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    Arrow Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”


    Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”
    Dopo le recenti bordate inerenti alcuni scenari apocalittici circa la tenuta del sistema economico e monetario europeo, il Financial Times è tornato a ragionare a posteriori sugli scenari di lungo periodo che attendono l’Italia a partire dall’esito del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Questa volta l’analisi del quotidiano della City si è incentrata sul sistema bancario italiano e, nello specifico, sulla sua salute patrimoniale e finanziaria.
    Il referendum e le profezie del Financial Times

    Il quotidiano britannico cita “fonti autorevoli, funzionari e banchieri di alto livello” per tracciare i contorni di un orizzonte dalle tinte fosche. Con la vittoria del “No” il prossimo 4 dicembre, scrivono da Londra, ben “8 banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire”. Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza, Carige, Veneto Banca, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Questi gli istituti sotto la lente d’ingrandimento. Secondo il Financial Times, il premier Matteo Renzi “ha promosso una soluzione di mercato per risolvere i problemi da 4.000 miliardi di euro del sistema bancario italiano”. Il problema del credito deteriorato, cui ad esempio Mps grazie alla prossima attesissima operazione di ricapitalizzazione da 5 miliardi dovrà cercare di far fronte, è la vexata quaestio del momento.
    Proprio il salvataggio dell’antica Cassa senese è l’asse portante dell’intera teoria esposta dalle colonne del giornale inglese. La paura più forte è legata al comportamento degli investitori alla luce di una potenziale vittoria del “No” al referendum. Le strategie dell’aumento patrimoniale, previste in ottemperanza alle normative europee quali soluzioni di mercato, potrebbero venir meno se il cinque dicembre Renzi dovesse trovarsi senza un forte consenso politico ed un possibile nascente governo tecnico. Le incertezze dei comparti azionari, va da sé, non piacciono ai mercati che pure ne prevedono l’utilizzo ultimo.
    Goldman Sachs, Financial Times e l’effetto domino

    Anche Goldman Sachs ha postulato alcune criticità per l’equilibrio delle banche italiane, corroborate da un eventuale trionfo del “No”. Un effetto a cascata dirompente non è certo ciò che si augurano a Bruxelles. Il presidente della Commissione europea Juncker, intervistato da La Stampa e scegliendo non a caso l’avvio della settimana decisiva per l’avvicinamento al voto in Italia, ha tenuto a dare un orientamento preciso: “Non so se sarei utile a Renzi dicendo che vorrei che vincesse il ‘Sì’. Mi limito a dire che non vorrei vincesse il ‘No'”. Un domino sinuoso dove i tasselli oscillano pericolosamente, dunque, quello immaginato dal Financial Times. Gioco che, fuor di metafora e all’interno di una narrazione non ottimista, potrebbe addirittura “minacciare l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset, in calendario per l’inizio del 2017″.
    Riccardo Piazza

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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Citazione Originariamente Scritto da POL Visualizza Messaggio

    Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”
    Dopo le recenti bordate inerenti alcuni scenari apocalittici circa la tenuta del sistema economico e monetario europeo, il Financial Times è tornato a ragionare a posteriori sugli scenari di lungo periodo che attendono l’Italia a partire dall’esito del prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Questa volta l’analisi del quotidiano della City si è incentrata sul sistema bancario italiano e, nello specifico, sulla sua salute patrimoniale e finanziaria.
    Il referendum e le profezie del Financial Times

    Il quotidiano britannico cita “fonti autorevoli, funzionari e banchieri di alto livello” per tracciare i contorni di un orizzonte dalle tinte fosche. Con la vittoria del “No” il prossimo 4 dicembre, scrivono da Londra, ben “8 banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire”. Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza, Carige, Veneto Banca, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Questi gli istituti sotto la lente d’ingrandimento. Secondo il Financial Times, il premier Matteo Renzi “ha promosso una soluzione di mercato per risolvere i problemi da 4.000 miliardi di euro del sistema bancario italiano”. Il problema del credito deteriorato, cui ad esempio Mps grazie alla prossima attesissima operazione di ricapitalizzazione da 5 miliardi dovrà cercare di far fronte, è la vexata quaestio del momento.
    Proprio il salvataggio dell’antica Cassa senese è l’asse portante dell’intera teoria esposta dalle colonne del giornale inglese. La paura più forte è legata al comportamento degli investitori alla luce di una potenziale vittoria del “No” al referendum. Le strategie dell’aumento patrimoniale, previste in ottemperanza alle normative europee quali soluzioni di mercato, potrebbero venir meno se il cinque dicembre Renzi dovesse trovarsi senza un forte consenso politico ed un possibile nascente governo tecnico. Le incertezze dei comparti azionari, va da sé, non piacciono ai mercati che pure ne prevedono l’utilizzo ultimo.
    Goldman Sachs, Financial Times e l’effetto domino

    Anche Goldman Sachs ha postulato alcune criticità per l’equilibrio delle banche italiane, corroborate da un eventuale trionfo del “No”. Un effetto a cascata dirompente non è certo ciò che si augurano a Bruxelles. Il presidente della Commissione europea Juncker, intervistato da La Stampa e scegliendo non a caso l’avvio della settimana decisiva per l’avvicinamento al voto in Italia, ha tenuto a dare un orientamento preciso: “Non so se sarei utile a Renzi dicendo che vorrei che vincesse il ‘Sì’. Mi limito a dire che non vorrei vincesse il ‘No'”. Un domino sinuoso dove i tasselli oscillano pericolosamente, dunque, quello immaginato dal Financial Times. Gioco che, fuor di metafora e all’interno di una narrazione non ottimista, potrebbe addirittura “minacciare l’aumento di capitale da 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset, in calendario per l’inizio del 2017″.
    Riccardo Piazza

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  3. #3
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    sono anni che il governo e la bce danno soldi alle banche e queste sono sempre in crisi... cosa aspettiamo a mettere in galera un po di bankieri ladri e di politici complici???
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    se l'europa non cambia sistema conviene andarsene...altrimenti ci ridurrà come e peggio della grecia.

  4. #4
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Gli anglosassoni, si sa, amano vivere soprattutto di finanza e spuculazione finanziaria.
    Quindi le nostre banche sono al sicuro anche se vincesse il no.

    Ma questo non vuol dire che voterò no. Voterò un SI ancora più convinto dopo la sentenza della Consulta che, per via del titolo V, rende le riforme del paese per tagliare sprechi e partecipate sempre più difficili. Se vincesse il No e rimanesse questo titolo V, la maggior parte dei tagli di spesa dovrebbe provenire da tagli lineari. E non mi sembra una bella cosa e neanche tanto efficace dal punto di vista dell'equità e dello sviluppo del paese.

  5. #5
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Non capisco queste diffussioni di panico che legano alcune, dico alcune banche, 8 su centinaia a un referendum costituzionale democratico che dovra' sancire la vita del paese Italia. Se le banche falliscono è per colpa del loro operato e di quello che c'e dietro. Vedo che alcune di queste banche hanno interessi politci o forse legati al potere politico. Quindi i loro correntisti e tutti gli italiani si pongono altri problemi e non al referendum. Il referendum è un opportunita' nn fonte di problemi.-

  6. #6
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    SISTEMA BANCE, ma Renzi nn aveva messo mano al sistema bancario italiano? Se avesse operato bene nn ci sarebbero problemi.-

  7. #7
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Citazione Originariamente Scritto da vituperiopisa Visualizza Messaggio
    SISTEMA BANCHE, ma Renzi nn aveva messo mano al sistema bancario italiano? Se avesse operato bene nn ci sarebbero problemi.-
    La colpa di tutto quello che è accaduto negli ultimi 30 anni è sempre di Renzi.


  8. #8
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Citazione Originariamente Scritto da vituperiopisa Visualizza Messaggio
    SISTEMA BANCE, ma Renzi nn aveva messo mano al sistema bancario italiano? Se avesse operato bene nn ci sarebbero problemi.-
    Vedi ragazzo, devi sapere che per arrivare al disastro economico/istituzionale attuale ci sono voluti almeno 40 anni di scelte scellerate, spesso condivise da tutti i vecchi partiti. Per rimettere a posto le cose ne serviranno altrettanti, sempre che ci decidiamo a crescere come popolo. Sarebbe giá importante cominciare il percorso.
    Legenda: NCUC: non c'entra un cazzo, NRAC: non rispondo ai cazzari
    4 Dicembre 2016: Lutto Nazionale

  9. #9
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Citazione Originariamente Scritto da vituperiopisa Visualizza Messaggio
    Non capisco queste diffusioni di panico ...
    si chiama insider trading, cosa tra l'altro vietata ma di utilizzo comune
    chi sapeva in anticipo dell'articolo di FT s'era messo short, certo del crollo dei bancari
    e a fine giornata s'è ricoperto, con un bel gruzzolo in tasca
    sinistri, siete dei luridi da vomito, fatevene una ragione

  10. #10
    Date e vi sarà chiesto.
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    Predefinito Re: Il Financial Times alle banche: “Con il ‘No’ a rischio il sistema”

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    La colpa di tutto quello che è accaduto negli ultimi 30 anni è sempre di Renzi.

    Basta quello che ha fatto in due anni!
    Non c'è uomo così virtuoso che, se dovesse sottoporre tutti i suoi pensieri e tutte le sue azioni al giudizio della legge, non meriterebbe di essere impiccato dieci volte nella vita.
    Michel de Montaigne

 

 
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