Ma cosa significa 'cosa in sè'?, tutto viene conosciuto e percepito tramite relazioni?
Sicuramente il realismo strutturale epistemico è un sistema filosofico molto aderente a quello che percepiamo.
E forse quello ontico talmente fuori dal senso comune sia un sistema che valga la pena percorrere visto che proprio superando il senso comune abbiamo fatto progressi enormi nell'ambito della conoscenza.
Per quanto riguarda noi esseri umani possiamo essere paragonati ad una specie specializzata nel creare modelli tanto specializzata da fare modelli anche del nostro modo di modellizzare tanto da reificarlo.
Ultima modifica di Darwin; 02-12-19 alle 23:08
Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna
per me corrisponde all'ipotesi minima che gia' spiega bene quel che si osserva incluso il pensiero, non ho bisogno e neppure potrei mai dimostrare l'inesistenza del tuo fantasmino inosservabile.
sara' una "dimostrazione" per i tuoi deboli standard dimostrativi non certo per i miei.Argomenta.
gia risposto.Continui a non rispondere: come avviene il salto da qualcosa di materiale (il cervello) a qualcosa che non lo è (il pensiero)?
il pensiero immateriale si spiega benissimo come la configurazione (non statica) degli stati di oggetti materiali (i neuroni).
cosi come nessuno si stupisce dell'immaterialita' del software come configurazione (non statica) di oggetti materiali (i transistor).
ah davvero? che colore ha photoshop?Non proprio.
If we are honest - and scientists have to be - we must admit that religion is a jumble of false assertions. P. Dirac
Ultima modifica di eq...; 03-12-19 alle 00:00
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
Un'ipotesi va verificata e qua il riscontro non c'è. Oltre tutto, la tua ipotesi si riduce a dire che, siccome non osservo il pensiero, allora lo identifico per forza con l'attività cerebrale perché è la sola cosa che osservo/sono in grado di osservare. Ipotesi misera ed inconsistente.
Chissà quando anche tu crescerai e dismetterai questo ridicolo personalismo che impieghi in ogni discussione quando ti confronti con qualcuno che non la vede come te.
Ad ogni modo, l'astrazione dell'universale dal particolare implica il saper "separare" l'oggetto particolare dalle condizioni in cui l'abbiamo conosciuto, ricavandone le caratteristiche generalissime ed universali. Già questo è indice di una superiorità di caratteristiche di chi attua l'astrazione su ciò che è oggetto particolare dell'astrazione stessa. Che il cervello con la sua attività, che è qualcosa di condizionato, riesca ad aprirsi all'incondizionato [fatto incontestabile] in virtù di un'attività puramente materiale non solo non è osservato e non consta minimamente, ma è pure privo di senso.
No, non si spiega così perché manca, in quanto detto, la descrizione del passaggio fondamentale dallo "stato materiale" all'immateriale pensato e/o concepito. Il dinamismo dell'attività cerebrale ed il mutamento degli stati neurali dicono ben poco in merito. Tu dici che passando da uno stato cerebrale ad un altro "sbuca" fuori il pensiero immateriale? Piccola domanda, non insignificante: come?
Ne esci fuori solo dicendo che in realtà l'immateriale non è tale e che tutto, compreso il pensiero, si riduce a qualcosa fatto di materia/energia.
E' inutile insistere con questa scemenza del software. L'immaterialità del software è tale solo nella misura in cui prendiamo in considerazione il software come "informazione" elaborata dall'uomo, ma nell'hardware tale informazione opera perché è stata "scritta" da chi ha elaborato il software. E questa sua immaterialità è la stessa immaterialità, se vogliamo, di qualsiasi creazione del pensiero. Ma tale immaterialità è, fondamentalmente, sempre del pensiero, dell'intelletto, dell'uomo.
Non saprei, non ho scaricato l'ultima versione.
Ultima modifica di Giò; 03-12-19 alle 00:28
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Mi lascia molto perplesso questa semplificazione.
Ho letto di recente questo interessante esempio: supponi di rappresentare ogni neurone con un cinese (perché? Beh, perché sono tanti...) e i collegamenti tra i neuroni con le linee telefoniche e supponi di riuscire a replicare fedelmente il comportamento del cervello.
Il sistema complesso che nasce è dotato di coscienza? È in grado di provare dolore, gioia, è in grado di percepire i colori?
Difficile crederlo. Idem per un sistema informatico.
qui l'unica cosa misera e inconsistente e' il tuo fantasmino inosservabile che pero esiste perche lo dici tu.
il "pensiero" lo osservo benissimo e non bisogno di inventarmi stupide distinzioni fra "pensiero" e "manifestazioni del pensiero".
stronzate incommentabiliChissà quando anche tu crescerai e dismetterai questo ridicolo personalismo che impieghi in ogni discussione quando ti confronti con qualcuno che non la vede come te.
Ad ogni modo, l'astrazione dell'universale dal particolare implica il saper "separare" l'oggetto particolare dalle condizioni in cui l'abbiamo conosciuto, ricavandone le caratteristiche generalissime ed universali. Già questo è indice di una superiorità di caratteristiche di chi attua l'astrazione su ciò che è oggetto particolare dell'astrazione stessa. Che il cervello con la sua attività, che è qualcosa di condizionato, riesca ad aprirsi all'incondizionato [fatto incontestabile] in virtù di un'attività puramente materiale non solo non è osservato e non consta minimamente, ma è pure privo di senso.
gia spiegato.No, non si spiega così perché manca, in quanto detto, la descrizione del passaggio fondamentale dallo "stato materiale" all'immateriale pensato e/o concepito. Il dinamismo dell'attività cerebrale ed il mutamento degli stati neurali dicono ben poco in merito. Tu dici che passando da uno stato cerebrale ad un altro "sbuca" fuori il pensiero immateriale? Piccola domanda, non insignificante: come?
non lo capisci? non perdo altro tempo.
no, l'aggettivo immateriale mi va benissimo per il pensiero come per il software.Ne esci fuori solo dicendo che in realtà l'immateriale non è tale e che tutto, compreso il pensiero, si riduce a qualcosa fatto di materia/energia.
no, anche la natura puo' generarlo.E' inutile insistere con questa scemenza del software. L'immaterialità del software è tale solo nella misura in cui prendiamo in considerazione il software come "informazione" elaborata dall'uomo, ma nell'hardware tale informazione opera perché è stata "scritta" da chi ha elaborato il software. E questa sua immaterialità è la stessa immaterialità, se vogliamo, di qualsiasi creazione del pensiero. Ma tale immaterialità è, fondamentalmente, sempre del pensiero, dell'intelletto, dell'uomo.
esco scaricactela cosi ti accorgerai di aver detto l'n-esima scemenza.Non saprei, non ho scaricato l'ultima versione.
If we are honest - and scientists have to be - we must admit that religion is a jumble of false assertions. P. Dirac