Originariamente Scritto da
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Aggiungo che a livello di pensiero tradizionale la concezione del rapporto con la natura è profondamente diverso che in occidente:
mentre da noi c'è il concetto di dominare la natura, in giappone l'uomo ci sopravvive dentro cercando l'armonia.
è una natura di cui l'uomo è parte integrante: un concetto orizzontale, non verticale.
quindi a differenza di noi, non ha uno specismo da cui affrancarsi, ne un antispecismo da seguire.
la natura è la perfezione, e si manifesta con i kami: l'uomo deve essere in armonia con gli spiriti della natura.
la poetica di M. è pregna di questo concetto: l'uomo non è un dominatore che deve ritirarsi, non è il Dio umano che può dispensare crudeltà e pietà verso creature inferiori, bensì un abitante della natura che deve cercare di tenersi buone le forze del resto della natura.
ma questo lo fa comunque cacciando, allevando, pescando, usando anche gli animali.
perché il punto è che non c'è antispecismo nella sua visione come conseguenza al fatto che non c'è specismo.
consiglierei questa breve lettura:
La concezione della natura in Giappone ? Centro ZEN Firenze
in breve lo specismo e l'antispecismo sono concetti che appartengono solo alla cultura occidentale (l'uomo che con la sua superiorità domina e sottomette la natura come se fosse una battaglia tra parti distinte), e M. essendo in gran parte portatore di valori e significati della tradizione giapponese nelle sue opere, non può veicolarli.