Infine, fermo restando che il governo dovrebbe intervenire con provvedimenti volti a invertire il drammatico processo di estinzione demografica dei padani, nell'immediato penso che, per colmare i vuoti nel mercato del lavoro, si dovrebbe procedere con un doppio binario. Per i posti di lavoro medio-alti la situazione non è ancora drammatica, e si potrebbe tranquillamente ricorrere a degli europei "atavici", con successiva possibilità di integrazione selezionata. Per quanto riguarda invece quei lavori che, effettivamente, molti padani "non vogliono più fare", non porrei limiti di carattere etnico, a condizione di applicare un meccanismo "rotatorio". In pratica, gli immigrati
potrebbero accedere a un permesso di lavoro di 3-4 anni, assolutamente non rinnovabile. Date le forti differenze in termini di potere di acquisto delle valute e di costo della vita sussistenti nei paesi di origine dei lavoratori immigrati, essi potrebbero, risparmiando, accumulare un piccolo gruzzolo per mezzo del quale potrebbero, tornati nel loro paese, garantire un'esistenza agiata alle loro famiglie, e magari promuovere una piccola attività imprenditoriale. Insomma, alla fine, tutti contenti, e tutti a casina propria....