Salvini sa bene che in caso di vittoria del no con probabili dimissioni di Renzi, difficilmente si andrà ad elezioni anticipate. Per farlo occorrerebbe che la maggioranza si sfaldasse, ma non avverrà. Perché il partito di maggioranza relativa, il PD, metterà qualcun altro al posto di Matteo e la legislatura proseguirà fino al 2018. E se la maggioranza darà segni di cedimento, tutto quel che dovrà fare il sostituto di Renzi è di non mettere la fiducia su alcuna legge.
E allora se Salvini sa tutto questo perché abbaia? Perché vuole avere la possibilità di accusare gli intellettuali di sinistra, i radical chic, i seguaci del politicamente corretto, i giornaloni, i banchieri e gli industriali (i favorevoli al SI in altre parole) di essere lontani dal vero sentire del popolo.
Che secondo lui sarebbe quello di calpestare le istituzioni democratiche, iniziando proprio dalla costituzione, per consentirgli di posare le chiappe sulla poltrona di Primo ministro.