Ecco le condizioni economiche per chi lavora nella multinazionale tedesca Foodora: precarietà estrema e stipendi da fame!
Denunciano “una precarietà estrema e uno stipendio da fame”, come scrivono in un comunicato, che si celano “dietro i nostri sorrisi, i nostri “grazie” e i nostri “buona cena, arrivederci”. “Le decine di chilometri che maciniamo ogni giorno – si legge nel comunicato - i rischi che corriamo in mezzo al traffico, i ritardi, la disorganizzazione, i turni detti all’ultimo momento, venivano ripagati con 5 miseri euro all’ora, mentre adesso addirittura vengono pagati 2,70 euro per ogni consegna effettuata, senza un fisso, con l’ovvia conseguenza che tutto il tempo in cui non ci sono ordini non viene pagato, quindi è a tutti gli effetti tempo regalato all’azienda”. E aggiungono che a loro carico “ci sono pure la bici, lo smartphone e le spese telefoniche, gli strumenti essenziali del nostro lavoro”. Il contratto li inquadra come liberi professionisti che collaborano con un’azienda, ma è proprio il punto che contestano: “Noi rider siamo a tutti gli effetti dipendenti di Foodora: costretti ad indossare la loro divisa, sottoposti a rapporti gerarchici, in balia delle loro decisioni e sottoposti a delle valutazioni per cui se non siamo accondiscendenti nei loro confronti ci vengono dati meno turni”. Per queste e altre ragioni hanno dichiarato stato di agitazione."
E arriva la solidarietà di Resistenza Nazionale: RESISTENZA NAZIONALE: Solidarietà ai lavoratori di Foodora!