lo dicono tutti
-si fa così perché si è sempre fatto così
-si fa così perché lo dice la morale religiosa
-si fa così perché in questo modo faccio una battaglia politica per la liberazione di non ho capito bene cosa ma mi piaceva tanto dirlo
-si fa così perché è una forma d'arte
Fatti salvi i casi in cui ci sia un danno ad un altro essere umano (e non è questo il caso direi) la risposta giusta secondo me sarebbe
(Parafrasando il filosofo Raz Degan)
Non so perché, sono fatti miei
Al che qualche curioso giustamente potrebbe dire "vabbè spiega dai, racconta"
Ma lo spirito il più delle volte è quello di sopra, con tecniche di combattimento descritte
Si vede che di meglio non riusciamo a produrre
La mia è una constatazione non una critica, non capisco perché debba essere così ma non condanno nessuno anche perché anche a me è capitato di fare questo, quindi nessun pulpito, solo una constatazione senza nemmeno troppa enfasi
La domanda sarebbe, ma chi ce lo fa fare?
Se qualcuno ha una risposta sono tutt'orecchi