"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Non abbiamo adottato nessuna proposta, perché come ti ripeto non abbiamo vinto. In ogni caso poi ha fatto una legge il centro destra ( o la destra, senza centro ) , e un mio emendamento ( approvato ) diceva che chi entra illegalmente ed è riconosciuto come clandestino, poi non può più entrare, in nessun caso e neanche come turista, sul territorio italiano ( ovviamente vado a memoria, le parole precise non le ricordo nè mi va di cercare). Chiudendo il discorso relativo al gioco di simulazione politica, non te ne sei dovuto andare dal partito perché non ne hai mai fatto parte, ma avevi chiesto solo informazioni sul programma.
Sui mal di pancia xenofobi, sono pensieri tuoi, e poi lo dici tu stesso che sei un radicale ( radicale del partito radicale ) e liberale/liberista, pur con alcuni pensieri socialisti...
1 Ci sono accordi tra l'Italia e qualche paese africano? Se si, dopo la permanenza e se gli viene ordinato al tizio africano di andarsene, rispetterà l'ordine ?1. è un semplice accordo tra Stati. Se lo fanno gli africani con l'europa anche loro ne avrebbero diritto quindi dovrebbero venire qui?
2. la sostituzione degli autoctoni oggi non vi è come piano delle elites ma è dovuta scarsa natalità dei cittadini italiani. ahimè
3. che ci sia un rientro dopo un tot di mesi per immigrati di non lungo corso mi pare più che giusto. anche gli USA funzionano così. i mesi sono 6 però.
2 Questo è un altro pensiero tuo frutto della propaganda. Al netto delle difficoltà nel fare figli, In Italia siamo con una disoccupazione reale ancora più alta di quella che dicono i numeri ufficiali, e siamo un paese sovrappopolato. Quindi parlare di scarsa natalità come scusa per fare entrare i poverini è sintomo di poca intelligenza o di malafede buonista, con giri di parole per infinocchiare le persone deboli allo scopo di "sottometterli" al pensiero buonista ( molto più probabile la seconda )
3 Appunto, non c'è nessun rientro e inoltre c'è anche il ricongiungimento con 10 figli e 50 tra parenti veri e non..
Ahahahtu già mi identifichi così come si vede dai precedenti scontri e dai tuoi interventi precedenti. io continuo a vederti come un cripto legaiolo che fa proposte di pancia. tra l'altro se non ricordo male avevi anche una pessima opinione dei meridionali. giusto? vuoi limitare anche quelli?
No, riguardo al sud ho una pessima opinione dei napoletani, poi ci sono anche 2 altre regioncine che mi stanno parecchio sulle palle, ma visto che sono cripto-legaiolo non te le dico. E comunque in generale, non è che se vedo un napoletano e così, basta che so che è di Napoli lo stigmatizzo solo per quello, certo è che la mentalità imperante in quella zona a me non va bene per niente. Posso essere prevenuto, questo si.
DUX SUCKS
Lombardo-veneto vituperio delle genti
Se non ti rispondo è probabile che sei in ignore list e/o sei troppo beota. STACCE.
Lupo quello che dici è vero, non si fanno figli anche o soprattutto per i problemi finanziari e di tempo mancante che ne possono derivare. Ma in Germania per esempio il welfare ce l'hanno, ma la denatalità c'è lo stesso...Quindi certe cose non si possono controllare. Certo, intanto si mette a disposizione un vero Stato sociale, questo si. Ma il fatto è anche che con sta scusa della denatalità in un paese sovrappopolato e con disoccupazione altissima ,e in un mondo anche lui sovrappopolato ci vogliono accollare tutti gli africani e gli islamici che fanno per la loro "cultura" anche 9/10 figli a testa..E ci dobbiamo sentire dire che è un bene che vengono perché c'è "la denatalità"...
E restando all'Italia, siamo 61 milioni..basta fare il confronto con la Francia per quanto riguarda superficie ( perlopiù collinosa in Italia) e gli abitanti...Intanto diminuiamo di qualche milione, assorbiamo la disoccupazione e poi vediamo.
DUX SUCKS
Lombardo-veneto vituperio delle genti
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io sono un riformista e un socialista liberale, non radicale.
ovvero preferisco un continuo pressing di riforme e passaggi graduali (per non lasciare nessuno indietro) ad una svolta improvvisa, specie se ottenuta con la violenza. Sottolineo il termine "preferire" che delinea la possibilità anche di prese di potere più duro.
socialista sta per anti-capitalista. non credo che l'economia(o altro aspetto della vita) debba essere totalizzante per gli individui. tranne ovviamente quelli che per libera scelta adottano condotte estremamente coerenti (i santi, alcuni artisti.... spesso i grandi uomini sono mono-maniaci oltre che essere molto portati). Per gli altri, l'appiattimento su un settore della vita è patologico.
Sono quindi contrario ad un individuo che deve vivere in funzione del mercato, della produzione e del consumo di merce fino a divenire lui stesso merce. Prima in forma simbolica, in futuro magari con l'ingegneria genetica realmente.
liberale sta ad indicare che non penso, almeno in Europa, sia possibile fare a meno dello Stato e delle istituzioni democratiche. Garanti non solo (ahimè) delle elites dominanti (tecnocratiche e plutocratiche) ma anche, se la popolazione riesce ad organizzarsi, delle riforme sociali e dei diritti civili tali da evitare lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Quel liberale quindi sta nel duplice significato sia di accettare lo Stato come male necessario in contrapposizione quindi al socialista libertario(qui libertario non sta per liberal nei costumi ma come "anarchico") sia di voler limitare al minimo le ingerenze dello Stato stesso nella vita dei cittadini (in contrapposizione ai socialismi dittatoriali).
consiglio di leggere: http://www.liberliber.it/mediateca/l...o_liberale.pdf
per un inquadramento storico del socialismo liberale.
(una lettura politica in più, anche se difforme, non è mai male)
voto spesso radicale e ho appoggiato i radicali per alcune loro battaglie:
1) il garantismo e l'attenzione per le carceri. tematiche connesse a questo mio nick "MAschile INdividuale" e che hanno a che fare con la durezza della società patriarcale-capitalistica verso gli uomini.
2) l'antiprobizionismo. droga e prostituzione sono due elementi forti delle mafie e bisogna strapparglieli. nella mia idea, le mafie non sono altro che l'aspetto nascosto del capitalismo
3) l'anti-clericalismo. necessario in un Paese di baciapile con forti concessione dello Stato alla chiesa cattolica. ovviamente laddove dovesse diventare forte la discriminazione contro i credenti, sarei "filo-religioso"
I radicali sono dei compagni di strada più che essere del mio partito.
Tra l'altro sono anche mediamente più onesti degli altri partiti e in questo periodo non è da trascurare.
Infine, negli anni mi sono convinto che sia da preferire un liberale (vero, non all'italiana che come sottolineava Salvemini nascondono solo dei conservatori) ad un finto antagonismo/criticismo.
Sono cioè convinto che un radicale attuerebbe nelle legislazioni liberiste non solo la parte favorevole al capitalista ma anche quella favorevole al lavoratore più di quanto abbiano fatto i partiti ex fasci ed ex comunsiti "acquistati" dal capitalismo (leggasi msi e pci/pds/ds) perchè questi ultimi, persi i loro punti di riferimento culturali, sono in completa balia dei poteri forti e non possono trovare fonti alternative per generare legislazioni che non siano quelle dettate dalle oligarchie. mentre chi ha una seria formazione culturale, anche liberale, vede comunque il "Sistema". Meglio un buon liberale, che un pessimo fascista o un pessimo comunista. Ovviamente i liberali sono difficili da trovare. Tanto è vero che i radicali, che più si avvicinano (e anche loro hanno i loro problemi), hanno molto meno dell'1%.
MaIn, tu sei libero di esprimere le tue opinioni, il forum è sempre stato un luogo di dibattito. Però mi piacerebbe che mi seguissi in questo ragionamento. La liberaldemocrazia e il multipartitismo non possono convivere con la giustizia sociale. Mettiamo che un valido esponente socialdemocratico vada al governo ed emani una serie di leggi a favore dei ceti meno abienti (attenzione: non sto parlando di "proletariato cosciente" o soggetto rivoluzionario. Solo di persone con pochi quattrini e pochissime tutele). Il governo passa, dopo le elezioni, nelle mani di partiti centristi o destrorsi. Fidati, la prima cosa che faranno sarà l'abrogazione delle leggi sociali di cui sopra o la loro sostituzione con altre. Cosa rimarrà a quei poveri cristi? Nulla. Per questo motivo, è necessario farla finita con il multipartitismo (i partiti sono comitati d'affari) e fissare delle regole chiare come il sole: non mettere mai mano sullo stato sociale o su quelle leggi che tutelano i lavoratori, i pensionati e i disoccupati. Questo non significa monopartitismo assoluto, culto del leader o soppressione di ogni forma di dissidenza. Per me, nel socialismo, c'è posto anche per il liberale MaIn e per le sue idee. Ciò che conta, lo ripeto, è che la legislazione sociale di un ipotetico stato socialista o popolare NON venga boicottata o messa in discussione da NESSUNO. Per mantenere vivo il pluralismo e per discutere riguardo una vasta gamma di proposte , si potrà giungere alla democrazia diretta, all'Istituto referendario e ad assemblee pubbliche. La democrazia, non essendo più borghese, potrà fare a meno della delega. Eccezione per argomenti particolarmente complessi o "tecnici".
Ultima modifica di LupoSciolto°; 19-01-17 alle 14:45
io sono un tipo molto pratico Lupo e constato che il multipartitismo e la socialdemocrazia hanno permesso conquiste sociali maggiori di quelle permesse laddove il multipartitismo non funziona. Il ragionamento teorico che fornisci può essere anche valido ma può essere anche valido il ragionamento opposto per cui una nazionalismo costringe i lavoratori ad acquistare merci sovraccosto o introduce forme di repressione del dissenso(filosofico, culturale, politico). Queste cose le abbiamo viste già.
Sì le abbiamo già viste, ma qui nessuno sostiene l'autarchia o i miti della razza. Il nostro è nazionalismo di liberazione e sovranista. Ti posso anche dar ragione sulle conquiste effettuate della socialdemocrazia. Sta però di fatto che tante di quelle leggi sono state liquidate perché "ce lo chiede l'Europa" o perché "bloccano la competitività". È più facile instaurare un governo di centrosinistra che non uno socialista o popolare. Il punto, però, è che i riformisti sono diventati identici, in tutto e per tutto, alle destre economiche.