FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Ha vinto il partito repubblicano che è ancora più imperialista e reazionario, nonché più manovrato dai neocons, dai sionisti e da settori del capitalismo para-mafioso e straccione. Il vice di Trump, Mike Pence, è un super-militarista e fu attivo nel promuovere l' invasione dell' Iraq adducendo prove false di coinvolgimento di Saddam Hussein nelle lettere all' antrace e nel terrorismo, è persino più russofobo di Hillary.
Si passa dal vecchio boss al nuovo boss, ancora più stronzo.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Elezioni Usa 2016, dieci cose sulla vittoria di Donald Trump
diAndrea Scanzi| 9 novembre 2016
Stamani mi sono alzato alle 11. Ho acceso lo smartphone e – pum – sono stato inondato da decine di messaggi apocalittici. Ho pensato a cose veramente tragiche: la cessione di Suso, la morte di Waters, Costantone della Gherardina padre costituente. Macché: aveva solo vinto Trump. E sticazzi. Capirai. Dieci considerazioni.
1. Larga parte del giornalismo ha un’unica funzione: dirvi che morirete tutti, per giunta tra mille tormenti, se perderanno quelli per cui loro tifano. Cameron, Renzi, Clinton. E’ successo con la Brexit, sta accadendo con Trump. Figuriamoci. Le vostre e nostre vite scorreranno come prima, né più né meno. Vale, per la cronaca, anche per il referendum del 4 dicembre. Questo clima da “o noi o l’apocalisse” ha davvero frantumato le palle.
2. Donald Trump sarà un presidente orrendo per quattro anni (magari meno, chi lo sa). Negli Stati Uniti è già successo e succederà ancora.
3. Tra i presidenti orrendi c’è anche quello che secondo molti espertoni italiani era stato un fenomeno amato da tutti, ovvero Obama. Infatti è stato così fenomenale che, pur di non avere un altro “democratico” dopo 8 anni di Barack, gli americani hanno votato Trump.
4. Dice: “Vedrai adesso le guerre che farà Trump”. Bah. In termini di politica estera, Hillary Clinton sarebbe stata egualmente disastrosa. Anzi, forse lei avrebbe fatto pure peggio.
5. Trump combinerà disastri autentici non tanto fuori, ma in casa sua. Sarà nella politica interna che darà il peggio di sé. E i primi a pagarne le conseguenze saranno quelli che lo hanno eletto. Mal voluto non è mai troppo (cit).
6. Per decenni gli americani ci hanno preso per il culo dicendo che “noi eravamo quelli di Berlusconi”. Be’, adesso lo faremo noi ricordando che “loro sono quelli di Trump” (lo so, noi adesso siamo “quelli di Renzi”, che è pure peggio, ma non fate i precisini proprio adesso).
7. Gaber e Luporini non hanno avuto mai torto. Neanche quando volevano. Nel 1976 scrissero: “Non c’è popolo più stupido degli americani. La cultura non li ha mai intaccati”. Appunto.
8. Hillary Clinton era e resta invotabile. Insopportabile, equivoca, fastidiosamente eccessiva e costantemente ridanciana. Espressione peggiore dei poteri forti peggiori. Un disastro che poteva esaltare giusto Bon Jovi. “Eh, ma era la meno peggio”, direte ancora voi sorseggiando Ginger Ale mentre leggete Cazzullo. Può essere, ma ha qui ragione Alessandro Robecchi: “Usa, il posto dove si dimostra che la politica del ‘meno peggio’ apre le porte al peggissimo”.
9. Scegliere tra Clinton e Trump era come scegliere tra Renzi e Berlusconi. O, se preferite, tra la Picierno e Razzi. Gli Stati Uniti avrebbero perso comunque. E infatti hanno perso. Hillary era l’iniezione letale silenziosa, Donald la bomba atomica: come sempre, gli americani hanno scelto il finale più esagerato e fanfarone. Sono fatti così. “Tu chi avresti votato?”, mi domanderete provocatoriamente. Facile: Bernie Sanders. Un po’ perché mi piace e un po’ perché piace a Rosario Dawson.
10. Anche sulla vicenda Trump, larga parte del giornalismo pensoso ha dimostrato di essere completamente scollegata dal reale, reputando “impossibile” ciò che per loro era moralmente inconcepibile: ovvero la vittoria di un buzzurro come Trump. La sua elezione è un’altra mazzata per le vedove inconsolabili del menopeggismo. Più si arrabbiano perché a “sinistra” non si fanno bastare gli improponibili Renzi e le Clinton, e più gli elettori danno loro torto. Non ne beccano una. A tal proposito, una cosa buona nella vittoria di Trump c’è: la reazione di Zucconi. E’ davvero una sagoma in queste ore. Idolo Vittorio: mille di questi giorni.
P.S. Scusatemi, ma adesso vado a risentirmi Pigs (Three Different Ones), per poi dedicarla a Trump. Proprio come ha già fatto il Mahatma Roger Waters.
Elezioni Usa 2016, dieci cose sulla vittoria di Donald Trump - Pagina 3 di 3 - Il Fatto Quotidiano - 3/3
L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio
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L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio
Io se avessi dovuto votare avrei votato la verde Stein, per la cronaca.
L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio
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"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Non siamo filo Clinton e nemmeno filo Trump. I presidenti statunitensi sono solamente espressione dell'imperialismo. L'unica cosa "buona" è che il tycoon sembra essere meno aggressivo verso la Russia e piuttosto seccato per gli alti costi dell'Alleanza Atlantica. Ma non è detto che alle parole seguiranno i fatti. Certo, vedere i sion-istri piangere e strepitare è uno spettacolo divertente
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
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