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Discussione: Contro il lavoro

  1. #11
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da FRUGALE Visualizza Messaggio
    Com'era?
    8 ore lavoro
    8 ore svago
    8 ore riposo

    8 ore di commissioni e spostamenti altro che svago.

  2. #12
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Veramente solo le ultime generazioni si sono potute permettere di lavorare per il superfluo, esclusi pochissimi la maggior parte delle persone ha lavorato per millenmi allo scopo di mangiare e avere un tetto.

    Se smettete di lavorare potreste vivere di caccia (di frodo) ma sarebbe pur sempre un lavoro.

  3. #13
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da mixkey Visualizza Messaggio
    8 ore di commissioni e spostamenti altro che svago.
    Infatti sull'ingannevole divisione tra "tempo di lavoro" e "tempo libero" sono stati consumati profluvi di inchiostro.
    Credo sia evidente quanto in realtà il lavoro condizioni l'intera esistenza e non solo il lasso di tempo a esso dedicato.

    Citazione Originariamente Scritto da mixkey Visualizza Messaggio
    Veramente solo le ultime generazioni si sono potute permettere di lavorare per il superfluo, esclusi pochissimi la maggior parte delle persone ha lavorato per millenmi allo scopo di mangiare e avere un tetto.

    Se smettete di lavorare potreste vivere di caccia (di frodo) ma sarebbe pur sempre un lavoro.
    Come hai sottolineato -forse involontariamente- tu, per millenni le sperequazioni economiche hanno permesso a pochi di godere del superfluo grazie all'inutile sacrificio del resto della popolazione.
    In ogni caso, stiamo parlando di oggi.
    Non si tratta di vagheggiare un eden con alberi da frutto carichi di primizie e ruscelli incontaminati, ma di avere il coraggio di criticare aspramente il lavoro e di spazzare via l'aura di sacralità di cui è stato circonfuso.
    Verso qualunque latitudine politica e culturale ci si avventuri, si troverà sempre la concezione del lavoro come tabù inviolabile o costruzione mitica a cui immolarsi.
    "Una salus victis, nullam sperare salutem"

  4. #14
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Anni fa avevo un'amica anarchica-primitivista che si professava contro il lavoro. Francamente penso che l'unica corrente che osteggi il lavoro in se', sia proprio quella.
    Se il fine dei pensatori anarchici è di superare la differenza fra città e campagna (come in Marx) e privilegiare la seconda, e' evidente che l'idea sarebbe quella di tornare al principio del cacciatore-raccoglitore.
    Diversamente, io penso che il lavoro (come sostenevano anche gente come de Ambris ecc.) non possa essere abolito, non solo inteso come necessità oggettiva per difendere la civiltà, ma anche perche' un ritorno all'ancestrale taglierebbe fuori chi non fa piu' parte del processo produttivo (non esistendo piu' le pensioni, gli anziani come li mantieni?).
    Diverso e' invece il discorso, all'interno di un concetto libertario di città e di campagna, di diminuire l'orario lavorativo e coinvolgere ampi strati della collettivita' nel concetto di produzione non piu' finalizzato alla forma merce, ma al consumo
    "Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno"
    Tristan Tzara

    Je m'exalte, je degresse encore... Je vous ai reperdu mon histoire... Non! Non!
    (L.F. Céline, Maudits soupirs pour une autre fois)

  5. #15
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    Anni fa avevo un'amica anarchica-primitivista che si professava contro il lavoro. Francamente penso che l'unica corrente che osteggi il lavoro in se', sia proprio quella.
    Anche molti teorici di area non "primitivista" hanno lanciato strali contro il lavoro (la mia bibliografia fornisce solo alcuni esempi).
    "Una salus victis, nullam sperare salutem"

  6. #16
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da Egomet Visualizza Messaggio
    Anche molti teorici di area non "primitivista" hanno lanciato strali contro il lavoro (la mia bibliografia fornisce solo alcuni esempi).
    vero, ma non se ne capisce il senso.
    O meglio:a me non entusiasma lavorare, ma che alternativa è proponibile, se non quella di tornare al cacciatore? Ve ne sono altre?
    La sola strada e' quella di ridurre l'orario di lavoro e permettere la massima estensione delle attività produttive. Per fare cio' occorrerebbe pero' seguire la via decrescista, in quanto, se non rinunci ai beni superflui non puoi diminuire la prestazione lavorativa.
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  7. #17
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da Dean M. Visualizza Messaggio
    vero, ma non se ne capisce il senso.
    O meglio:a me non entusiasma lavorare, ma che alternativa è proponibile, se non quella di tornare al cacciatore? Ve ne sono altre?
    La sola strada e' quella di ridurre l'orario di lavoro e permettere la massima estensione delle attività produttive. Per fare cio' occorrerebbe pero' seguire la via decrescista, in quanto, se non rinunci ai beni superflui non puoi diminuire la prestazione lavorativa.
    E' quanto penso anch'io... riduzione dell'orario il più possibile
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  8. #18
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Peccato che il discorso siasi vanificato nella solita retorica primitivista del "sarebbe meglio se fossimo tutti scimmie".
    Andate a chiedere alla massa che tanto adorate se preferisce lavorare 5 ore al giorno la terra senza stipendio in denaro, oppure 12 ore al giorno in fabbrica per 2000 euro al mese.
    Indovinate qual è la risposta - e no, questa risposta non è dovuta alla "mentalità capitalista moderna". Se aveste fatto questa domanda ad un servo della gleba del 1200 vi avrebbe risposto nello stesso modo: l'Homo sapiens è frivolo e materialista.

    Ecco perché ci vogliono due classi sociali: chi lavora (ed a quanto pare è felice di farlo per avere poi due spiccioli) e chi non lavora e vuole produrre intellettualmente.

    Allora se lo capite seguite Nietzsche e siate classisti: ci vuole una rivisitazione del concetto del lavoro generale, che porti a creare due classi sociali i cui membri possono passare dall'una all'altra:

    Cultura e casta - Una cultura superiore può nascere solo dove esistono due diverse caste sociali: quella di chi lavora e quella di chi ozia, di chi è capace di vero ozio; o, con un'espressione più forte, la casta del lavoro nella costrizione (die Kaste der Zwangs-Arbeit) e la casta del lavoro libero (die Kaste der Frei-Arbeit). Quando si tratta di creare una cultura superiore, il punto di vista della distribuzione della felicità non è essenziale. Ad ogni modo, tuttavia, la casta di chi ozia è quella più capace di soffrire, quella che soffre di più, il suo gusto per l'esistenza è minore, il suo compito è più grande. (...) si verificherà uno scambio tra le due caste, tale che le famiglie e gli individui più ottusi e meno intelligenti della casta superiore vengano trasferiri a quella inferiore [e viceversa]. (...)

    [Umano troppo umano I, parte ottava: uno sguardo allo Stato, af. 439]
    Quindi: la casta degli schiavi deve contenere umani che non soffrono del lavoro, che sono più grezzi, più popolani.

    La mia utopia - In un ordinamento sociale migliore il lavoro pesante e le necessità della vita dovranno essere affidati a chi ne soffre di meno, dunque al più ottuso. (...)

    [Umano troppo umano I, parte ottava, af. 462]
    Secondo lui, ad esempio, i Cinesi erano (e sono, aggiungo) i più propensi e culturalmente impostati a fare da schiavi [Aurora, 206].

    Ovviamente la casta degli schiavi non deve essere troppo sfruttata, come invece è sempre successo, perché sennò inizia a girare la peste del risentimento comunista/anarcocomunista/socialista etc.

    Il valore del lavoro - (...) Ciò che noi oggi chiamiamo giustizia (...) pensa anche alla durata di tutte le condizioni e guarda dunque anche al bene del lavoratore, al suo benessere fisico e spirituale, - affinché egli e i suoi discendenti lavorino bene anche per i nostri discendenti (notare le due caste, ndr) e si possa contare su di loro per periodi più lunghi di una singola vita umana. Lo sfruttamento del lavoratore fu, lo capiamo ogi, una balordaggine, una coltura predace a spese del futuro, un mettere in pericolo la società. Oggi siamo già quasi a una guerra: e comunque i costi per mantenere la pace, stipular patti e ottenere fiducia saranno d'ora innanzi molto alti, poiché la follia degli sfruttatori fu immensa e durò molto a lungo.

    [Umano troppo umano II, parte seconda, af. 286]
    Chi è la casta dei lavoratori liberi? Non di certo i borghesi capitalisti pancioni che vi immaginate, perché anzi loro sono la causa dello sfruttamento suddetto e loro sono la causa del risentimento anticlassista.

    Spiriti della sovversione e spiriti del possesso - L'unico rimedio contro il socialismo che sia ancora in vostro potere è: non provocarlo, il che significa vivere con moderazione e sobrietàà, evitare per quanto è possibile l'ostentazione dell'opulenza e venire in aiuto dello Stato, quando esso impone tasse rilevanti su tutto ciò che è superfluo e ha l'apparenza del lusso. (...) la falsità e l'affettazione delle gioie del vostro vivere, che stanno più nel senso del contrasto (che altri non le abbiano e vi invidino) che non nel senso di un appagamento e potenziamento delle forze - le vostre case, i vostri abiti, le vostre vetture, le vostre vetrine, le esigenze del vostro palato e della vostra mensa, il vostro rumoroso entusiasmo per l'opera e la musica, e infine le vostre donne, formate e colte, ma di metallo non nobile, dorate, ma senza il suono dell'oro, scelte da voi come oggetti da esposizione, e che come tali si comportano: questi sono i velenosi propagatori di quella malattia popolare, il socialismo, che come una rogna del cuore si comunica sempre più rapidamente alla massa, ma che in voi ha la sua prima sede e il suo focolaio. E chi potrebbe oggi fermare questa peste?
    La casta dei lavoratori liberi è la casta aristocratica, quella che fa la politica, che produce artisticamente, scientificamente, filosoficamente etc.

    Una società di questo tipo sarebbe una società simile a quella grecoromana, ma ancora meglio impostate e si potrebbe davvero spremere il massimo dall'uomo.
    Religione per noi significa la dottrina (...) dell'allevamento che renda possibili le anime superiori a spese di quelle inferiori.
    Religion bedeutet uns die Lehre von (...) der Züchtung und Ermöglichung der höheren Seelen auf Unkosten der niederen.

  9. #19
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Segnalo anche il lavoro-non lavoro che manda avanti (o indietro) l'utopia della Kirghisia di Silvano Agosti.
    se non ci metterai troppo io ti aspetterò tutta la vita...

  10. #20
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    Predefinito Re: Contro il lavoro

    Citazione Originariamente Scritto da Ucci Do Visualizza Messaggio
    Segnalo anche il lavoro-non lavoro che manda avanti (o indietro) l'utopia della Kirghisia di Silvano Agosti.
    Infatti, mi pareva strano che nessuno avesse nominato Agosti
    Il senso della vita è la pizza

 

 
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