vado in giro per il centro storico. Vedo sul Cassaro "corsi di pizzaiolo", poi dal lato opposto mi giro con senso di vertigine e c'è un'insegna con un ferro di cavallo e una scritta: Maniscalco? Fanno anche i corsi di maniscalco? non avevo pensato che Maniscalco è anche un cognome. Diciamo che credo a tutto o sono aperto a tutto...
Vedo il manifesto del comune: un signore che sorride e sembra mancargli un dente, assume, sul manifesto, un'aria grottesca, non raccomandabile al contrario di quello che dice. Poi ti avvicini, gli hanno appiccicato una chewing gum su un dente che su quei denti non proprio bianchi ci sta bene, si mimetizza. E' incredibile come con un solo tocco..altro che baffetti sulla gioconda. L'ironia stride col suo oggetto, l'accompagna: "arancine ke palle".
Entro a Casa Professa, è presidiata, mi fermo all'ingresso, do un'occhiata senza avanzare e chiedo: si fa il biglietto, un'offerta o che cosa?
Il ragazzo dietro un banconcino improvvisato del Comune risponde: no, 2 euro visita completa. E' il non plus ultra del barocco, fa.
-Veramente anche i Teatini, dico io.
-Sì, ma qua tutta la chiesa, ogni centimetro...
-E' di marmo, lo vedo, e bello bianco pure, non tarocco.-l'interrompo- E quindi in inverno si batte dal freddo..
-Non me lo dire. Abbiamo cominciato oggi.
E ridiamo io giro i tacchi ed esco, e lui si fa piccolo piccolo dal freddo. Voleva dire che dopo tanti mesi a Palermo l'aria si era infreddolita per le piogge di fine ottobre.