Ogni 100 donne, ce ne sono 75 che hanno fantasie lesbiche.
Fra queste 75, ce ne sono 25 che mettono in pratica le fantasie.
Fra queste 25, ce ne sono 3 che si rivelano effettivamente lesbiche (è una costante statistica rilavata ormai da decenni).
Quindi, ogni 8 donne che praticano sesso lesbico, soltanto 1 è effettivamente lesbica, mentre le altre 7 sono etero.
In altre parole, il sesso lesbico è praticato molto più dalle etero che dalle lesbiche.
Questo paradosso posso confermarlo con la mia esperienza personale.
Dai 14 ai 19 anni, tutte le ragazze con cui ho fatto sesso erano etero.
La prima lesbica con cui ho fatto sesso l’ho conosciuta all’università e, rispetto alle ragazze etero con cui avevo fatto sesso prima, era molto più inibita e complessata. Praticamente una sessuofoba.
Ce ne sono tante di lesbiche così, soprattutto tra le più giovani.
E sono in costante aumento.
Fra le ragazze più giovani, aumenta anche la percentuale di quelle che si considerano lesbiche.
Rispetto alle costante statistica di 3 donne su 100 che si rivelavano lesbiche nei decenni scorsi, le ragazze che oggi si considerano lesbiche sono 7 su 100.
Tuttavia queste 4 ragazze in più non sono vere omosessuali, nel senso che non si considerano lesbiche perché amano in particolare modo la patata.
Ciò che induce queste 4 ragazze in più a considerarsi lesbiche è soltanto il rifiuto del pisello.
Quindi in realtà sono delle asessuali omoaffettive.
Queste sedicenti lesbiche si possono già riconoscere a una prima occhiata.
Rinnegano con decisione ogni “stereotipo lesbico”, si allontanano schifate da ogni parvenza di “mascolinità”, si compiacciono (anche se un po’ malinconicamente) di non essere riconosciute come lesbiche, in ogni descrizione di se stesse infilano l’aggettivo “femminile”, sono perennemente innamorate di ragazze “egoiste e insensibili” che non vogliono avere niente a che fare con loro, la loro massima idea di sesso è una mezzora di carezze e di coccole prima di addormentarsi abbracciate.