Quattro giovani fanno irruzione con mazze e pistole in una struttura che ospita quindici profughi in provincia di Caserta e mandano due immigrati all'ospedale.
In quattro fanno irruzione all’interno del centro di accoglienza e pestano a sangue i quindici migranti accusati di aver rubato il telefonino a uno di loro.
È accaduto a Vairano Patenora, in provincia di Caserta, dove quattro ragazzi italiani sono stati fermati dai carabinieri.
I fatti si sono svolti nella serata di ieri quando il gruppo di casertani, armato di spranghe e pistole, s’è presentato nella struttura reclamando il cellulare scomparso. Non è passato molto tempo che il gruppo di giovani ha iniziato a mettere a soqquadro il centro in cui sono ospitate quindici persone, quasi tutte provenienti dal Mali. I casertani, una volta guadagnato l’ingresso nell’appartamento, hanno preso a sprangate gli immigrati e uno di loro ha sfoderato una pistola e ha fatto fuoco, mirando in terra, senza ferire nessuno. L’aggressione è durata qualche minuto, poi gli italiani hanno abbandonato il centro, lasciando a terra due ospiti della struttura.
I migranti feriti sono stati portati in ospedale. Per uno dei due le conseguenze del blitz sono state pesanti: la prognosi stilata per lui dai medici casertani, infatti, parla di almeno venticinque giorni.
Nel frattempo i carabinieri hanno individuato e fermato gli autori del blitz. Si tratta di quattro persone, di età compresa tra i 19 e i 32 anni, che non avrebbero precedenti penali. In casa di uno degli indagati è stata ritrovata la pistola che avrebbe fatto fuoco nel centro. Devono rispondere tutti, a vario titolo e in differenti posizioni, di lesioni personali e porto abusivo d’arma da fuoco aggravata dalla circostanza dell’odio razziale.
Nel centro casertano, come riporta Il Mattino, sono presenti cinque strutture d’accoglienza per migranti.
"Ridateci il cellulare", blitz con le spranghe al centro migranti - IlGiornale.it