La figlia di un ex Nar e sua zia, quei legami mai interrotti tra Muraro e la destra.
Parentopoli di Alemanno, mafia capitale, i legami della Raggi e della Muraro con gli ambienti nero nella capitale.
Per i 5 stelle al peggio non c'è più limite.
Roma, 5-10-2016. Nello staff dell'assessora in Campidoglio lavora un’ex militante nera. Sua nipote, figlia di Pasquale Belsito, era in Ama con l’allora consulente finita sotto inchiesta
Mentre Serena Di Pisa lavora nella segreteria di Andrea Augello, senatore Ncd e all'epoca coordinatore delle campagne di Alemanno, la figlia Elena, ingegnere ambientale,
viene assunta in Ama dalla coppia Panzironi-Fiscon in quella che sarà battezzata come la più macroscopica delle Parentopoli dell'era Alemanno. E, coincidenza, viene messa a lavorare agli impianti TMB di Rocca Cencia e Salario con Paola Muraro, allora consulente ricchissima e potentissima dell'Azienda, la "favorita" di Fiscon, il ventriloquo di Panzironi.
Dura finché dura la destra al potere, perché con l'arrivo di Daniele Fortini e Filippi in Ama, 41 degli assunti della Parentopoli vengono licenziati. E tra loro c'è Elena Di Pisa. La Muraro propone allora all'Azienda di riassumerla con un contratto di collaborazione, ma Fortini si oppone. E ne avrà a pentirsi. Perché sia lui che l'allora direttore generale Alessandro Filippi diventano il bersaglio politico del senatore Andrea Augello e di un altro pezzo da novanta della vecchia destra romana, il deputato Vincenzo Piso (nel frattempo anche lui transfuga dal Popolo della Libertà al gruppo Misto).
Del resto, nel festival delle ricorrenze "nere", come svelato quando ancora la campagna elettorale non aveva incoronato la Raggi sindaca, balla anche il nome di un'altra donna, Gloria Rojo. Anche lei in Ama con Parentopoli. Anche lei per questo licenziata. Era amministratore delegato della società di recupero crediti che finanziava la fondazione di Alemanno, la "Hgr" fondata da Panzironi, di cui era Presidente, per conto dello studio Sammarco, la giovane "praticante di studio" Virginia Raggi. Come la Muraro oggi, anche la sindaca, allora, liquidò la faccenda come un irrilevante dettaglio, senza spiegare mai, tuttavia, perché avesse eliso dal suo curriculum quell'esperienza in "Hgr" che la legava, insieme, allo studio Sammarco e all'imputato di Mafia Capitale Franco Panzironi.
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