La linea dei 5 stelle una volta era dimissioni obbligate in caso di condanna in primo grado, mentre in caso di indagine o rinvio a giudizio valutare in base ai singoli casi. Poi sono caduti nelle provocazioni piddine come dei fessi e hanno aggiunto la clausola che in caso di indagini il giudizio passa alla rete, allora facciano il voto così chiudiamo questa pagliacciata.
Mi sono rotta il cazzo dei giovani di sinistra, arrivisti, bugiardi, senza lode
Gente che in una gara di idiozia riuscirebbe ad arrivare seconda
I 5 stelle hanno fatto i puristi etici e adesso gli torna tutto indietro come un boomerang, voti presi tramite strategie di comunicazione e campagne sugli errori degli altri partiti, poi vanno a governare il nulla
Perchè adesso ci si deve dimettere solo per responsabilità penale?
Marino ormai era finito, ostracizzato dal suo stesso partito, in un città distrutta. Normale che in queste condizioni ne chiedi le dimissioni.
La Guidi aveva un conflitto di interessi talmente gigantesco da essersi dimessa da sola.
La Raggi ha vinto la battaglia, il M5S ha perso un po' di credibilità, il direttorio e Di Maio sono quelli usciti peggio dalla vicenda.
When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes
Le plus grand soin d’un bon gouvernement devrait être d’habituer peu à peu les peuples à se passer de lui.
Le plus grand soin d’un bon gouvernement devrait être d’habituer peu à peu les peuples à se passer de lui.
E come no... Avete (voi del M5s) veramente la faccia come il c**o
Spese e appalti,M5S contro Marino - la Repubblica.it
Teniamoci stretti, che c'è vento forte.
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
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Forse a qualcuno farebbe bene rinfrescarsi la memoria.
Il sindaco Ignazio Marino ritirerà le sue dimissioni «al più tardi» domani. Nonostante le rassicurazioni di Matteo Orfini, che tramite il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, avrebbe confortato il premier Matteo Renzi che al suo ritorno dal Sudamerica la «questione romana» sarebbe già stata risolta, le intenzioni del primo cittadino sarebbero opposte. Marino avrebbe deciso di restare, come peraltro aveva lasciato intendere poche ore prima con la frase: «Siamo una giunta che guarda avanti». E adesso, in queste ore frenetiche, i consiglieri dem in Campidoglio si preparano al piano B.
Partita a scacchi
Lo scenario più probabile è che una volta ufficializzato il passo Marino si presenterà in assemblea capitolina per chiedere alla sua ormai ex maggioranza di proseguire il mandato. A quel punto la gran parte degli assessori, compresi alcuni fedelissimi, si dimetterebbe davvero, mentre i 19 consiglieri del Pd risponderebbero con una mozione di sfiducia. Il documento verrebbe portato in Aula e depositato proprio al termine dell’intervento del sindaco, senza neanche una replica, e da quel momento partirebbe il countdown di dieci giorni necessari prima di poter votare la mozione.
Caccia ai voti
In questo caso sarebbe quasi certo l’effetto «collaterale» del voto con le destre, di fronte a cui i dem potrebbero soltanto rivendicare la paternità della mozione. L’ultima opzione sarebbero le dimissioni in blocco dei 19 consiglieri Pd, a cui si dovrebbero aggiungere sei colleghi per raggiungere il numero di 25 necessario per lo scioglimento del consiglio comunale. Su questo fronte la caccia è già in corso: si vedrà nei prossimi giorni con quale risultato.