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  1. #61
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da standing bull Visualizza Messaggio
    quindi i destini della Germania non sono in mano alla Merkel, ma a non-si-sa-bene-chi, solo che è radical-chic.
    e ovviamente lo stesso discorso si può ripetere per Spagna, UK e Russia.
    Verdini radical-chic, comunque, è una barzelletta troppo bella.
    I liberal-radicali ebbero una geniale intuizione negli anni 60.
    Eliminare il diritto al lavoro, al welfare, alla sicurezza, all'integrità fisica e morale delle persone per sostituirli con i "diritti" di sposarsi tra uomini e tra donne, drogarsi e abortire, diritto di essere scarcerati anche se hai commesso i più nefandi delitti.
    Le idee di questi criminali o se si preferisce dannosi utopisti hanno conquistato il mondo occidentale portandolo sull'orlo della distruzione.
    Capisco che preferisci le barzellette alla dura realtà anche se non ti giustifico.

  2. #62
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da gianc Visualizza Messaggio
    I liberal-radicali ebbero una geniale intuizione negli anni 60.
    Eliminare il diritto al lavoro, al welfare, alla sicurezza, all'integrità fisica e morale delle persone per sostituirli con i "diritti" di sposarsi tra uomini e tra donne, drogarsi e abortire, diritto di essere scarcerati anche se hai commesso i più nefandi delitti.
    Le idee di questi criminali o se si preferisce dannosi utopisti hanno conquistato il mondo occidentale portandolo sull'orlo della distruzione.
    Capisco che preferisci le barzellette alla dura realtà anche se non ti giustifico.
    i radical-chic negli anni sessanta non esistevano mica ancora.

  3. #63
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da standing bull Visualizza Messaggio
    i radical-chic negli anni sessanta non esistevano mica ancora.
    Vero.
    Stavano facendo le prime "prove di trasmissione ".

  4. #64
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da gianc Visualizza Messaggio
    I liberal-radicali ebbero una geniale intuizione negli anni 60.
    Eliminare il diritto al lavoro, al welfare, alla sicurezza, all'integrità fisica e morale delle persone per sostituirli con i "diritti" di sposarsi tra uomini e tra donne, drogarsi e abortire, diritto di essere scarcerati anche se hai commesso i più nefandi delitti.
    Le idee di questi criminali o se si preferisce dannosi utopisti hanno conquistato il mondo occidentale portandolo sull'orlo della distruzione.
    Capisco che preferisci le barzellette alla dura realtà anche se non ti giustifico.
    in Gran Bretagna il welfare è stato distrutto da Margaret Thatcher negli anni 80, mica dagli young angry men dei sessanta.

  5. #65
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da gianc Visualizza Messaggio
    Vero.
    Stavano facendo le prime "prove di trasmissione ".
    nemmeno. il termine stesso è stato coniato da Tom Wolfe nel 1970, e non era nemmeno riferito ai giovani.

  6. #66
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da gianc Visualizza Messaggio
    Se chi gioca a biliardo con te è un asso tu sei sconfitto prima di cominciare.
    Nel 1981 il tedesco Anton Mang vinse con la sua Kawasaki 10 Gran Premi su 12 nella classe 250 cc.
    E nel campionato 1982 i presupposti non sembravano diversi, tanta era la superiorità mostrata dal pilota teutonico.
    E invece una serie di coincidenze e di circostanze difficilmente ripetibili gli fecero perdere il titolo a favore del francese Jean Louis Tournadre, privato con una Yamaha TZ che quell'anno vinse solo un GP, quello di Nogaro, disertato dalla maggior parte dei colleghi a causa di insufficienze strutturali nel paddok e dell'asfalto poco curato del circuito.
    Nel 1984 ad una prova dal termine del campionato mondiale di cross classe 125 cc l'italiano Corrado Maddii con la Cagiva aveva 30 punti di vantaggio sul secondo in classifica (Michele Rinaldi). Considerando che in palio vi erano nel totale 40 punti (il punteggio raggiungibile vincendo entrambe le manche) gli sarebbero bastati un quinto posto in una sola manche (11 punti) o un nono ed un decimo posto (sempre 11 punti) per aggiudicarsi il titolo. E invece durante le prove del sabato a seguito di un contatto violento con un altro pilota si ruppe la gamba in due punti e Michele Rinaldi riuscì a superarlo per soli tre punti.
    Un caso analogo mi è capitato personalmente molti anni fa proprio a biliardo. Il mio avversario era davvero bravo, tanto che alla fine riuscì ad accumulare 16 punti di vantaggio e la situazione prima dell'ultimo tiro era tutta a mio sfavore. Rimaneva da imbucare solo il pallino n° 15, quest'ultimo era vicino ad una buca d'angolo, la battente era poco distante ed era il turno del mio avversario. Pensavo di gettare la spugna perché non vedevo alcuna possibilità di farcela, e invece il mio avversario, forse troppo sicuro o troppo rilassato, sbagliò. Imbucò il 15 ed anche la battente. 15 punti del pallino + 3 punti per la battente imbucata. Vinsi per due punti.

    Anni fa il grande crossista belga Andrè Malherbe disse che se ti presenti al cancello di partenza pensando di non poter vincere allora è inutile che parti.
    Aveva perfettamente ragione.
    Essere sconfitti fa parte delle regole del gioco, ma pensare in partenza di non poter vincere è tipico di chi è perdente nella vita.
    "I carnefici hanno bisogno di urlare per imporre le proprie menzogne!
    Alle vittime basta il silenzio perchè ad esse apprtiene la verità!"

  7. #67
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Ahahaaaaaaa.
    Come mi divertono questi articoli.
    E' un piacere , una goduria enorme immaginare la rabbia impotente dei sinistri.
    E' la democrazia!!
    Ahahaaaaa.
    leggetelo è divertentissimo , e poi pensate alle facce dei sinistri italiani.


    I NIPOTINI DI SOROS

    Una signora attempata sfila in corteo per una via di New York innalzando un cartello: “Hillary the people’s President”; peccato che “the people” quel Presidente non l’abbia voluto.
    A Portland un gruppo di femministe vomitate da una caricatura degli anni ‘70, espone una bimba nera di 6-7 anni con un cartello: “Tell me how it’s ok to grab my pussy?”; per giudicare l’indecenza e l’idiozia ideologica di queste cianfrusaglie travestite da donne non serve il moralismo quacchero, basta una laica consapevolezza di sé.
    A Chicago due fanciullette bianche innalzano cartelli in cui si dicono “sconvolte e spaventate”.
    A Los Angeles gli studenti californiani chiedono “Power to the People”, come se Trump non fosse stato eletto dal popolo e fosse un Matteo Renzi qualsiasi.
    Le immagini si moltiplicano e mostrano i volti delle proteste con cui la sinistra liberal Usa cerca di allontanare da sé il demone di una sconfitta inaspettata: bandiere americane bruciate, vetrine e auto distrutte, simboli fallici con la faccia di Trump e striscioni con la scritta “Fuck Trump”, giusto per esorcizzare il fatto che è stato Trump a fottere loro.
    La paranoia dei liberal si sta consumando con vampate di violenza e retorica elitaria; i nipotini di Soros,scesi in piazza a 10$ al giorno per contestare l’esito di un voto democratico, fanno parte del rito apotropaico universale con cui la sinistra prova ad espiare la colpa della propria stupidità e la rabbia quando la Storia non risponde ai suoi desideri.
    Per questo, quando la polizia di Portland ha diramato la notizia che il 70% dei giovincelli arrestati per le violenze che hanno scatenato perché “Trump is not my President” è gente che nemmeno è andata a votare, non ci siamo sorpresi più di tanto.
    NELLE SCUOLE DEI FIGHETTI
    Alla Cornell University di Ithaca, ottocentesca istituzione dello Stato di NY, studenti e professori hanno indetto la giornata del “Cry with Us”, la lamentela collettiva, una sorta di lagna condivisa con cui elaborare il lutto della vittoria di Trump; e così, in una giornata plumbea falciati dal vento freddo della nuova America reazionaria i docenti e i loro discenti si sono accampati a piangere per l’elezione del nuovo Presidente ed esprimere la loro preoccupazione per le sorti progressive dell’umanità.
    Un video postato sulla pagina Facebook del Cornell Daily Sun (lo storico giornale universitario) mostra un’anziana professoressa sessantottarda spiegare le ragioni della sua presenza: “i risultati spezzano il cuore (…) sono un ceffone in faccia a tanti cittadini americani … ci sono tante persone che soffrono e che pensano che Trump darà loro risposte.… Non penso che capiscano…”. Questa frase condensa tutta l’arroganza di chi si crede sempre dalla parte giusta della storia.
    Nelle scuole dei fighetti radical-chic, dove i giovani vengono formati ai valori di “pace, democrazia, solidarietà, uguaglianza, amore” e arcobaleni vari, lo psicodramma tocca livelli di ridicolo lirismo. Hamilton Clark è il Direttore dellaAvenue World School di Chelsea, la scuola per intenderci dove Tom Cruise e Kate Holmes hanno mandato la piccola Suri.
    Il giorno dopo le elezioni Mr. Clark ha inviato una lettera ai genitori degli studentirassicurandoli che la scuola s’impegnerà con ogni sforzo per affrontare “il disorientamento, l’emozione e l’ansia dei ragazzi” di fronte all’evento incredibile della vittoria di Trump.
    Dopo aver ammesso che il risultato elettorale “ha deluso la scuola” ha però affermato che i docenti sono eroici per aver passato la notte delle elezioni al Javits Center (il QG del Comitato Clinton) ma “la mattina dopo hanno messo la loro faccia e sono venuti a scuola pronti per i loro studenti” ai quali “stanno facendo ascolto ed accoglienza” per mitigare i contraccolpi piscologici della bastonata. Come direbbe Obelix: “Sono pazzi questi Liberal!”.
    Ma c’è chi non ha reagito in maniera così composta: il prof. Kevin Allred insegnagender studies alla Rutgers University: il suo corso di studio è: “Prospettive femministe: politicizzando Beyoncé”.
    Qualche giorno fa la polizia lo ha prelevato da casa e portato in ospedale per un esame psichiatrico. Il motivo è che, secondo alcuni suoi studenti, il Prof si sarebbe abbandonato in classe e su Twitter a commenti violenti in cui invitava a bruciare bandiere americane e a sperimentare il Secondo Emendamento ammazzando cittadini bianchi.
    Ovviamente il giovane professore non è matto e probabilmente il suo odio per Trump è stato frainteso ma per lui tutto questo è la dimostrazione che “il giro di vite di Trump sulla libertà di parola è cominciato”.
    IL DELIRIO DELL’ÉLITE
    Colpisce che questi deliri provengano da scheggie impazzite dell’alta società americana, non quella degli “ignoranti” che hanno votato Trump.
    Matt Harrigan non è un disoccupato di Detroit ma il Ceo di un’importante azienda di San Diego, la PacketSled, specializzata in Big Data e Cyber Security; o meglio era il Ceo, perché è stato licenziato dopo che su Facebook, la notte dei risultati elettorali, ha scritto diversi post in cui annunciava che avrebbe ammazzato Trump: “mi procuro un fucile da cecchino e mi apposto dove è meglio (…) in un stanza della Casa Bianca. Sul serio. Fottiti!”. Intervistato sulla Abc, l’ex manager (padre di due figli) si è scusato e pentito, dicendo che era ubriaco.
    In molte città americane si sono registrati episodi di violenza contro sostenitori di Donald Trump: minacce, aggressioni e pestaggi. Eppure colpisce il fatto che né la Clinton né Obama abbiano ancora condannato questi episodi; anzi entrambi fanno di tutto per alimentarli: Obama invitando i manifestanti anti-Trump a non tacere e la Clinton sbandierando congiure ai suoi danni (dall’FBI a Putin) come ragione della sua disfatta.
    La sinistra sta perdendo la testa; i suoi leader sono ormai privi di freni inibitori e questo non è un bene per la democrazia americana.
    Per fortuna, ogni tanto, qualcuno da quelle parti ha il coraggio di spiegarlo: Jon Stewart, poliedrico intellettuale della tv americana, mitico conduttore di The Daily Show (uno dei programmi satirici più seguiti) e da sempre liberal, ha denunciato l’ipocrisia della sinistra americana: L’America che ha votato Trump è quella che votò Obama”. Dovrebbe essere un concetto facile da capire ed accettare, perché si chiama “democrazia”; ma è proprio ciò che la paranoica sinistra in America e in altre parti del mondo non sopporta.

    http://blog.ilgiornale.it/rossi/2016/11/19/paranoie-sinistre-degli-anti-trump/

    DI ROSSO IN ITALIA C'E' SOLO IL VINO

    L'Italia è una razza, una storia, un orgoglio, una passione, l'Italia è una grandezza del passato.

  8. #68
    nafplio,golfo di nauplia
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    Predefinito Re: Cosa porterà di positivo alla destra italiana la vittoria di Trump?

    Citazione Originariamente Scritto da fiume sand creek Visualizza Messaggio
    Come da titolo.

    P.S.: E cosa avrebbe portato di positivo alla sinistra italiana una eventuale vittoria della Clinton?

    un tubo
    i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;

 

 
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