Che se ne fa Libero dei mie dati falsi?Silvio, così ti fai male
Vittorio Feltri
Pubblicato il giorno: 17/05/09
Da parecchi mesi andiamo dicendo che Berlusconi è diventato terrone, nel senso che ormai si dedica anima e corpo al Mezzogiorno. Non c’è niente di male. Anche a noi piacciono la pizza, gli spaghetti e “lu mare”. Il nostro rimprovero, se così si può definire, non riguarda la passione per le cose e la gente del meridione. Ci mancherebbe. Siamo tutti paisà. A Milano, su oltre un milione, almeno 900 mila abitanti hanno origini o sono imparentati con mandolinari veraci della seconda e terza generazione, verso i quali non esistono più diffidenza e pregiudizio. La propensione esagerata del Cavaliere a stare al Sud e ad occuparsi dei suoi problemi si spiega in vari modi. Da quando è tornato a Palazzo Chigi, Silvio vive in prevalenza a Roma i cui costumi sono contagiosi. Il centro decisionale della politica inoltre è la Capitale: qui si svolgono gli incontri fra chi conta; qui c’è il Parlamento, ci sono i ministeri, la Banca d’Italia, per citare le istituzioni più rappresentative. Roma poi è la cerniera fra la parte alta e la parte bassa del Paese; una specie di forza gravitazionale spinge il premier sempre più giù. E lui, svolazzando fra Napoli e Palermo, si sente da Dio, come un papa d’altri tempi sulla sedia gestatoria, immerso in folle adoranti, mamme che gli porgono i bambini affinché li benedica, signore che gli baciano la mano, uomini incantati. Berlusconi ha bisogno di sentirsi amato. Davanti a certe manifestazioni d’affetto e ammirazione ha la conferma d’essere un san Gennaro dal miracolo facile, basta farlo sciogliere (fuori dall’ampolla, s’intende) nella beatitudine e lui trova l’energia per fare prodigi. Debolezze comprensibili. Ciò che non gli perdoniamo non (continua)...
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