gli ultimi sondaggi, Grecia, Brexit, Usa, clamorosamente attutiti, smentiti.
In realtà, , affermando il titolo di questo 3D, Renzi sta dicendo: sono sicuro di vincere. Anche io che scrivo sono sicuro che vincerà il sì. Molti pezzi di realtà pioveranno solo dopo il sì, come molte ammissioni piovono dopo una legge del Pd, da parte degli stessi che hanno fsatto, fino alla sua approvazione, da cortina fumnogena. Poi si dirà, a sì approvato, da gli stessi vincitori: non sono tutte rose e fiori...c'è 'sta cosa che fa schifo (non diranno più migliorabile).,
Infatti, perchè fare i sondaggi, se falliscono? perchè dare adito e attenzione a un istituto di cui il presidente del consiglio si augura che continui a non funzionare?
Non si capisce bene il grande gioco dell'attenzione data e non concessa?
E poi, come hanno detto cinicamente per la classe la classe (o calesse) dirigente inglese coinvolta nella Brexit, i politici italiani disdirebbero un referendum di cui non fossero sicuri del risultato, cioè del sì. Ci hanno abituato a troppi cambiamenti per strada e modifiche dell'ultima ora, per poter credere che vanno avanti per i costi, o per tenere fede alla parola data non rimangiata, all'occorrenza.
Con la sua tipica sfrontatezza esce dal gioco dello svantaggiato dai sondaggi, dal fedele/affidabile che dice al suo popolo altrettanto costante di credere a ciò che gli si dice, per entrare nei panni dello storico che crede alle irregolarità della storia più che alle aspettative ( a cui dice di credere) ricorrenze. Renzi con questa affermazione mendace smentisce sè stesso. Dice di credere alle elezioni nel suo farsi, alla realtà che può accadere oppure no, come se questa non fosse influenzabile con ciò che ne si dice, e la maggior parte degli influenzamenti diretti del governo negati da quest'ultimo.
Ci sarebbe un modo perchè tutti riconoscessero (ammissione definitiva, inconfutabile) che Renzi mente (anche gli altri mentono, ma cominciamo da lui, dal principe). Sarebbe un precedente mondiale, applicabile a tutti gli altri mentitori infilati nelle istituzioni da ogni parte nel globo, Trump e oltre. Se diamo fede a questo risultato in bilico, atteso dai sondaggi, e così tanto temuto da Renzi, basterebbe che mezzo milione, un milione di italiani che che non volevano votare sì (essendo per il no, indifferenti per le sorti oppure meno), e non recatisi a votare il 4 dicembre certificassero, recandosi in un giorno convenuto in pubblico ufficio, a risultato ottenuto, a sì vincente, la loro posizione o strana scelta. Allora si confronterebbero, inconfutabilmente, i loro nominativi con quelli andati che hanno votato sì. Il mentitore Renzi non potrebbe appropriarsi , saltare su questa società mantenutosi segreta fino al momento che si svela, solo per il gusto di smetire una realtà ufficiale che non esiste, soltanto artificiosamente ricostruita: imposta col fucile dei media, dei sondaggi. Una società anonima dei non votanti e non interessati, interessati solo a sapere la verità sulla correttezza ed equilibratezza di partenza, coì come dicevano, di quelle elezioni a cui non hanno partecipato. Si potrebbe dire, a maggior ragione: Renzi era sicuro, anche senza di noi, o appunto attraverso noi.