Vertice Brics: India e Russia, il risveglio dei giganti d’Oriente
Accordi commerciali, energetici, militari e per la difesa strategica delle frontiere. Investimenti infrastrutturali russi in India con conseguente aumento dell’indotto e crescita dell’import di Nuova Delhi tramite l’acquisto massiccio di armi provenienti dalla siderurgia del Cremlino. Questi alcuni dei punti più importanti convenuti da Vladimir Putin ed il premier indiano Narendra Modi, a margine dell’ottavo consesso internazionale delle economie e dei paesi emergenti (Brics).
India e Russia: l’industria bellica

In un mondo sempre più afflitto dalle guerre molecolari, con il Vicino Oriente strategicamente decisivo per entrambi, i due colossi dell’Est testimoniano ancora una volta quanto il paradigma dell’industria pesante non sia un pallido ricordo delle economie del XX secolo, ma una pragmatica e attuale realtà. L’India acquisterà batterie di missili anti-aerei S400, vera e propria punta di diamante dell’arsenale russo, gli stessi che Mosca ha recentemente venduto alla Cina. Dagli accordi di Benaulim (circoscrizione cittadina dello Stato indiano di Goa teatro degli incontri) nascerà anche una collaborazione bilaterale per la costruzione di quattro fregate stealth per la marina indiana. Secondo alcune cifre non confermate rese note dall’emittente di Nuova Delhi Ndtv il fatturato alla base dell’accordo sui missili si aggirerebbe intorno ai 5,8 miliardi di dollari.
Tra il 2014 e il 2015 il pianeta ha avuto il cuore della sua produzione di armi nelle regioni del Levante con un incremento tendenziale netto del sette per cento. La Russia è stata la quarta nazione produttrice con il 4 per cento dell’intero arsenale globale implementato ed il 5,4 per cento del Pil dedicato alla manifattura degli armamenti. Non da meno si è dimostrata la gigantesca ex colonia britannica: nel 2015 l’India ha raggiunto il sesto posto della classifica mondiale con il 3,1 per cento della spesa dedicato al comparto militare.
India, Russia e l’Orient Express dell’energia

C’è un treno pecuniario che illumina le vaste lande dei territori dell’Est dagli Urali al Rajasthan. L’Orient Express degli accordi siglati tra Putin e Modi passa necessariamente per il controllo e la gestione dell’energia. Il ciclope petrolifero di Stato Rosneft, insieme all’olandese Trafigura Group ed al fondo di investimento russo United Capital Partners, acquisterà il 98 per cento della azienda indiana Essar Oil, una operazione da 12,9 miliardi di dollari. Questo fa seguito ai 5,5 miliardi di dollari già investiti dall’India in Russia, all’interno del medesimo settore.
I due Paesi si sono altresì accordati per l’istituzione di un fondo per gli investimenti infrastrutturali sul territorio di Nuova Delhi con una dotazione iniziale di un miliardo di dollari. Vladimir Putin si è detto favorevole all’ingresso di Narendra Modi quale membro permanente del Consiglio di sicurezza Onu. In cambio, lo Zar di Mosca ha ottenuto il supporto senza condizioni alla sua linea intransigente in Siria e in Medio Oriente.
Riccardo Piazza

Scritto da: Riccardo Piazza
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