Ma il motivo è sempre quello. Il patriottismo italiano è esistito fino al 1945, in seguito solo in piccolo gruppi osteggiati dalla cultura dominante.
La politica italiana del dopoguerra si è totalmente votata ad un sentimento di Stato europeo e nordatlantico, cercando di cancellare ogni traccia di quello nazionale, se non quel triste "patriottismo costituzionale" che va per la maggiore oggi.
Ma è una questione politica, non c'entra niente l'omogeneità del paese.
Gliene parlo perchè la capiscono. Trentini e friulani sono italiani senza alcun dubbio, i valdostani anche. Per la cronaca, molta gente ha la convinzione errata che la Val d'Aosta sia franconfona; in realtà meno dell'1 % degli abitanti è madrelingua francese, c'è un invece un 16% franco-provenzale, che è cosa ben diversa dal francese. E tutti quanti parlano italiano.poi di omogeneità etnico-linguistica vai a parlarne coi trentini, coi friulani, coi valdostani ecc ma anche qui in veneto che non abbiamo le quote etinche sti discorsi non è ce vadano a genio
La specialità e tutte quelle sciocchezze sul francese, come avere un partito che si chiama Union Valdotaine sono una truffa clamorosa, perpetrata sfruttando il ridicolo senso di colpa dell'Italia delle presunte minoranze perseguitate dal fascismo.
Ai veneti non vanno a genio? E sti cazzi. Dimmi quanto prendono alle elezioni i partiti indipendentisti veneti tutti sommati assieme : lo 0,3 %?
Ah si, e dove? In Molise?e iniziano a piacere sempre meno anche in altre zone d italia, da nord a sud
La Francia ha comunque vinto, è finita dalla parte giusta della storia. E' vero che ha vinto grazie ad altri, ma comunque ha vinto. Siede nel consiglio di sicurezza ONU, ha le armi nucleari e nessuna limitazione politico-militare.poi domandati perché in francia il sentirsi parte di un destino comune sia una cosa incoraggiata e qui invece si prova solo imbarazzo rispetto a certi temi.. è vero i francesi sedevano al tavolo dalla parte dei vincitori, ma sul campo hanno perso male, e vichy è ancora un problema sentitissimo in francia
C'è un ENORME differenza con l'Italia, che è anche e soprattutto culturale. La retorica anti-nazionale, della colpevolezza perpetua, quell'orribile sub-cultura autorazzista così diffusa in Italia, li non ha perso piede. Quando una guerra la vinci, l'orgoglio nazionale cresce e non viene messo in discussione.
Anche se vinci per poco, per sbaglio e col supporto altrui.
E stiamo parlando della Francia, che è MOLTO meno omogenea dell'Italia : quasi la metà dei "francesi" in realtà non sono affatto francesi (anche senza contare l'immigrazione afroislamica).
Corsi, nizzardi, bretoni, fiamminghi, alsaziani, baschi, catalani, arpitani...la Francia è dovuta ricorrere alla conquista, all'intimidazione e all'azione da schiacciasassi del governo centralista per piallare ogni diversità imponendo se necessario con la forza la lingua francese e un'unica cultura nazionale.
Eppure il loro patriottismo è fin troppo esagerato.
Basterebbe anche solo un'operazione culturale ben fatta. Il problema è che alla politica attuale fa comodo lo scarso sentimento nazionale italiano, così quegli stupidi non protesteranno quando cercheranno di cedere definitivamente la sovranità del paese a Bruxelles.speriamo torni un nuvo mascellone che ci faccia riscoprire i valori patrii
i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;