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  1. #1
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Socialismo, a che punto siamo oggi

    Non è difficile constatare che il movimento socialista e il suo pensiero sia oggi relegato ad una posizione a dir poco marginale. I lavoratori, sia dei paesi economicamente sviluppati che non, hanno una vaga ed in generale errata idea di cosa significhi Socialismo. Quali sono le cause? La causa principale è la mondializzazione del mercato del lavoro. La produzione o va dove la forza lavoro costa enormemente meno o è la forza lavoro a bassissimo costo e aspettative a sportarsi verso la produzione. Questa internazionalizzazione del capitale non ha avuto una corrispondente internazionalizzazione del movimento socialista. Le identità statali borghesi spacciatesi per identità nazionali hanno ancora la supremazia sul pensiero della classe lavoratrice. La stessa identità di classe è stata assottigliata e confusa. Nei paesi sviluppati economicamente l’ambiguità di questa definizione ormai dettata dal pensiero borghese ha praticamente svuotato la classe della sua coscienza. Nei paesi sottosviluppati economicamente le condizione di depressione esistenziale e di bassissimo potere contrattuale non ha permesso nessuna presa di coscienza. Come risultato abbiamo la coscienza di classe ai minimi storici. Tra molti lavoratori è prevalsa l’idea che non ci sia alternativa alla struttura e morale borghesi, dove è normale che ci siano ricchi e poveri, dove l’importante è che ci sia libertà, eguaglianza e fraternità, ma secondo il loro significato borghese, ovvero gli affari sono affari e vengono prima di ogni altra cosa.
    E noi socialisti ci ritroviamo troppo spesso a dover rispolverare e ricontestualizzare il concetto di classe lavoratrice oppressa e quello di classe dominante. Che si può semplicemente risolvere in un discorso di sostentamento: senza il tuo, o di chi ti mantiene, lavoro remunerato (pensione inclusa) puoi campare di rendita, e far campare i membri della tua famiglia che non sono nelle condizioni di lavorare (figli piccoli, disabili, anziani) con uno standard di vita adeguato per il resto dei tuoi giorni? Sì? Allora non fai parte della classe lavoratrice. No? Allora ne fai parte e devi assicurarti di essere sempre in una occupazione retribuita, vedendoti al miglior, o di questi tempi l’unico, offerente. Questa definizione non dovrebbe confondere nessuno e far vedere alcuni “colleghi” o conoscenti in una luce diversa se nel loro caso, sì, sarebbe la risposta giusta. I ricchi, membri della classe dominante, non stanno necessariamente sullo yacht tutto l’anno, molti “lavorano”, o più correttamente passano il tempo in un ambiante lavorativo, non che ne abbiano bisogno economicamente si intende. Ad ogni modo questa ambiguità associata al fatto che la classe media per “diritto divino” non si ritiene facente parte della classe lavoratrice, nonostante non possa rispondere al questo sopra posto positivamente, porta all’offuscamento della coscienza di classe. Di conseguenza il vero e proprio concetto di Socialismo sembra ai più una vecchia storia andata a male.
    Questo ci porta poi ad un altro grave ritardo storico del movimento e del pensiero socialista. Ovvero anni di “marxismo” centralista blanquista (con blanquista si intende controllato rigidamente da un piccolo gruppo) che ha dominato e per molti versi è ancora in auge tra molti socialisti marxisti. Questo partiva dal presupposto che la classe lavoratrice doveva essere guidata da rivoluzionari di professione. Questo si affermò in contrasto di altre correnti degenerative del socialismo marxista. Il riformismo, che voleva cambiare il capitalismo dall’interno tramite riforme strutturali, il sindacalismo che vedeva nelle confederazioni di lavoratori l’unico strumento rivoluzionario, e l’anarchismo che si concentrava sulla distruzione dello Stato borghese senza occuparsi della ricostruzione della società in senso socialista. La popolarità del “marxismo” centralista blanquista si affermò principalmente con la presa del potere dei Bolscevichi in Russia alla fine del 1917. Il concetto di coercizione della classe lavoratrice tramite una piccola avanguardia rigidamente strutturata nel Comitato Centrale del Partito, dove i ruoli sono divisi come in una delle migliori strutture capitalistiche, divenne dominante. Di conseguenza i movimenti socialisti marxisti che al contrario volevano un Partito senza capi, dove tutti avessero ruoli intercambiabili e seguissero il criterio di delega revocabile in qualsiasi momento quando gli elettori sentissero che il delegato non fosse in linea con il suo mandato e non di rappresentanza con libertà di azione del delegato a prescindere dal suo mandato, diventarono mosche bianche. Unendo quindi lo svuotamento della classe lavoratrice da responsabilità politiche… e perdendo qualsiasi potere contrattuale la classe lavoratrice si ritrova oggi a essere in gran parte amorfa, abituata alla delega passiva e non alla partecipazione attiva, incosciente della propria identità e quindi si sente impotente e frustrata. La facile via di uscita fornita dalla borghesia è il nazionalismo e il moralismo borghese.
    Oggi siamo quindi ad un pessimo punto, ma non ci possiamo scoraggiare e arrendere, lo dobbiamo alle generazioni passate che hanno lottato per un sistema migliore e alle generazioni future che si ritroveranno con problemi sociali enormi. Il sistema socio-economico capitalista si basa sul profitto tratto dal lavoro non pagato e non è sostenibile. Con la globalizzazione sta raggiungendo il suo limite e si basa sulla disparità di ricchezza e condizioni tra persone. Il socialismo marxista vuole cessare questo sistema socio-economico basato sul profitto di pochi grazie allo sfruttamento di molti. Vuole cessare questo stato di cose tramite l’azione della classe lavoratrice nella sua maggioranza. A questo scopo si organizza in un Movimento politico mondiale dove non ci siano capi e non ci sia la tipica divisione del lavoro che caratterizza la produzione capitalista. Ciò vuol dire che ogni membro del Movimento è parte in causa e non può semplicemente delegare la sua responsabilità. Ma per questo motivo il Movimento dei lavoratori, costituito solo dai lavoratori stessi, e non da politici professionisti, ha bisogno di te lavoratore.
    Il Movimento Socialista Mondiale è già formato da Partiti Socialisti marxisti in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Canada, in India, in Nuova Zelanda, ma in Italia siamo ancora troppo pochi. Abbiamo bisogno di lavoratori socialisti rivoluzionari per stabilire il Partito compagno del Movimento Socialista Mondiale in Italia. Leggi di più su cosa è il socialismo qui:
    Che cos'è il Socialismo | World Socialist Movement
    E se ti vuoi unire a noi leggi questo link:
    Movimento Socialista Mondiale: Questionario d'iscrizione
    "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi." Carl von Clausewitz
    "Tanti di loro sono così assuefatti, così dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo." The Matrix
    Cos'è il Socialismo

  2. #2
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    finche non rinnova il e non chiarisce cosa intende e come rinnovare il socialismo è ad un punto morto.
    al solito finche la base è il pensiero marxista (ovvero preistorico rispetto al modno di ogg) parlare di socialismo è senza senso, un parlare tanto per parlare.

  3. #3
    Canaglia
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da furioso2013 Visualizza Messaggio
    finche non rinnova il e non chiarisce cosa intende e come rinnovare il socialismo è ad un punto morto.
    al solito finche la base è il pensiero marxista (ovvero preistorico rispetto al modno di ogg) parlare di socialismo è senza senso, un parlare tanto per parlare.
    Nulla da rinnovare: uguaglianza e libertà.

  4. #4
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    Nulla da rinnovare: uguaglianza e libertà.
    a prescindere che dipende cosa significa uguaglianza e libertà.
    uno he lavorasse 2h al giorno è uguale a chi lavora 8h ?
    uno che lavora in un negozio di vestiti è uguale a chi lavora in un centro chimico ?

    cosa significa uguaglianza ?
    fai esempi pratici.

    cosa significa libertà ?
    sei libero di uccidere ?
    abusare di bambini ?
    di andare a 150 all'ora per le strade di una città
    chi decide cosa è giusto o sbagliato ?
    ci sarà sempre chi decide delle regole e nel omento che ci sono delle regole ci sono delle ingiustizie (anche non volute)
    nel momento che ci sono ingiustizie non esiste più uguaglianza.

    e libertà ?
    posso dire quello che voglo anche se non è vero ?
    e chi decide cosa e cono non posso dire ?
    se ci fosse un socialsimo di tipo marxista potrei parlarne male e lottare (anche se pacificamente, ma non è detto contro ?)
    se così non fosse ià non ci sarebbe uguaglianza ne libertà.

    sono libero di avere una villa con piscina ?
    se no non esiste libertà se si non esiste uguaglianza.

    chi decide che lavoro devo fare ?
    se decido di fare il medico sono libero di fare il tipo di medico che voglio ?
    e se non ce ne fosse bisogno perchè ce ne sono già troppi ma ne mancano altri ?
    sono libero di studiare ?
    e sono libero di passare la mia vita a studiare perchè mi piace anche se non serve a nessuno ?
    se si non esite uguagianza tra chi si spacca la schiena e me
    se no, non sono libero.


    fatti pratici non parole prego.

  5. #5
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Libertà = non essere oppressi e sfruttati da una classe sociale dominante e privilegiata (classe capitalista/governanti).
    Uguaglianza (sociale) = stesso potere per tutti nel prendere le decisioni che riguardano tutti (gestione degli indispensabili mezzi di produzione in primis).
    "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi." Carl von Clausewitz
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    Cos'è il Socialismo

  6. #6
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    al solito parole ma zero esempi pratici.
    si continua a parlare di cose astratte, discussione solo ideologica quindi impossibile.
    come parlare con dei tifosi accaniti di una qualsiasi squadra di calcio

  7. #7
    Canaglia
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da furioso2013 Visualizza Messaggio
    al solito parole ma zero esempi pratici.
    si continua a parlare di cose astratte, discussione solo ideologica quindi impossibile.
    come parlare con dei tifosi accaniti di una qualsiasi squadra di calcio
    sei tu che non vuoi capire, gianmaria è stato abbastanza esplicito.

  8. #8
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    sei tu che non vuoi capire, gianmaria è stato abbastanza esplicito.
    no, ha enunciato delle frasi, ma al solito manca il come metterle in pratica, e sopratutto farlo con esempi pratici.
    come parlare di viaggi nello spazio e andare a vivere su marte, raccontare le bellezze dei giardini marziani e della comodità del viaggio, senza dire il come fai però ad avere tutto questo.

    intendiamoci, la teoria e il sogno sono importanti, ma non puoi basare la vita degli altri su questo.

  9. #9
    Canaglia
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da furioso2013 Visualizza Messaggio
    no, ha enunciato delle frasi, ma al solito manca il come metterle in pratica, e sopratutto farlo con esempi pratici.
    come parlare di viaggi nello spazio e andare a vivere su marte, raccontare le bellezze dei giardini marziani e della comodità del viaggio, senza dire il come fai però ad avere tutto questo.

    intendiamoci, la teoria e il sogno sono importanti, ma non puoi basare la vita degli altri su questo.
    ah, quindi vuoi un disegnino? Tutti uguali vuol dire un tetto, un lavoro, del cibo per tutti; idem per i servizi sociali, tutti ne devono poter usufruire. Ti va bene così?

  10. #10
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    Predefinito Re: Socialismo, a che punto siamo oggi

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    ah, quindi vuoi un disegnino? Tutti uguali vuol dire un tetto, un lavoro, del cibo per tutti; idem per i servizi sociali, tutti ne devono poter usufruire. Ti va bene così?
    bene, lo vorrei anche io, ma vorrei pure che questo non significhe tutti omologati.

    per me l'ieadle sarebbe a tutti un lavoro che ti permetta una casa, mangiare, vestirsi e tutti i servizi di base (compreso quelli per l'anzianità)
    nello stesso tempo permetta a chi vuole di più di ottenerelo.

 

 
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