No, in fisica il concetto di causa non è quello che hai appena scritto, l'avevamo già definita. Togliti dalla testa la questione "esistenza" giacché è una categoria che non si usa in fisica in questo contesto.
Non si parla mai in fisica di "conferire esistenza a un'altra", perché non ha alcun senso fisico.cioè a qualsiasi cosa conferisca l'esistenza ad un'altra.
Se mi parli di interconnessione è ovvio, visto che tutto è energia/materia, pertanto tutto esiste in quanto composto da energia/materia la quale di volta in volta crea strutture, il punto è che ci sono volte in cui tali strutture non sono causate da altre strutture, ma semplicemente si formano per le leggi dell’unvierso.La realtà, che è una sola per tutti, ci dice incontrovertibilmente che non esiste oggetto che non tragga la propria esistenza da qualcos'altro
Veramente tu avevi detto un’altra cosa, cioè che osservando l’orma chiunque ne avrebbe dedotto che è stata causata dal piede, non hai mai parlato del fatto che il piede stesse continuamente sull’orma (anche perché l’orma non la vedresti). Il piede quindi causa l’orma ma non le consente di continuare ad esistere, anche perché il piede potrebbe essere distrutto l’attimo dopo aver formato l’orma e l’orma continuare ad esistere tranquillamente.sta ininterrottamente poggiato sulla sabbia e che, perciò, è considerabile come causa dell'orma. L'orma c'è e continua ad esserci grazie al fatto che c'è il piede che preme sulla sabbia
Ma come fai a dire simili sciocchezze ?
Senza il piede l’orma esiste tranquillamente anche dopo che il piede è morto, come il quadro sopravvive al suo autore (causa). Ripeto, dire che ciò che causa qualcosa è anche ciò che gli permettere di permanere come ente è una enorme sciocchezza.Se non ci fosse questo piede continuamente poggiato sulla sabbia, l'orma non ci sarebbe mai stata e verrebbe meno.
La differenza è sostanziale invece, ciò che causa un evento non lo mantiene in essere l’evento, tanto che l’evento può continuare anche dopo che la sua causa non esiste più.Non c'è differenza tra una cosa e l'altra. .
.Le cose continuano ad essere grazie alle leggi di natura, sempre esistite come l’universo.Eh ma il problema, come torno a ripeterti, è che, se un oggetto non viene dal niente, allora significa che viene da qualcosa e, se continua ad esistere, è in virtù di qualcos'altro diverso da se stesso. Questa è la causa, così come intesa dall'ontologia. .
Perché per noi o ha ragione la metafisica o la mq, certi concetti di fondo sono diametralmente opposti.voi invece persistete a contrapporre la m.q. alla metafisica. .
.Ribadisco, nessun fisico mette in dubbio l’esistenza reale delle particelle e degli atomi.Ma può significare che siano enti di ragione fondati sul reale, come si diceva in precedenza, ovvero costruzioni logiche della nostra mente che esprimono una dinamica reale, ma che non si può ancora dire che siano effettivamente parte integrante della realtà così come sono concepite attualmente. Quindi, ripeto, non parliamo di certezze assolute, a differenza del fatto che ogni ente sia uguale a se stesso e così via. .
Non ti dispiacere, non c’è proprio alcuna contraddizione. Tutto ciò che permette a tutti gli enti di esistere è la materia/energia e le sue leggi, punto. Ovvio che nulla esiste che non sia composto di materia/energia di qualche tipo, magari ancora ignoto. La causa essendi è pertanto la materia e le sue leggi. Non serve alcuna causa prima, o meglio la causa prima è l’universo con la sua materia le sue leggi naturali.Mi dispiace, ma ti contraddici palesemente. Se la nozione di causalità efficiente, così come intesa dalla metafisica, è appunto ciò che consente ad un ente di esistere ovvero di passare dalla potenza all'atto ed ammetti che non ci sono oggetti che vengano dal nulla, allora devi ammettere che ciò che il principio di causalità, semantizzato in termini ontologici, dice ha pieno riscontro nella realtà di chiunque. L'incarnazione divina non contraddice l'immutabilità divina poiché non implica una modificazione della divinità stessa in nessuno dei suoi aspetti, mentre invece, se anche considerassimo davvero l'intero universo un ente sostanziale, anziché un insieme di enti sostanziali, divisi l'uno dall'altro e chiaramente individuabili, dovremmo comunque ammettere che muta tanto nei suoi accidenti quanto nelle sue singole parti. .
Qualsiasi cosa dio “faccia” è una mutazione, su questo non vi è alcun dubbio. Non muta l’essenza mutano gli “accidenti” ovvero ciò che permette a dio di fare qualcosa.
Sapere aude!
Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.
Rispondo in un'unica replica a questi due interventi. Non mi leggi con attenzione: non ti sto dicendo che la fisica attuale definisca come causa ciò che permette di esistere, ma che la vera nozione di causa, che è quella metafisica, trova corrispondenza in ciò (definiscilo, secondo i criteri e i metodi della scienza matematico-sperimentale o anche a tuo arbitrio, come ti pare - non m'interessa) che permette ad un ente di esistere.
Si torna punto e a capo. Se vuoi chiamarla "interconnessione" a me interessa poco e niente. Ma quello che importa, ai fini della nostra discussione, è che non esistono enti che non ricevano l'esistenza da altro (o da altri). Questa è la causa: ogni ente che non ha ragion d'essere in se stesso la riceve da un altro. E se si vuole confutare il principio di causalità, così come enunciato dalla metafisica, è questa nozione che va smentita, non altre.
Come al solito scrivi una cosa per l'altra perché hai la memoria evidentemente corta. Ecco quindi che parte l'ennesima smentita alle tue parole sulla base degli estratti di miei interventi precedenti:
https://forum.termometropolitico.it/...l#post16608662
https://forum.termometropolitico.it/...l#post16639551
https://forum.termometropolitico.it/...l#post16646721
Puoi ricorrere al termine che preferisci, ma il contenuto resta valido e pienamente conforme alla realtà. Uno dei primi giudizi d'esistenza che formuliamo nella nostra mente è che ogni cosa esiste grazie a qualcos'altro e che questo continuo "passaggio" è un movimento. Questa produzione dell'essere qualsiasi essere umano la chiama spontaneamente causa. L'enorme sciocchezza è quella di chi si incaponisce nel sostenere l'opposto.
E' proprio per questo che si distingue tra causa fiendi e causa essendi. L'effetto della causa fiendi può sussistere anche dopo che è stato prodotto a prescindere da ciò che l'ha causato, mentre invece l'effetto della causa essendi necessita che questa causa continui a persistere anche dopo che ha prodotto l'effetto.
Questa frase è un modo come un altro per cercare di glissare ed eludere il punto fondamentale di tutta la discussione: se "nihil ex nihilo fit", com'è possibile sostenere che non è vero che ogni ente che non ha ragion d'essere in se stesso la riceva da un altro? Le leggi della fisica che reggono l'universo sono solo la formulazione, sotto il profilo quantitativo, di quelle dinamiche costanti che gli scienziati rilevano.
Questa contrapposizione è artefatta e parte da un presupposto ideologico anticristiano. Non è un caso che siate quasi tutti liberali, progressisti, anticlericali e laicisti, come del resto ho già detto. Volete contrapporre necessariamente la meccanica quantistica alla metafisica per affermare il vostro relativismo o scientismo di fondo. Ma come ogni tentativo ideologico è destinato a mostrare tutto il suo carattere fallace. Infatti, una volta che è stato spiegato in lungo ed in largo che cosa intende la metafisica per principio di causalità e su che cosa poggiano davvero le cinque vie tomiste, non c'è più niente a cui appigliarsi.
Evidentemente su che cosa sia effettivamente reale non c'è un'esatta concordanza tra gli sciezziuti.
La prima causa incausata è comunque necessaria perché la conservazione dell'energia non implica affatto l'assenza di mutamenti (anzi, l'energia stessa si trasforma). Se anche la materia si manifestasse non come energia o massa ma in qualche altro modo a noi finora ignoto, il problema si porrebbe esattamente negli stessi termini.
Dio non ha accidenti: se lo sostieni, dovresti citarli. Non è Dio che muta, ma sono gli enti che mutano perché Dio è il principio del movimento, non è il movimento stesso.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
La discontinuità è dimostrata proprio da quanto dici. Non è il fatto che permanga qualche elemento materiale, precedentemente appartenuto ad un certo oggetto, ad implicare necessariamente una continuità sostanziale.
Il mutamento sostanziale è proprio dovuto al venir meno dell'unione dell'anima con il corpo. Con la morte, l'anima non è più unita al corpo; il corpo adesso è solo un cadavere inanimato. Permane solo l'elemento materiale perché il corpo continua ad esserci, seppur disanimato? Certo ma, oltre ad essere una permanenza momentanea, la continuità è solo quantitativa, non sostanziale. Tra la vita e la morte la differenza è abissale.
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E invece sì. Se anche volessi accogliere la tua argomentazione che la morte di un uomo non implichi alcun mutamento sostanziale perché il corpo permane (prospettiva materialistica della sostanza), resterebbe il fatto che il cadavere, una volta decomposto, non sarebbe più un corpo, bensì solo un cumulo di polvere. E ciò implica eccome un mutamento sostanziale.
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Orca, non sapevo esistessero "le vere definizioni". Ogni definizione è arbitraria. Francamente a questi livelli non si può discutere.
Il che è altra cosa dalla causa diretta di qualcosa. Ma se questa fosse la causa metafisica, allora la causa prima è l'universo in se che non esiste per qualcos'altro, non c'è nulla che causa l'universo giacché la materia, sempre esistita, non viene da qualcosa, nulla la causa.Se vuoi chiamarla "interconnessione" a me interessa poco e niente. Ma quello che importa, ai fini della nostra discussione, è che non esistono enti che non ricevano l'esistenza da altro (o da altri). Questa è la causa
Ma non ha senso, il piede non mantiene l'orma, che si mantiene indipendentemente dal piede, ti è chiara sta cosa ?Come al solito scrivi una cosa per l'altra perché hai la memoria evidentemente corta. Ecco quindi che parte l'ennesima smentita alle tue parole sulla base degli estratti di miei interventi precedenti:
Formuliamo tante idiozie nella nostra mente, ergo il fatto che sia partorito dalla mente non lo rende corrispondente alla realtà.Puoi ricorrere al termine che preferisci, ma il contenuto resta valido e pienamente conforme alla realtà. Uno dei primi giudizi d'esistenza che formuliamo nella nostra mente è che ogni cosa esiste grazie a qualcos'altro
La "causa continua", altra categoria pre-scientifica, è banalmente ciò che in fisica permette ad un sistema di mantenersi tale. Sono banalmente le leggi di natura universali, anche queste sempre esistite con l'universo.E' proprio per questo che si distingue tra causa fiendi e causa essendi. L'effetto della causa fiendi può sussistere anche dopo che è stato prodotto a prescindere da ciò che l'ha causato, mentre invece l'effetto della causa essendi necessita che questa causa continui a persistere anche dopo che ha prodotto l'effetto.
Certo le rilevano e sono connaturate con la materia dell'universo.Questa frase è un modo come un altro per cercare di glissare ed eludere il punto fondamentale di tutta la discussione: se "nihil ex nihilo fit", com'è possibile sostenere che non è vero che ogni ente che non ha ragion d'essere in se stesso la riceva da un altro? Le leggi della fisica che reggono l'universo sono solo la formulazione, sotto il profilo quantitativo, di quelle dinamiche costanti che gli scienziati rilevano.
Cazzate sparse.Questa contrapposizione è artefatta e parte da un presupposto ideologico anticristiano. Non è un caso che siate quasi tutti liberali, progressisti, anticlericali e laicisti, come del resto ho già detto. Volete contrapporre necessariamente la meccanica quantistica alla metafisica per affermare il vostro relativismo o scientismo di fondo. Ma come ogni tentativo ideologico è destinato a mostrare tutto il suo carattere fallace. Infatti, una volta che è stato spiegato in lungo ed in largo che cosa intende la metafisica per principio di causalità e su che cosa poggiano davvero le cinque vie tomiste, non c'è più niente a cui appigliarsi.
Evidentemente su che cosa sia effettivamente reale non c'è un'esatta concordanza tra gli sciezziuti.
C'è tranquillamente, probabilmente non sei in grado di capire, in ogni caso è certo che non ne hai nemmeno la volontà.
La prima causa incausata è l'universo, la materia.La prima causa incausata è comunque necessaria perché la conservazione dell'energia non implica affatto l'assenza di mutamenti (anzi, l'energia stessa si trasforma). Se anche la materia si manifestasse non come energia o massa ma in qualche altro modo a noi finora ignoto, il problema si porrebbe esattamente negli stessi termini.
Non è l'universo che muta, sono gli enti che mutano perché l'universo è il principio del movimento, non è il movimento stesso.Dio non ha accidenti: se lo sostieni, dovresti citarli. Non è Dio che muta, ma sono gli enti che mutano perché Dio è il principio del movimento, non è il movimento stesso.
Sapere aude!
Per apprezzare lo splendore occorre a volte un lungo apprendistato, ma il premio è la pura bellezza.
"Dio non può sbagliare" può essere inteso come "Dio non è in grado di sbagliare nemmeno se lo volesse" oppure può essere inteso come "Dio non può sbagliare in quanto non vuole". Nel primo caso abbiamo di fronte un dio che è tutt'altro che onnipotente. Nel secondo caso abbiamo un Dio che sceglie di non sbagliare. Un dio che quindi esercita il libero arbitrio esattamente come un uomo. Non ci sono altre interpretazioni della frase.
- Solo gli imbecilli non hanno dubbi!
- Ne sei sicuro ?
- Non ho alcun dubbio !