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  1. #11
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    VERSO IL CONGRESSO NAZIONALE STRAORDINARIO








    In vista del Congresso straordinario nazionale che si terrà a Roma i prossimi 18 e 19 marzo si è insediata oggi, presso la sede della Direzione nazionale, la Commissione congressuale nazionale composta da Monica Ricci, Roberto Riccomi e Silvano Rometti che è stato nominato presidente.

    La Commissione ha avviato le procedure relative alla Celebrazione del Congresso straordinario nel pieno rispetto del regolamento congressuale approvato dal Consiglio nazionale del partito nella riunione del 28 gennaio u.s. La Commissione ha definito la platea congressuale sulla base del tesseramento 2016, così come approvato dalla Segreteria nazionale nella riunione del 19 gennaio u.s e trasmesso dall'Ufficio Tesseramento della Direzione. La Commissione infine ha avviato la nomina delle Commissioni regionali congressuali su proposta dei Segretari regionali.



    Verso Il Congresso Nazionale Straordinario
    Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...

    …bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa

  2. #12
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Da oggi è on line il nuovo sito del PSI

    http://www.partitosocialista.it/
    Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...

    …bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa

  3. #13
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Ti ringrazio della carrellata.

    Mio Padre ne sarebbe contento.

  4. #14
    Partito d'Azione
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Citazione Originariamente Scritto da Corrado Visualizza Messaggio
    Ti ringrazio della carrellata.

    Mio Padre ne sarebbe contento.
    Di nulla... grazie a te
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    …bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa

  5. #15
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Da oggi è scomparso un altro dei grandi partiti socialisti europei, dopo PSI, Pasok e PVDA. Gli ultimi due rimasti non saranno ridotti a percentuali da micropartiti, ma di sicuro non hanno grandi speranze per il prossimo voto. Corbyn paga la guerra totale della teppa blairista, che preferisce un parlamento monocolore tory a un Labour di successo e davvero di sinistra, Schulz si è già rimangiato tutte le promesse di riformare l'abietta Hartz IV e quindi il massimo che può ottenere sarà di continuare a fare il reggicoda della Merkel.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  6. #16
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Il PS potrà rifarsi in futuro, se non cadono nel tranello dello scioglimento. Non hanno debiti come il PSI, al 15% possono tornarci fra 5 anni

  7. #17
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    “Via dal presente”, la convention del 7 luglio






    Il 7 luglio a Roma si svolgerà l’evento, promosso da Mondoperaio, Associazione Socialismo e Psi, dal titolo ‘Via dal presente’, presso l’hotel Building, in via Montebello 126, dalle ore 10.30 alle ore 14.30.

    Una sinistra umanitaria che voglia essere competitiva dovrà confrontarsi con i profondi cambiamenti che hanno lacerato antiche consuetudini e, al contempo, creato opportunità inimmaginabili. Questi i punti che saranno presentati e approfonditi alla convention del 7 luglio: il portolano da cui avviare la riflessione. Eccolo, in pillole:

    1. Valori alti: il senso mazziniano per la responsabilità e il dovere, la spinta turatiana verso i diritti e le libertà.

    2. Vivere nella contemporaneità ma abbandonando l’idea illuministica del progresso illimitato. Le radici vanno innaffiate, non tagliate. O si protegge la comunità o rischiamo di annegare nella globalizzazione.

    3. Diritto di cittadinanza alla parola ‘patria’, spesso invisa alla sinistra, e bandire la parola ‘Paese’ in sostituzione del termine Italia. Non si tratta di chiudersi nei confini nazionali. Al contrario, l’affermazione dell’identità è indispensabile per tutelare le differenze. Valorizzare il ‘comune sentire’ è condizione per convivere con le diversità.

    4. Europeisti, ma a favore di un’altra Europa: riequilibrio a vantaggio del fronte mediterraneo, Commissione intesa come governo europeo, politica estera comune, un unico ministro del tesoro dell’U.E. E scelte orientate a bloccare la balcanizzazione dell’Europa.
    Revisione del Trattato di Dublino in tema di migranti. E comunque chi vive in Italia dovrà svolgere lavori socialmente utili a vantaggio della comunità che li ospita.

    5. Declinare meriti e bisogni al tempo della rivoluzione tecnologica. Sostenere gli studenti che si trovano nella condizione del bisogno e hanno merito (sostegno all’affitto, borse di studio, viaggi di studio all’estero); assunzione di 500.000 giovani nella pubblica amministrazione per valorizzazione ambiente, difesa paesaggio, tutela beni artistici e culturali (costo 10 miliardi di Euro); servizio civile obbligatorio; trarre da una maggior tassazione del gioco d’azzardo le risorse per aumentare le pensioni minime; costruire nuovi alloggi popolari per soddisfare le lunghe liste di attesa di famiglie italiane.

    6. Ripensare l’architettura istituzionale sostenendo con forza il tentativo di dare un taglio costituente all’attuale legislatura: elezione diretta vertici delle città metropolitane, accorpamento regioni, definizione ruolo e poteri delle province, fusione piccoli comuni. Nelle elezioni comunali, consentire il voto ai sedicenni. Infine, separare le carriere dei magistrati.

    7. Introdurre forme di finanziamento pubblico alle fondazioni dei partiti.

    8. Aumento della tassazione delle società multinazionali della conoscenza (Apple, Facebook….). Minore tassazione del lavoro. Patrimoniale per le grandi ricchezze da finalizzare alla riduzione del debito pubblico. Allargamento di Industria 4.0 alle imprese artigiane.

    A una destra radicale e populista si reagisce battendo nuove strade che ci mettano in sintonia con gli italiani senza rinunciare a uguaglianza e libertà.


    ?Via dal presente?, la convention del 7 luglio | Avanti!
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  8. #18
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    Enzo Maraio è il nuovo segretario nazionale del Partito Socialista Italiano. L’assemblea dei delegati presenti nella sala conferenze dell’Hotel Aurelia Antica di Roma ha votato per acclamazione il candidato salernitano. Subito dopo la proclamazione, Maraio è salito sul palco del congresso e ha tenuto il suo primo discorso da segretario. Tre sono stati i temi centrali: le imminenti elezioni Europee, il welfare italiano minato dall’attuale Governo e il futuro del partito.L’elezione di Maraio avviene dopo tre giorni di lavori congressuali. Il suo sfidante, Luigi Iorio, ha scelto la soluzione unitaria. L’Italia socialista si è ritrovata a fare il punto sull’attuale quadro politico e le sfide che attendono i Partito. Nicola Zingaretti, Benedetto Della Vedova sono stati alcuni degli ospiti intervenuti all’assise socialista. Subito dopo l’ufficializzazione c’è stato l’abbraccio con il segretario uscente Riccardo Nencini al quale Maraio ha rivolto subito il suo pensiero, ringraziandolo per quanto fatto in questi ultimi dieci anni.
    “Si apre una nuova fase del socialismo italiano che è ricco di storia ma anche tanta voglia di misurarsi con il presente a partire dalle elezioni europee – ha dichiarato il neo segretario nazionale - Abbiamo ospitato al nostro congresso Nicola Zingaretti e Benedetto Della Vedova e nei prossimi giorni valuteremo le opportunità e le condizioni per una nuova coalizione plurale. Solo con l’europeismo è possibile rispondere all’antieuropeismo che sta imperversando attraverso il populismo e la demagogia in tutta Europa”.
    Rimanendo sempre in tema di alleanze per le Europee: “Dal congresso è emersa forte la necessità di rimanere nell’alveo del PES, dove siamo collocati naturalmente. Qui diventerebbe molto più difficile dialogare con +Europa che al contrario è in un’altra alleanza europea. Pur tuttavia siamo pronti a verificare tutte le ipotesi e aperti a qualsiasi sfida che porti al rispetto del PSI e della sua storia. Zingaretti ha fatto un passo in avanti importante: l’abbandono della vocazione maggioritaria del PD, dall’altra però credo che gli sia mancato un po’ di coraggio a mettersi a capo di una coalizione plurale. Questo è l’unico modo per non perdere più le elezioni”.

    Altro tema è stato quello dei giovani: “Il partito socialista è il più antico della storia ed è presente in Parlamento sin dall’inizio. Ha un autorevole Pantheon. Oggi la sfida che lanciamo da questo congresso è quella di aprire ai giovani e di declinare attraverso nuove idee e nuovi progetti il socialismo 4.0”
    Il commento a caldo del segretario uscente, Riccardo Nencini: “Il Psi apre un nuovo ciclo. Sono orgoglioso di passare il testimone nel segno di una continuità e di una storia che ha reso l’Italia più libera e civile”.

    ENZO MARAIO È IL NUOVO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO | Partito Socialista Italiano
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  9. #19
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali



    Il coraggio delle scelte, la voglia di innovazione

    ENZO MARAIO DEL 25 NOVEMBRE 2019

    Il consiglio nazionale di sabato scorso ha deciso, per acclamazione, di modificare il simbolo del partito, introducendo il garofano, simbolo in tutto il mondo di libertà, diritti, lavoro e simbolo sopratutto, in casa nostra, della stagione florida dell’Italia del riformismo. Un restyling non soltanto grafico – abbiamo voluto riproporre il garofano in chiave moderna- ma frutto di una risposta, e di un’esigenza, politica. Non un esercizio della memoria, non un’operazione nostalgia, dunque.
    Il Consiglio Nazionale ha stabilito soprattutto che non c’è altra strada, per noi, che la presentazione di liste socialiste alle prossime elezioni. Erano due impegni che avevamo assunto in sede congressuale e che, nei tempi che l’agenda politica impone, stiamo iniziando a concretizzare, dando le dovute risposte a chi, con una buona dose di ragione e di buonsenso, chiedeva la chiara visibilità sulle schede elettorali del nostro partito.
    Non sarà un percorso facile. Dovremo lottare tra il fuoco dello scetticismo di alcuni e il coraggio, squisitamente spregiudicato, di altri. Nel corso di questi mesi alla guida del partito, girando l’Italia e visitando anche l’ultima delle piccole sezioni sparse sul territorio nazionale, ho toccato con mano l’esistenza di una comunità ancora in piedi, sana e con tanta voglia di riscattarsi rispetto a chi, in un passato non troppo lontano, ha voluto che su di noi cadesse una scandalosa damnatio memoriae.
    Alle prossime elezioni regionali, con il deliberato della Segreteria prima e del Consiglio poi, terremo fede all’impegno, preso nella maniera più condivisa possibile, di costruire liste socialiste e autonome. Una sfida che potrà farci solo bene, considerata la ormai antica disaffezione del partito sulla scelta di correre autonomamente alle elezioni. Non si tratta solo di una questione identitaria o della rivendicazione sterile di un simbolo e una storia. La posta in gioco è la nostra capacità di proporre una offerta politica basata sulla serietà e sulla responsabilità.
    Negli ultimi tempi, movimenti nuovi e vecchi partiti, stanno cercando in tutti i modi di impossessarsi di una area riformista che noi, solo noi, dopo la svolta del MIDAS siamo riusciti a concretizzare, forti della nostra marcata capacità di modernizzazione del Paese e della risoluta emancipazione dal Pci di Berlinguer. Quella storia ci appartiene e abbiamo il dovere tenerla viva.
    Due ultime considerazioni: l’attuale esecutivo, dopo l’approvazione della manovra, farà un nuovo accordo di governo. Noi chiederemo che innanzitutto venga rivista la legge di modifica della prescrizione, che si faccia una ulteriore analisi sulla riforma del processo civile e chiederemo che si costruisca un tavolo di coalizione basato sulle forze parlamentari che sostengono il governo, con lo scopo, sacrosanto, di affrontare meglio e con spirito di condivisione la discussione sulle riforme, a partire dalla riforma della legge elettorale.
    Quanto alle alleanze, è evidente che la soluzione è ancora lontana e che i tempi sono prematuri. Noi vogliamo avviare l’interlocuzione con tutti i partiti che compongono il centrosinistra: dal Pd al nuovo movimento di Calenda, alle forze ambientaliste, a Più Europa, a Italia Viva di Renzi. Su quest’ultimo è giusto fare alcune precisazioni: con il partito di Renzi c’è solo un accordo parlamentare che non può e non deve mettere in discussione la nostra autonomia territoriale, a partire dai municipi. Un accordo che si apre e si chiude a Palazzo Madama.
    Ci aspettano mesi difficilissimi e dobbiamo essere pronti ad affrontarli. Lo faremo solo se una piccola comunità come la nostra riuscirà a tenere la barra dritta su due priorità: l’unità e la collaborazione reciproca.
    Non ci mancano il coraggio delle scelte e la voglia di innovazione. Ripartiamo da qui.

    Enzo Maraio
    Segretario Nazionale Psi



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  10. #20
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    Predefinito Re: Partito Socialista Italiano - News, articoli, materiali

    http://www.avantionline.it/piazze-piene-urne-vuote/

    Ho pensato a lungo se scrivere questo articolo, perché rischiare di unirmi alla schiera dei soloni e dei vanitosi controcorrente, in un momento che necessita di grande unità d’azione, francamente non mi andava. Ho dunque aspettato, e il tempo ora è maturo, e mi ha consegnato qualche ragionamento utile in più, che sintetizzo nei seguenti punti.

    La partecipazione politica è esigua. Partiamo da un dato che qualsiasi addetto ai lavori oggi soffre. I partiti di massa non esistono più: erano quelli che si poggiavano su una struttura burocratica diffusa, a fronte di una grandissima massa cosciente di militanti e iscritti. Oggi a queste caratteristiche si avvicina a malapena il PD. La Lega non ha classe dirigente sul territorio, ha raramente delle sezioni, e tutte le pratiche decisionali le seguono dei fedelissimi dal nazionale. Il M5S – malgrado i tentativi di darsi regole, struttura interna e migliore presenza dal vivo – è una piattaforma online che addirittura inizia ad essere desueta. Controcorrente Fratelli d’Italia, che invece si costruisce intelligentemente la propria struttura: sezioni, una valida giovanile, una classe dirigente e una galassia culturale…con loro avremo da fare per anni.

    Eppure le piazze sono piene. Dopo lunga e scarsa frequentazione – salvo alcune eccezioni e i meriti degli unici corpi solidi rimasti, i sindacati – tornano ad essere arena politica. Prima con i Fridays For Future: scoperta di pochi mesi fa, ottimo lancio interazionale, la mobilitazione è già stanca; ha assorbito tutte le ragioni e le occasioni della mobilitazione studentesca – sempre viva e sempre debole – e oggi va avanti d’inerzia, attendendo una nuova ondata di entusiasmo generale. Il tempo che Greta Tumberg si riposi, il tempo di capire che COP25 di Madrid è stata un fallimento…

    Ora ci sono le sardine. Movimento ancora più spontaneo dei FFF, nasce come evento Facebook a Bologna per manifestare contro il comizio di Salvini, e si espande in tutta Italia e ora anche in Europa. La loro forza mobilitatrice è diventata emblematica dopo la manifestazione di Roma. Piazza San Giovanni è sempre stata riempita al costo di centinaia di migliaia di euro: per pubblicità, pullman da tutta Italia, pranzo al sacco e gadget per tutti i partecipanti, megapalco e servizio d’ordine, e settimane di propaganda. Un costo che solo grandi imprese-partito si possono permettere. Loro l’hanno riempita sempre con un evento Facebook, un palco improvvisato, e qualche comunicato stampa sulla scia dell’attenzione mediatica.

    Per questa grande carica mobilitatrice si sono attirati l’odio invidioso di molti – magari anche mascherato da post di approvazione sui social. Leggo le opinioni di alcuni, ad esempio. In Potere al Popolo, che ha una visione estremamente legata alla mobilitazione come strumento politico, si chiedono: siamo duri e puri, non siamo un partito ma un movimento dal basso, siamo per “il potere al popolo”, allora perchè il popolo non è con noi? La soluzione può solo essere nei motivi vacui della manifestazione delle sardine, che attira una massa popolare troppo abituata al vacuo e non da argomenti più politici. Su questa soluzione vedo che si muove anche il Partito Comunista, che però insinua anche la non spontaneità del movimento, il complotto-sardine (“appoggiate da Prodi e Monti”), e dunque accusa la presa in giro delle masse che invece devono diventare più coerentemente comuniste – dunque ecco partire i classici volantinaggi a margine delle manifestazioni. E cosa fa il Partito Democratico? Non gli serve fare niente per ora. Queste manifestazioni sono principalmente anti-Salvini, ed è naturale che il principale oppositore di Salvini ne è anche il principale beneficiatore. Il PD poi cercherà – con i soliti metodi dei tempi dall’antiberlusconismo – ad incamerare il movimento al suo interno, partendo col candidare qualche loro esponente.

    Il problema principale di questo movimento è darsi una forma. Sono stati accusati di non essere propositivi, perché sono nati come un “contro”, e per loro non è facile condensare in proposte l’aria che si respira in quelle piazze. I punti lanciati a Roma sono effettivamente mediocri e dai contorni troppo indefiniti.
    – Pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare: che vuol dire? E’ solo un punto manifestatamente insinuante contro Salvini.
    – Pretendiamo che chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali: come sopra.
    – Pretendiamo trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network: la trasparenza di quanto i partiti ci spendono già esiste, cosa manca? Like comprati, account falsi, fake news… che cosa sia veramente “La Bestia” che usa Salvini…sono veri problemi, ma chiedere trasparenza – invece che norme stringenti contro gli abusi – è sbagliato: come si fa a pretendere che ogni partito indichi in modo trasparente le proprie strategie comunicative?
    – Pretendiamo che il mondo dell’informazione traduca tutto questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti: cioè? Forse è un’allusione a notizie false nei loro confronti.
    – Pretendiamo che la violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma. La violenza verbale venga equiparata a quella fisica: a livello di diritto non possono essere equiparate (forse la cosa convincerebbe solo il mediocre Ministro della Giustizia Bonafede che sulla Prescrizione farà alla nostra civiltà un danno storico…), quindi? Penso che poi ci sia un problema di violenza, ma non tanto nei toni, quando nei contenuti: è più pericoloso chi con tranquillità afferma che vanno impediti i salvataggi in mare per “non stimolare le partenze”, che un “per me possono morire tutti!”. E’ sempre stata più pericolosa la banalità del male.
    – Chiediamo che il decreto sicurezza venga abrogato: unico punto politico chiaro e preciso.

    “Piazze piene urne vuote”: è la famosa frase di Pietro Nenni. La ebbe a dire nel 1948, quando socialisti e comunisti furono insieme in un’unica lista – il Fronte Democratico Popolare. Prima e ultima volta; una sconfitta della sinistra senza precedenti: solo il 30,98% per i due grandi partiti, a fonte di un complessivo 39,61% che PSI e PCI avevano avuto nel 1946 per la Costituente. Un risultato così basso per la sinistra fu eguagliato, e largamente superato, solo nel 2018.

    I numeri, spietati, spezzarono con l’accetta gli umori euforici della campagna elettorale. Il Fronte Democratico Popolare era una macchina da guerra. Cosa mancava? Due grandi partiti di massa che avevano appena fatto la Resistenza, i soldi arrivavano a palate dalle sottoscrizioni e da Mosca, una rete capillare e un simbolo mitico: il Garibaldi, eroe del socialismo patriottico, su stella rossa – simbolo della Repubblica. Le piazze erano piene. Un’ondata di mastodontiche manifestazioni colpì l’Italia, tanto che erano paragonate agli ancora vivi ricordi della famosa “Settimana Rossa”. I sostenitori del Fonte erano veramente convinti di essere alla vigilia dell’Italia Sovietica.

    Il resto è storia. Andò a finire che l’elettorato si spaventò: si era appena guadagnato la Repubblica e la pace, e non voleva un’altra Rivoluzione. Il punto fu questo: chi era convinto si dava ad un impegno esaltato, chi non lo era si prese paura. La cosiddetta maggioranza silenziosa si palesava per la prima volta nella storia della Repubblica.

    Le sardine portano in piazza chi è già convinto. Non sono manifestazioni per gli indecisi, ma polarizzano il dibattito. Mentre la maggioranza silenziosa a Gennaio deciderà in Emilia-Romagna. È questa la cosa che mi preoccupa: dovevamo far di tutto per dimostrare che il voto alle regionali è appunto per la Regione e per un bravo Governatore – Stefano Bonaccini, e non un referendum su Salvini. Uso l’imperfetto perché temo non potremo farlo in maniera efficace, ed è anche una colpa involontaria delle sardine.

    Il leader della Lega sin dall’inizio ha puntato molto su queste elezioni, e naturalmente si spende in prima persona: la gente non conosce la sua candidata – Lucia Borgonzoni – ma conosce lui. Sui manifesti c’è lui, che spera di beneficiare del suo consenso nazionale e colpire la sinistra nella sua regione storica; per fare, appunto, la storia. Il caso Bibbiano, del resto, è stato cavalcato principalmente per questo. E invece le sardine hanno il grande merito di essere riuscite ad attivare una contronarrazione a quella della Lega: da una parte Salvini, dall’altra le piazze piene. Mica male! Ma ora si parla solo di questo, in un momento in cui c’è tanto bisogno d’altro. Stando ai sondaggi destra e sinistra sono testa a testa, eppure alla domanda “Bonaccini ha governato bene?” la risposta è nettamente positiva. Non è un bel segnale. Significa che le persone hanno in mente il dibattito nazionale – come di carattere nazionale è diventata la manifestazione delle sardine – e non quello locale, dove le nostre ragioni sono nette. È il gioco della Lega.

    Serve una grande partecipazione politica invece. Se la destra vince, è il colpo di grazia. È la dimostrazione che puoi avere la “regione rossa”, puoi aver governato bene, puoi avere le piazze piene, puoi avere tutte le ragioni del mondo, ma Salvini è onnipotente. E non è possibile! Su questo il Partito Socialista sta giocando la sua parte: per vincere occorrono più liste possibili, e ne occorre una con +Europa, PSI, PRI. Nella battaglia all’ultimo voto non ne va disperso neanche uno: di opinione o di preferenza che sia. Servono firme innanzitutto.
    E poi serve fare campagna elettorale in maniera attiva e costante. Bene le piazze, bene le operazioni mediatiche, ma il campo che richiede le braccia è un altro. Questo è il mio consiglio disinteressato, perché va bene qualsiasi sigla: purché si vinca.

    Questo è il mio appello alle sardine: la piazza è poco, la politica attiva è tutto.
    E il voto in Emilia-Romagna è l’ultima trincea. È il nostro Piave.

    Enrico Maria Pedrelli
    Segretario Nazionale Federazione dei Giovani Socialisti
    Ultima modifica di Bandierarossa; 17-12-19 alle 15:57

 

 
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