Se Renzi dicesse il 5 dicembre mi dimetto comunque qualche NO potrebbe diventare SI'?

[FrancoAntonio]

Ipotesi fantasiosa ma che io tenterei per evitare di perdere il referendum se l'ostacolo fosse Renzi e non il merito del referendum, Renzi potrebeb riposarsi, concentrarsi sulle legislative del 2018 e tornare nel 2018 alla grande

Non so quanti cambierebbero il loro voto da NO a SI se Renzi dicesse che si dimetterebbe comunque il 5 dicembre, ma coi sondaggi inesorabimente contro potrebbe essere l'ultima mossa disperata....

[FrancoAntonio]

In fondo se ha troppo personalizzato il referendum giocando sulla sua persona la colpa è sua

Per rimediare potrebbe tentare questa mossa, stare lontano qualche mese pur controllando il prossimo governo e ripresentarsi tra un anno

[FrancoAntonio]

diciamo che il 1° dicembre dà le dimissioni irrevocabili e non è disponibile per un eventuale reincarico

"signori miei ho sbagliato personalizzando troppo il referendum Renzi si Renzi no ed ora il si è in svantaggio perchè molti si sono concentrati sulla mia persona piuttosto che sul quesito referendario, pertanto per poter permettere agli elettori di votare con serenità mi dimetto"

I NO sarebbero spiazzati e lui potrebbe mandare al governo un suo ex ministro Padoan o Del Rio in attesa delle elezioni del 2018, gestire le riforme e avere piu' tempo per il partito

[Molly]

Come se la riforma non fosse già abbastanza incasinata così com'è ci manca solo di aggiungere altre buffonate.

[FrancoAntonio]

Come se la riforma non fosse già abbastanza incasinata così com'è ci manca solo di aggiungere altre buffonate.

ma è un dato di fatto che Renzi ha troppo personalizzato questo referendum e molti votano per mandarlo a casa

[furioso2013]

certo che se siamo a questi livelli l'italia non ha speranze sia che vinca il non che il si.

[FrancoAntonio]

certo che se siamo a questi livelli l'italia non ha speranze sia che vinca il non che il si.

gli errori si pagano e lui ha fatto quello di personalizzare il referendum

[Molly]

ma è un dato di fatto che Renzi ha troppo personalizzato questo referendum e molti votano per mandarlo a casa

E a una settimana dal voto è tardi per cambiare idea, in ogni caso la personalizzazione del referendum ha fatto si che molte persone iniziassero a interessarsi ad un argomento di cui altrimenti sarebbe importato qualcosa a ben pochi, ormai il fronte del NO è coeso non tanto contro Renzi ma contro gli altri che hanno appoggiato questa riforma, da Obama all'UE alle banche, non è che ad una settimana dal voto questi possono fare una conferenza stampa dicendo che si sono sbagliati e che loro preferiscono che vinca il NO.

[amaryllide]

Ipotesi fantasiosa ma che io tenterei per evitare di perdere il referendum se l'ostacolo fosse Renzi e non il merito del referendum, Renzi potrebeb riposarsi, concentrarsi sulle legislative del 2018 e tornare nel 2018 alla grande

Renzi è un bulimico di potere che per di più ha conquistato pugnalando alle spalle. Non può mollare nemmeno se volesse, perchè nessuno gli può dare la garanzia (che comunque non merita) che da qui al 2018 possa vincere le elezioni o anche solo presentarsi come candidato del csx.

[adry571]

Avvitati su uno solo

«Il governo tecnico non lo posso scongiurare io, lo dovete scongiurare voi con il Sì. Il rischio c'è, è evidente».

Così, a una settimana dal voto, il premier ci ha riportati alla casella di partenza. All'après moi le déluge.

Erano già diversi giorni che la cosa montava: la riduzione totale del referendum costituzionale alle conseguenze per i prossimi sei mesi, per il prossimo anno e mezzo ad essere generosi. Tutti i buoni propositi - "confrontiamoci sui contenuti", su quello che di migliorativo o peggiorativo può portare la riforma costituzionale alla forma della Repubblica - sono andati gradualmente in vacca.

Ma così siamo perfino un po' peggio della casella di partenza, a 11 mesi fa, quando Renzi diceva semplicemente che in caso di sconfitta avrebbe «fatto altro nella vita».

Perché adesso l'alternativa brandita al Sì è direttamente la Troika. Altro che "personalizzazione": è più propriamente ricatto. Come se, oltre Renzi, non ci fosse la politica - nessuna possibilità di politica - ma solo la tecnocrazia. Il capo del governo in carica si vende come ultimo baluardo contro la tecnocrazia e il montismo: ciò che gli italiani più hanno - fondatamente - detestato. Ciò che nessuno vuole. Après moi le déluge, appunto.

È possibile che sia una mossa disperata, come dicono alcuni.

È possibile però anche che così invece lo vinca, questo referendum: per paura. Incutendo paura. La paura di acque inesplorate, la paura dello spread, la paura della Troika.

Sì, lo dico tranquillamente: ne conosco diversi, tra conoscenti e parenti, tra cui questa cosa ha effetti. Anche un vicino di casa, ieri, funzionario dello Stato, persona perbene: «D'accordo, la riforma fa schifo, ma se vince il No poi chi governa?». Troppa paura del domani mattina, il mio vicino perbene e funzionario dello Stato.

Insomma, se Renzi dovesse vincere, tra una settimana, avrà vinto così: con l'arma del terrore.

Con il ricatto della Troika e della tecnocrazia.

Lui, che aveva impostato tutta la sua vicenda politica e umana sulla speranza, ridotto a brandire il panico e l'angoscia. Cha parabola strana, e a cosa costringe la politica quando è soprattutto potere.

Tra l'altro, fuori dall'inner circle renziano - ma anche dentro, ormai - tutti sanno che non ci sarà nessuna Troika e nessuna Apocalisse: ci sarà un governo Grasso, Padoan, Delrio o simile. Roba che i mercati ormai guardano con favore, esasperati dalle divisioni e dalla precarietà a cui Renzi costringe il Paese, avvitandolo sempre allo scontro su di lui.