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Secondo Matteo Renzi l’approvazione della legge delega per la creazione del sistema integrato 0-6 è vicina. Ecco quali sono i punti fondamentali della riforma della scuola d’infanzia.

La legge 0-6 con cui verrà riformata la scuola d’infanzia verrà approvata prima del referendum costituzionale. La conferma è arrivata direttamente dal Premier Renzi durante l’apertura della direzione PD.
Renzi quindi ha smentito la voce di un possibile rinvio per l’approvazione della legge per la riforma della scuola d’infanzia a dopo il referendum costituzionale. Come verrà riformata la scuola d’infanzia? Nell’attesa che la legge 0-6 venga approvata, ecco un’anteprima di cosa cambierà con la riforma.
Perché è importante il nuovo progetto integrato 0-6? Negli ultimi anni ci sono stati diversi casi di cronaca con protagoniste, in negativo, le maestre della scuola d’infanzia. Bambini legati alle sedie picchiati e addirittura vittime di morsi da parte di quegli educatori che in teoria avrebbero dovuto tutelarli. Ed è per questo che Renzi ha posto in cima alle priorità del Governo riforma sul sistema integrato 0-6 che dovrebbe essere approvata nelle prossime settimane.
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Ricordiamo che la riforma avverrà con l’approvazione di una legge delega governativa, come previsto dalla legge 107 sulla Buona Scuola.
Quali sono i punti fondamentali della riforma? Il progetto con cui il Governo intende riformare la scuola d’infanzia è noto ormai da qualche mese, e non mancano le polemiche di alcuni insegnanti che non concordano su alcuni punti della riforma. Vediamo perché e quali sono i motivi della rottura tra gli insegnanti della scuola d’infanzia e il Governo.

Riforma scuola d’infanzia: i 7 punti del nuovo progetto integrato 0-6
Come confermato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nelle prossime settimane il Governo approverà la legge delega 0-6 prevista dalla Buona Scuola.
Con questa ci sarà la nascita di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni. L’obiettivo del Governo è creare un nuovo sistema d’istruzione per quella che probabilmente è la fase più delicata della crescita di un bambino.
A tal proposito il Governo intende creare un nuovo progetto integrato per i bambini nella fascia d’età 0-6 così da garantire pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco.Ecco quali sono i 7 punti su cui si muoverà la riforma della scuola d’infanzia:
Prevista la generalizzazione della scuola dell’infanzia, con l’introduzione dell’obbligo della qualifica universitaria e della formazione continua per il personale dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola d’infanzia. Inoltre, verranno ridefiniti gli standard strutturali e organizzativi in base alle diverse tipologie d’età e agli orari di servizio. Ci saranno anche dei tempi in cui sarà prevista la compresenza del personale dei servizi educativi dell’infanzia e dei docenti della scuola d’infanzia.
Verranno ridefiniti anche i compiti e le funzioni delle Regioni e degli Enti Locali, in modo da migliorare la ricettività dei servizi educativi;
Ci sarà l’esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale;
Verrà stabilita una quota necessaria per il raggiungimento dei livelli essenziali d’istruzione nel progetto integrato 0-6. Al finanziamento di questo progetto prenderà parte lo Stato con la gestione diretta delle scuole d’infanzia, e le Regioni e gli Enti Locali attraverso la compartecipazione della famiglie che usufruiranno del servizio;
Per la copertura dei posti della scuola d’infanzia per il sistema integrato il governo si avvarrà della graduatoria ad esaurimento per il medesimo grado d’istruzione;
Per l’istituzione di questo progetto il Governo si occuperà della promozione della costituzione di poli per l’infanzia per bambini di fascia d’età 0-6. Questi poli potrebbero essere aggregati alle scuole primarie o agli istituti comprensivi.
Per sostenere questo progetto verrà istituita una nuova commissione con compiti consultivi e propositivi.
Quindi, con l’introduzione della riforma gli istituti per i bambini di età 0-3 non saranno più una misura di welfare, ma saranno integrati in un progetto più ampio. Nel dettaglio, l’asilo nido sarà il primo ingresso nel percorso di educazione ed istruzione che proseguirà per tutta la vita del bambino.
A tal proposito è fondamentale che il personale abbia almeno una laurea triennale in Scienze dell’educazione e, così come avviene anche per gli altri insegnanti, godranno si una formazione continua in servizio.

Riforma scuola d’infanzia: le polemiche
Tuttavia, anche per la riforma della scuola d’infanzia non mancano le polemiche. Queste riguardano principalmente l’introduzione dell’obbligo di laurea triennale per il personale dei poli d’infanzia 0-6.
Secondo alcuni insegnanti, infatti, questa novità non servirà per assumere tutte le maestre inserite nelle Graduatorie ad Esaurimento escluse dal piano straordinario d’assunzioni voluto dalla Buona Scuola.
Non tutti i docenti d’infanzia inseriti al GaE infatti presentano il requisito della Laurea, anzi solamente un numero minoritario presenta i requisiti richiesti dalla riforma. Cosa ne sarà di questi insegnanti? Aspettiamo una risposta del Governo in proposito.
Senza dimenticare che questa settimana è cominciato l’iter di discussione al Senato della legge Iori, che regolamenta l’accesso alla professione di educatore. Si tratta di un progetto di legge separato dalla delega del governo per il sistema integrato 0-6, ma è comunque connesso alla riforma della scuola d’infanzia. Anche qui non mancano le polemiche, specialmente da parte degli psicologi ed assistenti sociali che con il riconoscimento della professione di educatore rischiano di perdere il posto.