Airbnb: tra case in affitto e tasse non pagate, ecco i segreti del sito
VASIONI, TASSE E MANCANZA DI REGOLE
Il devastante impatto della sharing economy, come dimostra anche il caso di Uber, non è ancora stato regolamentato dalla legge.
L’unica proposta politica è stata presentata alla Camera il 27 gennaio 2016 ma è ancora in fase esplorativa.
In buona sostanza, una fetta del Pil italiano sfugge alle regole fiscali dello Stato.
Ecco perché gli ingenti incassi di Airbnb hanno posto non pochi problemi per quanto riguarda il versamento delle tasse.
l risultato porta al proliferare di quelli che Gabriele Martini per La Stampa definisce furbetti:“Nel vuoto normativo crescono evasione e illegalità.”La Guardia di Finanza può poco contro il colosso americano, come ammette il generale Alberto Reda:“Nell’inverno 2015 siamo stati nella sede italiana di Airbnb. È stata una visita conoscitiva. Abbiamo chiesto gli elenchi dei locatori, ma non ce li hanno forniti spiegando che i dati erano custoditi sui server all’estero.”Il problema vero riguarda la discrepanza tra le strutture ricettive ufficiali registrate e quelle presenti invece sul sito di Airbnb:
fine 2014 l’Istat censiva 117mila strutture tra B&B, affittacamere e agriturismi. Ma le offerte sul sito erano 170 mila. Resta da capire se le decine di migliaia di affittacamere fantasma, oltre a sfuggire al censimento, paghino o meno le tasse.