L'Italia! Mi hanno accusato di averla chiamata vile! E non ricordarono (se non fosse troppo innocente ed ingenuo appellarsi alla memoria degli avversari) e non ricordarono, per un verso. G. Carducci
Mi pare che a molti sfugga il fatto che con l'eventuale vittoria del NO l'Italia si troverebbe automaticamente in un assetto istituzionale da prima repubblica. Infatti il mantenimento del bicameralismo renderebbe inutile il sistema maggioritario dell'italicum (che considera solo la Camera), e il Senato verrebbe eletto con quanto rimasto del porcellum dopo la mano della Corte Costituzionale, ovvero un proporzionale puro.
Se anche venisse trovata una maggioranza per modificare l'italicum in modo da comprendere anche il Senato (cosa tutt'altro che scontata dopo il referendum), sarebbe difficile trovare un sistema elettorale maggioritario da applicare su base regionale (come prevede la Costituzione) che garantisca una maggioranza certa. Infatti non sarebbe possibile applicare premi di maggioranza nazionali.
Aggiungeteci che Forza Italia è tornata su posizioni fortemente proporzionaliste e dopo un eventuale vittoria del NO al referendum trascinerà sulla stessa posizione sicuramente anche NCD.
Insomma, in ogni caso l'ingovernabilità sarebbe certa e certo il ricorso a larghe intese e ai metodi della prima repubblica. E` davvero strano che molti non se ne rendano conto.
Nella I Repubblica dei governi "balneari" si stava benissimo, perchè l'economia girava alla perfezione sia quella pubblica che quella privata.
Abbiamo realizzato acciaierie, autostrade, centrali atomiche, edilizia... la rete di PMI efficienti e specializzate è cresciuta di milioni, le grandi fabbriche stavano in Italia e le aziende straniere dovevano venire a produrre da noi.
Manco a confrontarla con questa pidocchiosa II Repubblica dei banchieri, pieni di buffi.
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
Certo, i ricordi del bel tempo che fu è sempre accattivante: i beatles, le commedie all' italiana, la scala mobile, l'ironia di Arbore, l'avere 40 anni in meno: per forza si stava meglio. Però nessuno si ricorda delle giuste geremiadi del cittadino di allora: inflazione, quotazione della lira altalenante (rischio valuta a nostro carico), come oggi guardiamo preoccupati lo spread, allora si attendeva nervosamente il saldo della bilancia commerciale (indicatore del futuro destino della nostra liretta). Per non dire del credito, concesso selettivamente dalle banche IRI (le maggiori) agli amici della DC (per non dire dei benefici della Cassa...). Qui mi fermo solo per motivi di spazio. Aggiungo solo che nell'87 non votai Cicciolina solo perché non si presentò nel mio collegio...
Ma chissenefregava della liretta, che fra l'altro era fortissima (mi sembra 500 lire per dollaro) perchè sostenuta da una economia fortissima che diventava la 7^ al mondo.
Andavi a lavorare dopo finita scuola, dopo due o tre anni "tenevi famiglia" e non ti licenziava nessuno, semmai eri tu che cambiavi lavoro per stare meglio.
Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.