Re: De Andrè, Capossela, ….
Per quanto poco conosca la parlata gallurese, che in senso strettamente linguistico pare non appartenga al substrato sardo, direi che la ricostruzione grammaticale non fa una piega. Sarebbe interessante conoscere la genesi di queste composizioni e se qualche esperto locale ha partecipato alla stesura come consulente.
Ciò che trovo geniale è la fusione tra testo e musica.
Un esempio è stato già citato con il brano “Monti di mola”, sul cui significato e commento, ho trovato questi altri link:
https://www.antiwarsongs.org/canzone...ng=it&id=38447
I Clarissa: Dentro una canzone - Monti di Mola
Un altro episodio divertente è “Zirichiltaggia” che riporta una lite tra fratelli per questioni di eredità.
https://www.youtube.com/watch?v=oJf2YsYhXSk
Assieme al testo:
Zirichiltaggia (Fabrizio De André) traduzione testo video ~ Canzoni Italiane Italian Songs
l’associazione con sonorità che si richiamano alla musica Cajun, mi sembra perfetta.
Vedi anche: https://it.wikipedia.org/wiki/Zirichiltaggia
https://it.wikipedia.org/wiki/Cajun_(musica)
Re: De Andrè, Capossela, ….
Durante il mio soggiorno milanese, dal 1975 al 1981, ho avuto modo di ascoltare in alcune feste di piazza un gruppo musicale abbastanza conosciuto per la sua “militanza”: parlo degli Yu Kung.
In realtà conoscevo personalmente due componenti, in quanto studenti del Politecnico e alloggiati alla Casa dello Studente di viale Romagna.
Uno di questi è Franco Di Biase, ma in particolare Fernando Spinelli eccellente chitarrista e violinista, in quanto per un certo periodo abbiamo condiviso lo stesso alloggio, ed entrato a far parte degli Yu Kung sul finire degli anni ’70.
Fernando ha preso parte alla registrazione dell’ultimo loro album, “Il Pifferaio”, con recensione di Michele L. Straniero, Edizioni musicali Frorias di Franco Madau, che fa parte della mia piccola collezione di vinili.
Ho voluto condividere questo ricordo poiché, nella discografia del gruppo, il secondo album “In Piazza” del 1977, contiene quattro brani dedicati in qualche modo alla Sardegna, omaggiandone così la cultura musicale popolare.
Certo, l’impressione del sentimento “comunitarista” che si evince dai testi di questi quattro pezzi, potrebbe essere confuso nell’ambito di una generica cultura popolare italiana “folk”.
In realtà l’interpretazione più corretta è che quella tradizione musicale appartiene alla cultura nazionale sarda, già pienamente delineata in quegli anni, grazie anche ai periodici neosardisti.
Nel successivo post inserirò i quattro brani in oggetto: Murgia, Danza in Re, Salina, Barbagia.
Sotto, la formazione che ha inciso “Il Pifferaio”.
Nella foto, in basso da destra a sinistra: Fernando Spinelli, Franco Di Biase, Giuliano Selis (sardo?), Mauro Bertani, Mimma Caldirola. Sull’albero, da sinistra a destra: Gigi Folino e il “comandante” Pierpaolo Perazzini.
Re: De Andrè, Capossela, ….