Come sicuramente saprete, la prospettata modifica dell'art.57 comma 1, ha ingenerato dilaganti contestazioni, sia di carattere politico sia di carattere giuridico, in quanto i nuovi senatori potranno votare vari tipi di legge (sia ordinarie, sia costituzionali) a livello nazionale, valide per tutti i cittadini; per cui, il fatto che essi siano privi del mandato elettivo popolare, in effetti, porrebbe in contrasto il nuovo art.57 comma 1, con il vecchio art.1 della Costituzione, che resta in vigore, e che sancisce che la sovranità (cioè la delega ad emanare leggi) appartiene esclusivamente al POPOLO.
Il famoso "Representation principle"!
Per "bypassare" tale gravissimo ostacolo, i sostenitori della riforma hanno spesso prospettato la seguente argomentazione di carattere logico-matematico, fondata su una "sorta" di proprietà transitiva:
- i cittadini eleggono i consiglieri regionali;
- i consiglieri regionali eleggono i senatori;
- quindi i cittadini eleggono i senatori!
Il che è come dire:
- Anna ha partorito Maria;
- Maria ha partorito Gesù:
- Quindi Anna ha partorito Gesù.
Il che, oltre che ad essere religiosamente un'eresia, logicamente è una vera e propria fesseria.
Ed infatti, se i condomini dei vari edifici di Roma eleggono ciascuno il proprio amministratore di condominio, non è mica che, poi , se si riuniscono tutti insieme gli amministratori di Roma ed eleggono il Sindaco della città...si può seriamente sostenere che esso sia stato eletto dai Romani.
Poichè anche molti componenti del partito che aveva promulgato la riforma si sono accorti che il "paralogismo" di cui sopra non reggeva, all'art.57 è stato aggiunto un ulteriore comma, in base al quale (restando fermo che ormai i cittadini non eleggono più i senatori), i consiglieri regionali, però, nell'eleggere i senatori, dovranno "conformarsi" alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi (peraltro secondo modalità stabilite da una legge che ancora non esiste).
Il che, aggiunge paradosso a paradosso, configurando una vera e propria CONTRADDIZIONE IN TERMINI!
Sarebbe come dire che, d'ora in poi, le figlie non potranno più sposare chi vogliono loro, bensì solo i mariti decisi dai loro genitori; i quali, però, nel decidere i mariti delle figlie, dovranno "conformarsi" alle scelte espresse dalle figlie stesse.
Ora, al riguardo circolano varie voci circa l'"ipotetica" legge, in base alle quali i cittadini potranno esprimere le proprie "scelte" (?), circa i senatori, che, poi, però, saranno i consiglieri regionali ad "eleggere"; si parla di schede elettorali multiple, di liste ecc.
Ma, anche ammesso che si trovino contorsioni dialettiche, come, appunto, quelle che circolano, in realtà i casi sono solo due:
a) o tali preferenze saranno meramente INDICATIVE per i consiglieri regionali, i quali, poi, <<eleggeranno>> i senatori come meglio credono in base alla loro discrezione (sia pure con i criteri fissati dalla legge);
b) oppure tali preferenze saranno COGENTI per i consiglieri regionali, i quali, poi, saranno tenuti ad <<eleggere>> i senatori secondo le preferenze espresse dai cittadini, meramente limitandosi a raticarle alla stregua di notai (sia pure con i criteri fissati dalla legge).
Ma anche messe così le cose, se al REFERENDUM, con il SI' passa il nuovo art.57, deve per forza essere vera la prima(a),in quanto se, io consigliere regionale, sono "costretto" ad eleggere i senatori in base alle direttive di terzi (i cittadini), in realtà non sto <<eleggendo>> nessuno, ma, come un notaio, sto meramente <<ratificando>> delle scelte altrui; ma questo non è possibile, perchè la norma costituzionale citata usa il verbo "eleggere" solo in relazione ai consiglieri e non ai cittadini... e tale verbo, sematicamente, ha un significato univoco (almeno a quanto mi risulta), e cioè, di esprimere un voto libero ed incondizionato, per scegliere determinati soggetti.
Per cui, in base ai ragionamenti di cui sopra, una legge ordinaria non potrà più modificare la legge costituzionale, per cui (se vincerà il SI' al referendum), non c'è dubbio alcuno che, ai sensi dell'art.57 comma 1 saranno comunque i Consigli regionali ad <<ELEGGERE>> i senatori tra i propri componenti, e non più i cittadini.
Per cui, i nuovi senatori, sebbene privi del mandato elettivo popolare, in contrasto con l'art.1 della Costituzione, che resta in vigore, e che sancisce che la sovranità (cioè la delega ad emanare leggi) appartiene esclusivamente al POPOLO, potranno votare vari tipi di legge -sia ordinarie, sia costituzionali- a livello nazionale, valide per tutti i cittadini
Per cui, al REFERENDUM, VOTATE PURE COME VI PARE, MA RENDETEVI CONTO CHE, SE VOTATE "SI'", PRATICAMENTE STATE ESPRIMENDO UN VOTO CHE VI PRIVERA' PER SEMPRE DEL DIRITTO DI VOTO!!!
Ed anche questo è un paradosso, che, però, possiamo evitare votando NO, e rifiutando l'"autoevirazione elettorale" !