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  1. #1
    Super Troll
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    Predefinito L'inizio della fine della morsa della Merkel sull'europa?

    A quanto pare anche in Germania è squillato un piccolo campanello ( è ovvio: hanno votato solo ottocentomila elettori una goccia nel mare ed in piu è solo un singolo caso particolare molto probabilmente destinato a non ripettersi che in misura molto limitata negli altri "landers") ma è comunque un campanello che dimostra come ormai non solo negli altri paesi europei monta la reazione degli elettori (vedi ad esempio l'Austria , la Gran Bretagna o la Francia) al "sistema Merkel " di camicia di forza economica combinata con porte spalancate ma anche nella stessa Germaniadove le politiche della Merkel (imposte a forza volenti o nolenti a tutti gli stati europei ) non convincono piu come prima i suoi stessi elettori : che sia l'inizio della fine del "sistem Merkel " in europa?

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio

    Elezioni Germania: ecco perché ora la Merkel rischia davvero
    Una sconfitta piccola ma con un’eco enorme. Fa rumore il tonfo della cancelliera Angela Merkel alle elezioni regionali in Meclemburgo-Pomerania, Land simbolo in quanto collegio elettorale della leader della CDU. Un risultato che conferma l’avanzata dell’estrema destra e le sempre maggiori difficoltà dell’attuale Cancelliera nella gestione degli scottanti temi che coinvolgono il Paese e l’Europa nell’ultimo periodo.
    L’esito elettorale ha visto la CDU attestarsi sul 19%, oltre 10 punti dietro la SPD, che resta sopra quota 30% – pur perdendo 5 punti rispetto al 2011 – confermandosi partito di maggioranza relativa. Di circa 4 punti è invece il calo del partito della Merkel, che comunque – salvo colpi di scena, con un’alleanza tra SPD e Linke – resterà al governo della regione come partner di minoranza della Gro?e Koalition che guida il Land ormai dal 2006.
    Dal punto di vista strettamente quantitativo, la sconfitta della Cancelliera può sembrare abbastanza indolore. Il Meclemburgo-Pomerania, infatti, è un Land piuttosto piccolo, in cui vive appena il 2% della popolazione tedesca. Tuttavia, sul piano squisitamente politico, la battuta d’arresto della CDU assume per la Merkel i contorni di una vera e propria debacle.

    Elezioni Germania: l’exploit dell’estrema destra

    Oltre a rappresentare il collegio elettorale della Cancelliera, il Meclemburgo-Pomerania è anche uno dei Land con il più basso indice di presenza di stranieri e profughi. Ecco perché non sorprende l’exploit di Alternativa per la Germania (AFD), la destra euroscettica, populista e xenofoba guidata da Frauke Petry, che vede nel voto – oltre che la certificazione del crollo della fiducia dell’elettorato nelle Volksparteien, i due grandi partiti che hanno dominato la politica tedesca dal dopoguerra ad oggi – anche un plebiscito contro la politica delle porte aperte portata avanti dalla Cancelliera sul versante dell’emergenza immigrati.
    Gli attivisti AFD rifiutano l’etichetta di razzisti. E, in parte, l’analisi dei flussi elettorali sembra dar loro ragione, con un partito in grado di sfondare quota 20% sottraendo consensi non solo ai neonazisti del NPD – che scivolano sotto il 5% e, così come i Verdi, restano fuori dal Parlamento regionale – ma anche a tutti i partiti tradizionali, con particolare predilezione per l’elettorato della CDU. Ma la forza dell’AFD arriva anche e soprattutto dai cosiddetti delusi: secondo l’analisi dei flussi, infatti, il partito della Petry ha attinto addirittura un terzo dei propri consensi dal bacino rappresentato da coloro che disertarono le urne nel 2011.
    Il 19% raccolto dal suo partito – peggior risultato nel Land dalla caduta del muro – rappresenta così un vistoso campanello d’allarme per la Cancelliera. Alla fine dell’anno scorso il Financial Times, in una delle sue numerose “profezie” per il 2016, aveva dichiarato che questo sarebbe stato l’anno dell’addio della Merkel al Cancellierato, come conseguenza della crescente incapacità di gestire la questione migranti, in grado di logorare definitivamente una leadership che ormai va avanti da ben 11 anni. Ma sebbene sembra difficile immaginare clamorosi ribaltoni sul piano nazionale nel brevissimo periodo, il risultato di ieri potrebbe complicare non poco la corsa della Cancelliera verso la rielezione alle prossime politiche, in programma nel 2017.


    Scritto da: Emanuele Vena
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    Ultima modifica di C@scista; 05-09-16 alle 16:09

  2. #2
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Speriamo... ma troppe ne ho viste di elezioni locali dai risultati eclatanti che poi non si ripetono a livello nazionale.
    In Germania poi, anche nel caso di un significativo travaso di voti verso destra, la Merkel potrà sempre contare sulla stampella della große Koalition.

  3. #3
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Sono buone notizie, tuttavia non bisogna mai dimenticare che i vari Merkel, Renzi, Hollande e via dicendo rappresentano solamente la facciata, e che dietro tutto questo c’è una tecnocrazia finanziaria che ragiona come Monti stesso spiegò nel 2011, quando dichiarò pubblicamente e spudoratamente:

    “Abbiamo bisogno di crisi per fare dei passi avanti” e che

    “ Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parte delle sovranità nazionali a un livello comunitario. E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una comunità nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle, perché c’è una crisi in atto visibile e conclamata”.

    Insomma la “dottrina” del trauma applicata all’economia, al fine di raggiungere obiettivi squisitamente politici che non vanno certo nella direzione degli Stati nazionali.

    Solo per non far cadere nel dimenticatoio:


  4. #4
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    La democrazia delle nazioni colonizzate, in primis, e la democrazia latu sensu, anche quella delle potenze democratiche, è per definizione stato perenne di "crisi".
    Nell' accezione più attuale, la democrazia è perenne stato di crisi economica per il passaggio dalla democrazia partitocratica ( con le sue celebri crisi strutturali derivanti dal dominio dei mediatori politici) alla democrazia finanziaria ( imboccando definitivamente il non evitabile passaggio alla fase oligarchica).
    In ogni caso credo che pur attenendoci a questo dato essenziale del ciclo democratico, oggi possiamo assistere, con la sola eccezione dell' Italia dove la saldatura tra Chiesa, Partito e Finanza è indistruttibile ( con conseguente resa psicologica del popolo) più che altro al completo sbullonamento di base del "governo europeo",alludo cioè al fiducioso gradimento dello stesso da parte delle ( temo) ultime masse autoctone.
    L' UE attualmente, a parte i danni e gli effetti di lungo termine che questi ultimi dispiegheranno, ha cessato di esistere come mito nelle coscienze di parti consistenti di autoctoni marginalizzati.
    Non è molto, non è nemmeno poco.

  5. #5
    .
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Oltretutto il senso di appartenenza alla comunità nazionale non viene sostituito con il senso di appartenenza ad un'altra comunità nazionale (fosse così non ci sarebbe bisogno di cedere un bel niente, si sarebbe semplicemente europei proprio in forza del fatto che si è francesi o italiani). Non si appartiene più a niente, è questa la vera vocazione dell'Unione Europea, l'UE è una sorta di anti-Europa alla stessa maniera in cui il "partito della nazione" che governa in Italia è in realtà un partito dell'anti-nazione.

    Basti vedere che nei fatti gli "euroscettici" sono gli unici veri plausibili europeisti, mentre i fiduciosi nel "team promozionale" che scaglia sanzioni e chiude i bancomat sono tutto fuorché patrioti dell'Europa, e non vedono l'ora di calare le braghe al primo cinese o africano che vuole comprargli la moglie e i figli.

  6. #6
    Super Troll
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Citazione Originariamente Scritto da Flaviogiulio Visualizza Messaggio
    Speriamo... ma troppe ne ho viste di elezioni locali dai risultati eclatanti che poi non si ripetono a livello nazionale.
    In Germania poi, anche nel caso di un significativo travaso di voti verso destra, la Merkel potrà sempre contare sulla stampella della große Koalition.
    http://www.repubblica.it/esteri/2016...kel-148028619/
    Non credo piu che sia il solito caso isolato che non fa testo. Ieri abbiamo avuto in Germania un secondo squillo di campanello contro la Merkel: alle elezioni a Berlino la CDU è letteralmente crollata e AFD Alternative for Doicland ha preso invece circa il 17 per cento
    Un episodio isolato non fa testo ma due episodi ripetuti e a breve distanza di tempo non sono piu una coincidenza

    BERLINO - A giudicare dalle prime proiezioni, Berlino perde la sua grande coalizione e anche se la Cdu resta in seconda posizione e spazza via lo spettro del Meclemburgo-Pomerania, dov'era finita dietro i populisti dell'Afd, crolla al 17,6%.

    Per la Cdu è il peggior risultato di sempre. Ma l'interpretazione del significato di quest'ennesimo schiaffone per Angela Merkel lo fornisce il parlamentare Michael Grosse-Broemer, che ha ammesso in serata la sconfitta, ma ha anche ricordato che la Cdu "resta il secondo partito nella capitale".

    Per Merkel l'incubo sarebbe stato scivolare in terza posizione, ma anche un risultato troppo sconvolgente dell'Afd, che in alcuni sondaggi era dato al 14%. La cancelliera continuerà a subire i malumori dei suoi avversari e degli alleati bavaresi della Csu, ma la sua poltrona ballerà meno rispetto a quanto avevano pronosticato i più pessimisti. Qualcuno aveva persino avanzato l'ipotesi di un passo indietro.

    In ogni caso è chiaro anche da quest'elezione regionale che l'intero quadro politico della Germania si sta trasformando: i partiti si moltiplicano, gli scenari diventano più incerti. A Berlino sono sei le formazioni che hanno superato la soglia del 5% e che siederanno in Parlamento, uno in più rispetto ad ora.

    La Spd, il partito del sindaco Michael Mueller, perde cinque punti rispetto al 2011 ma resta il partito più forte con poco più del 22%. I Verdi tallonano da vicino la Cdu e anche se perdono un punto, conquistano il 16,4%. Sorpresa per la Linke che invece fa un notevole balzo in avanti al 15,4%.

    I berlinesi sembrano aver appoggiato l'auspicio del sindaco Spd di poter governare con la Linke e i Verdi. Ma la crisi dei due partiti tradizionali, Spd e Cdu, è sempre più grave.

    Quello dell'Afd è un risultato comunque mostruoso, per una città tradizionalmente "rossa": col 14,1% per la prima volta ottengono seggi. E si conferma il loro successo soprattutto nell'Est: nei quartieri orientali prende il 14%, contro il 9% della vecchia Berlino ovest.

    Uno dei leader nazionali dei populisti, Jörg Meuthen, ha parlato su Phoenix di un "risultato grandioso, in una città così di sinistra". L'Afd entra così nel decimo parlamento regionale, e Meuthen ha detto che "tutti sanno ormai che alle elezioni politiche dell'anno prossimo dovranno contare su di noi". Peraltro secondo il canale tv Zdf il 22% degli elettori dei populisti viene dalla Cdu.

    Tornano anche i liberali della Fdp, che superano la soglia di sbarramento e si assicurano di nuovo un posto nel senato cittadino con il 6,5%. Confermato il crepuscolo della "cometa" degli anni 90, i Pirati, precipitati di sette punti poco sotto il 2%. Il loro successo era partito proprio dalla capitale, ora finiscono fuori da questo parlamento regionale.
    Ultima modifica di C@scista; 19-09-16 alle 14:52

  7. #7
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Bah io rimango sempre scettico sull'onda lunga, sperabile, delle forze nazionali europee, i "democratici" messi assieme hanno pur sempre l'80% (ad essere ottimisti) per cui per me il futuro rimane fosco, nerissimo.
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  8. #8
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merke sul europa?

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Germania, nel voto di Berlino schiaffo a Merkel. Cdu al 17,6%. Seggi all'Afd col 14,1% - Repubblica.it
    Non credo piu che sia il solito caso isolato che no fa testo. Ieri abbiamo avuto in Germaniaun secondo squillo di campanello contro la Merkel: alle elezioni a Berlino la CDU è letteralmente crollata e AFD Alternative for Doicland ha preso invece circa il 17 per cento
    Un eisodio isolato non fa testo ma due episodi messi ripetuti ea breve distanza di tempo non sono piu una coincidenza
    Ma che in questo periodo la Merkel sia in vistoso calo di popolarità è indubbio, solo che a mio avviso questo non implica affatto che alle prossime elezioni venga disarcionata. Anche 4 anni fa prima delle elezioni del bundestag prese diverse sberle a livello locale, ma poi la cosa non si riverberò nelle elezioni nazionali.
    Certamente la repentina crescita di consenso del partito Afd potrebbe portar via una buona fetta di voti alla Cdu, ma come dicevo sopra, finchè rimane la possibilità di una große Koalition con la Spd, non vedo possibilità di cambiamenti sostanziali in Germania. Paradossalmente anzi, se la Cdu dovesse perdere parecchi voti, nell'immediato potrebbero avvantaggiarsene i socialdemocratici, chiedendo magari la guida di un eventuale governo di coalizione.
    Per cambiare davvero dovrebbe verificarsi una situazione di tipo austriaco, con i due grandi partiti tradizionali che non hanno più abbastanza voti nemmeno per coalizzarsi tra loro, magari da qui a qualche anno ci si arriverà pure in Germania, ma per le prossime elezioni non credo proprio.

  9. #9
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merkel sull'europa?




    Ha le idee chiare il vicepresidente nazionale di Casa Pound Simone di Stefano, intervistato da Intelligonews, su quanto accaduto dopo il G7 di Taormina e sui futuri scenari geopolitici che vedono il nascere di un nuovo asse franco-tedesco.

    Il G7 di Taormina ha dato il via al piano segreto di Angela Merkel per una nuova Europa: migranti, esercito comune e politica economica "germanocentrica"?

    "Era nell'aria che tutto stesse cambiando, l'hanno notato anche i commentatori entusiasti del globalismo che ora iniziano a scrivere che bisogna rimodulare. Siamo di fronte a un cambiamento, la Merkel ha creato una gabbia in cui ha infilato le nazioni europee e ora la vuole utilizzare. Noi, come tutti i movimenti identitari, non siamo disposti a metterci a disposizione degli interessi della Germania".

    Anche Macron ha incontrato Putin a Versailles e ha avuto parole dure per quanto riguarda i diritti civili in Russia e l'utilizzo delle armi chimiche in Siria. C'è il progetto di creare un grande partito europeista a trazione tedesca, per rilanciare l'idea di Ue offuscata dalla Brexit?

    "Certamente, l'Europa è sempre stata a trazione franco-tedesca, poi con l'arrivo di Hollande è rimasta sola la Germania. Oggi si riscopre questa duplice direzione. Il problema non è quello che vogliono fare gli altri, il problema è l'Italia, noi siamo convinti di stare in un'organizzazione che tende al benessere di tutti e non ci accorgiamo che Francia e Germania hanno interessi nazionali che sono contrapposti ai nostri e li mettono in campo continuamente, come quando la Francia è intervenuta in Libia, creando un disastro, per fare i suoi interessi o come quando comprano le nostre aziende. Noi dobbiamo capire che l'Ue per noi è una gabbia e ne dobbiamo uscire, non c'è altra soluzione".

    Gentiloni ha rilanciato il tema del rapporto tra Russia e Ue.

    "La Russia vuole essere uno stato sovrano e indipendente, quindi non può avere rapporti con l'Unione Europea che vuole stracciare tali principi. Fortunatamente l'Italia ha una posizione diversa con la Russia, costruita negli anni, che dovremmo cercare di sfruttare. Un movimento politico che vuole l'Italia fuori dall'Ue non può non guardare alla Russia come partner strategico fondamentale per avere un accordo bilaterale che ci garantisca, una volta fuori dall'Ue, una piena sovranità".

    Una posizione con la Russia costruita dai tempi di Berlusconi.

    "Sì, Berlusconi vecchia maniera aveva costruito rapporti solidi con la Russia, poi si è fatto fare il colpo di Stato contro e da quel giorno ha smesso di combattere, ha appoggiato Monti ed è diventato l'alfiere del governo di grande coalizione, stile Merkel, che continua ad obbedire all'Unione Europa".

    Con la nuova legge elettorale sul modello tedesco, l'ipotesi grande coalizione è molto attuale.

    "Il sistema tedesco senza premio di maggioranza per la lista che prende più voti vuol dire un governo di grande coalizione, come in Germania. Vogliono stare 20 anni con un governo di grande coalizione che fa gli interessi dell'Ue. C'è chi lo capisce e chi no, c'è chi andrà a votare Berlusconi per sconfiggere Renzi senza sapere che sono esattamente la stessa cosa".

  10. #10
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    Predefinito Re: L'inizio della fine della morsa della Merkel sull'europa?

    Non sono d'accordo con la critica al proporzionale: il premio di maggioranza continuerebbe a consentire ad una minoranza (oggi il PD, domani i 5 stelle) di governare il paese mentre il proporzionale con sbarramento non solo consentirebbe ad ogni partito di pesare in proporzione a quanto consenso riscuote effettivamente nel paese ma soprattutto permetterebbe ai partiti minori (oggi Lega ed FdI, domani ipoteticamente pure CPI) di negoziare il proprio appoggio alla coalizione al governo nel momento in cui questa non riuscisse a trovare i voti al proprio interno, in cambio di concessioni legislative alla propria piattaforma politica, mentre al tempo stesso l'eterogeneità delle coalizioni impedirebbe a PD o M5S di devastare la società italiana a tappe forzate come avrebbero potuto fare se fosse passata la riforma elettorale renziana con il super premio di maggioranza ed il senato svuotato dai suoi poteri.

 

 

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