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  1. #21
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Astolfo Visualizza Messaggio
    Allego un interessante analisi di Luca Maria Blasi (economista liberista, non distributista), nella quale si evidenziano le draconiane condizioni-capestro necessarie per avere il loro reddito:


    1. Sul reddito di cittadinanza c’è una gran confusione. Se n’è parlato anche durante la campagna per le elezioni amministrative, con promesse di sussidi in variante locale che hanno poco a che fare con le proposte originarie.
    Cerchiamo allora di fare un po’ d’ordine e vediamo le carte.
    Benché nel programma “storico” del Movimento 5 Stelle si parli di “sussidio di disoccupazione garantito” (SDG), oggi questo concetto è posto al primo punto del programma di quel partito, con il nome di “reddito di cittadinanza” (RC). Il relativo DDL, numero 1148/2013, denominato “Istituzione del reddito di cittadinanza nonché delega al Governo per l’introduzione del salario minimo orario” è attualmente all’esame della Commissione Lavoro, al Senato.
    Visto il poco spazio a disposizione, stendiamo anzitutto un velo pietoso su alcuni interventi collaterali contenuti nel DDL, quale ad es. la fissazione legale del salario minimo orario garantito a 9 euro, davvero SMOG per la produzione, e concentriamoci sulla proposta di RC.
    “Il disegno di legge prevede che per tutti i cittadini italiani, europei e gli stranieri provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi di reciprocità sulla previdenza sociale, sia garantito un reddito stabilito in ordine alla composizione del nucleo familiare ed all'indicatore ufficiale di povertà monetaria dell'Unione europea, di valore pari ai 6/10 del reddito mediano equivalente familiare, quantificato per la persona singola nell'anno 2014 in euro 9.360 annui e euro 780 mensili”. Ci sono poi cervellotici fattori perequativi algoritmici che riguardano i nuclei familiari, che qui vi risparmio (si può comunque arrivare a superare i 1.600 euro per una coppia con due figli minori).
    Tralasciando le giustificazioni filosofiche della redistribuzione, per cui uno Stato dovrebbe “prendere ai ricchi per dare ai poveri” - questione sempre aperta - sorge spontanea una serie di brevi osservazioni.
    Prima critica: è comunque una somma troppo alta, che indurrebbe alla passività larghe fasce di popolazione, specie al Sud, dove il costo della vita è meno alto, le quali smetterebbero di cercare lavoro o addirittura di lavorare. Ciò sarebbe devastante anche dal punto di vista culturale: si avrebbero milioni di fancazzisti in giro a giocare a carte. Forse sarebbe meglio tornare a chiamarlo sussidio di disoccupazione, e parametrarlo sui circa 450 euro mensili dell’attuale assegno sociale. Ma questo non risolverebbe i problemi collaterali che l’introduzione della misura potrebbe creare, come vedremo.
    Seconda critica: criteri di assegnazione poco chiari e arbitrari, con possibili discriminazioni in base al tipo di occupazione e alla fascia d’età.
    “Il disegno di legge prevede la possibilità di fruizione del beneficio anche per i lavoratori autonomi: pertanto al comma 5 dell’articolo 3 sono indicati i requisiti di accesso per l'anzidetta categoria di lavoratori per la quale, in ragione di motivazioni contabili, è necessario che la misura del reddito di cittadinanza venga elaborata con modalità diverse rispetto a quelle previste per il resto della platea dei beneficiari”. Sento puzza di bruciato e di ghettizzazione degli autonomi…
    “Per i più giovani, ossia per i maggiorenni fino a venticinque anni di età, è stabilito che il possesso di una qualifica professionale o di un diploma di scuola media di secondo grado o in alternativa la frequenza di un corrispondente corso di studi o formazione sia requisito necessario e fondamentale per accedere al reddito di cittadinanza”. Un sussidio meritocratico? E allora perché non per tutte le età? Comunque, questa è la porta per le strade infernali della formazione continua e del controllo del cittadino, di cui dirò poi.
    Terza critica: e la copertura finanziaria? Mistero.
    Nello stesso DDL si dice che “le persone che si trovano al di sotto della soglia di povertà relativa sono 9.563.000, pari al 15,8 per cento della popolazione” e si quantifica il costo dell'intera misura in 15,5 miliardi di euro, pari a circa l’1% del PIL. Ma poiché l’ipotesi “viene allargata a tutti i residenti cittadini europei e agli stranieri provenienti da Paesi che hanno stipulato accordi di reciprocità sulla sicurezza sociale”, e ci sono costi occulti seminati nella normativa (v. es. art. 13 che “riconosce ai beneficiari del reddito di cittadinanza il diritto all'abitazione, quale bene primario, tramite forme di agevolazione del pagamento del canone di locazione” e dunque “prevede altresì un incremento di 500 milioni di euro il Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle case in locazione” oppure il misterioso “Fondo di garanzia per il finanziamento delle iniziative imprenditoriali legate al reddito di cittadinanza”, etc.) il dato è sicuramente sottostimato.
    Non si sa dove si andrebbero a prendere questi soldi. Non a caso, del resto, in tema si sono registrati i pareri negativi del MEF e di Banca d’Italia, che hanno definito questa ipotesi insostenibile per i conti pubblici.
    Ma a questo può ovviare, si sa, la fantasia del popolo della democrazia diretta, le cui ipotesi più gettonate sono i soliti “meno F35” e in generale il taglio delle risorse all’Esercito, alla Marina, ai Carabinieri, passando per una rapinuccia ai Fondi Pensione dei professionisti (ogni tanto riemerge il tic comunista dei grillini) per finire – e come ti sbagli? – col mitico “recupero del gettito dalla lotta all’evasione fiscale”.
    A parte queste “quisquilie”, poi, c’è il problema dell’enorme appesantimento burocratico, e quindi dei relativi enormi costi occulti d’impianto e di gestione, che questo illiberale sistema di accertamento, controllo e erogazione comporta.
    Sono infatti coinvolti nel progetto, a vario titolo: Centri per l’impiego, Ministero del Lavoro, Regioni, Comuni, INPS, Agenzia delle Entrate, ASL, Scuole, Università e centri di formazione, Agenzie formative accreditate e una mitica Struttura Informativa Centralizzata (SIC!). “Nella struttura informativa centralizzata confluiranno i dati anagrafici del richiedente, lo stato di famiglia, la certificazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), la certificazione del reddito al netto delle imposte, riferito all'anno in corso, la certificazione del reddito di cittadinanza percepito, i dati in possesso dell'INPS, quelli relativi ai beni immobili di proprietà, alle competenze certificate, allo stato di frequenza scolastica del minore”.
    Ciliegina sulla torta, l’istituzione presso il MinLav dell’ineffabile “Osservatorio Nazionale del Mercato del Lavoro e delle politiche sociali”. Altra fuffa socialista, altro carrozzone per imboscati.
    Questo, solo sul fronte pubblico. Dal punto di vista del beneficiario, per accedere al RC, sarà necessario sostenere continui adempimenti formativi, con la creazione del “fascicolo personale elettronico del cittadino” e del «libretto formativo elettronico del cittadino», cose che, per le numerose “simpatiche” interferenze nella vita privata (per controllare che non ci siano abusi, ovviamente), sanno tanto di STASI. Ad es., il beneficiario deve, tra l’altro, “svolgere con continuità un'azione di ricerca attiva del lavoro, secondo le modalità definite d'intesa con i servizi competenti, documentabile attraverso l'accesso dedicato al sistema informatico nazionale per l'impiego e con la registrazione delle azioni intraprese anche attraverso l'utilizzo della pagina web personale di cui all'articolo 10, comma 9, sulla quale possono essere salvati i dati riferiti alle comunicazioni di disponibilità di lavoro inviate ed ai colloqui effettuati. L'azione documentata di ricerca attiva del lavoro non può essere inferiore a due ore giornaliere”.
    In definitiva, un sistema paranoico, tipico del socialismo reale. Tutti sotto controllo: conta documentare l’attività, non il risultato.
    La cosa ridicola è che questa normativa appare anche in contraddizione con diversi punti dello stesso programma pentastellato. Infatti nel DDL non si parla della copertura finanziaria (in contrasto con il programma sub STATO E CITTADINI: “Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria) mentre il meccanismo comporta sicuramente un forte aumento del debito pubblico e dei costi dello Stato (in contrasto con il programma sub ECONOMIA: “Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi”).
    La lettura del testo, poi, lascia francamente basiti. E’ una vera supercazzola farraginosa che, muovendo da provvedimenti socialoidi europei, quali la risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2010 e la Carta sociale europea, documenti peraltro interpretati pure estensivamente, riporta a pieno titolo al sindacalese dei “gloriosi” anni Settanta, il decennio rosso.
    Secondo i suoi sostenitori, il reddito di cittadinanza “fa aumentare i consumi dei beni primari e, quindi, influisce direttamente sulle piccole e medie imprese che vedono aumentare i propri profitti innescando un circolo virtuoso per lavoratori e imprese”. Ma “non dovrà essere una misura assistenziale, in quanto reddito primario, cioè reddito che remunera un'attività produttiva di valore, che è l'attività di vita” (???)
    Sciocchezze che, in quanto tali, non funzionerebbero e farebbero solo danni.
    Il sistema dei sussidi di disoccupazione funziona da decenni in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Austria, Svezia, Norvegia, Finlandia.

    Misteriosamente lo stato italiano non é in grado di fare altrettanto nonostante l'enorme pressione fiscale.

  2. #22
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Astolfo Visualizza Messaggio
    E cosa li risolverebbe? A parte poi che lo scopo del reddito di cittadinanza non è quello di "risolvere" i problemi di determinate tipologie di persone.
    Un sussidio di di disoccupazione sufficiente ad una vita dignitosa ed efficienti centri di formazione e per l'impiego che li riciclino nel mercato del lavoro.

  3. #23
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    @Astolfo vorrei capire cosa intendi per preparare un testo assieme, io chiaramente sono interessato a qualsiasi opportunità per rendere visibili le idee nelle quali credo, devo però farti presente la profonda diversità nei nostri approcci. Io mi pongo nei confronti di queste cose come un teorico, anche perché sono più cosciente di te delle problematiche teoriche annesse. Tu ti poni come un politico che vede al centro del dibattito alcuni aspetti applicativi, come ad esempio la determinazione del livello del DS a 320 Euro.
    La tua intuizione di una relazione salario-DS è per me interessante perché la condivido, ma la stessa va argomentata, dimostrata. Io ci provo da tanto tempo e finora non sono riuscito a "convincere" nessuno in quello che tu chiami "Il mio target", cioè gli economisti.
    In effetti io provo a diffondere i miei ragionamenti anche tramite i forum, d'altronde sono argomenti che possono interessare molti e in realtà sono molti gli aspetti sociali economici e politici relazionati a un concetto come quello di DS che mi fanno pensare che dietro tale concetto ci sia una vera rivoluzione del pensiero che permetta di superare lo storico conflitto tra una concezione liberale e una collettivista della società. Mi riprometto per il prossimo futuro di pubblicare un paper apposito.
    Riguardo alla tua idea sulla tassazione in effetti questa sarebbe riportabile nei termini di una tassazione delle rendite fondiarie (Se pagano le industrie in proporzione al loro volume, allora sarebbe sensato fare lo stesso per tutti gli immobili). Nel mio modello io uso la tassazione generale del reddito perché si tratta di una versione short rispetto a una rapresentazione più completa, che ho presentata parzialmente in un altro paper che è in bibliografia. Qui si sostiene che l'imposizione sulle rendite sarebbe ancora più efficace della tassazione sul reddito.

  4. #24
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da saltarellicristiano Visualizza Messaggio
    @Astolfo vorrei capire cosa intendi per preparare un testo assieme, io chiaramente sono interessato a qualsiasi opportunità per rendere visibili le idee nelle quali credo, devo però farti presente la profonda diversità nei nostri approcci. Io mi pongo nei confronti di queste cose come un teorico, anche perché sono più cosciente di te delle problematiche teoriche annesse. Tu ti poni come un politico che vede al centro del dibattito alcuni aspetti applicativi, come ad esempio la determinazione del livello del DS a 320 Euro.
    La tua intuizione di una relazione salario-DS è per me interessante perché la condivido, ma la stessa va argomentata, dimostrata. Io ci provo da tanto tempo e finora non sono riuscito a "convincere" nessuno in quello che tu chiami "Il mio target", cioè gli economisti.
    In effetti io provo a diffondere i miei ragionamenti anche tramite i forum, d'altronde sono argomenti che possono interessare molti e in realtà sono molti gli aspetti sociali economici e politici relazionati a un concetto come quello di DS che mi fanno pensare che dietro tale concetto ci sia una vera rivoluzione del pensiero che permetta di superare lo storico conflitto tra una concezione liberale e una collettivista della società. Mi riprometto per il prossimo futuro di pubblicare un paper apposito.
    Riguardo alla tua idea sulla tassazione in effetti questa sarebbe riportabile nei termini di una tassazione delle rendite fondiarie (Se pagano le industrie in proporzione al loro volume, allora sarebbe sensato fare lo stesso per tutti gli immobili). Nel mio modello io uso la tassazione generale del reddito perché si tratta di una versione short rispetto a una rapresentazione più completa, che ho presentata parzialmente in un altro paper che è in bibliografia. Qui si sostiene che l'imposizione sulle rendite sarebbe ancora più efficace della tassazione sul reddito.
    Ma è proprio per questo che dico che siamo complementari, tu hai la parte logico-matematica, io quella filosofico-politica, facciamo così, oggi metto on line un testo nel quale sto riunendo tutti gli appunti, lo leggi e poi vedi tu. Riguardo i 320 mica è una cifra immutabile, è ciò a cui io sono arrivato (per cui è solo la mia opinione) partendo da un grafico che avevo visto tempo fa nel quale le due curve si intersecavano su tale cifra, ma non è che sia una cosa stabilita e quella è, sebbene comunque credo dovrebbe comunque aggirarsi attorno a quella no? Nel testo che ti farò leggere troverai la conferma di quello che sospetti, del reddito di cittadinanza come rivoluzione del pensiero. La parte riguardo la tassazione ho solo accennato un esempio, non vale solo per le industrie che appunto ho usato solo come esempio, quindi certo che vale per tutti gli immobili, ma non dal punto di vista delle rendite, ma come valido indicatore reddituale ovvero sostitutivo, mi spiego meglio, è indipendente che il bene generi reddito effettivo, ovvero se un contadino lascia incolto il terreno sono fatti suoi, le relative imposte su esso le deve pagare ogni anno comunque, per motivi che penso sia evidenti senza doverli spiegare.

  5. #25
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Agnosta Visualizza Messaggio
    Il sistema dei sussidi di disoccupazione funziona da decenni in Francia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Austria, Svezia, Norvegia, Finlandia.

    Misteriosamente lo stato italiano non é in grado di fare altrettanto nonostante l'enorme pressione fiscale.
    si ma sono sussidi, non redditi di cittadinanza

  6. #26
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Agnosta Visualizza Messaggio
    Un sussidio di di disoccupazione sufficiente ad una vita dignitosa ed efficienti centri di formazione e per l'impiego che li riciclino nel mercato del lavoro.
    E rendere inutili i sussidi eliminando il concetto stesso di disoccupazione involontaria (cosa che il reddito di cittadinanza determinerebbe)?

  7. #27
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Astolfo Visualizza Messaggio
    E rendere inutili i sussidi eliminando il concetto stesso di disoccupazione involontaria (cosa che il reddito di cittadinanza determinerebbe)?
    L'idea che il reddito di cittadinanza abbasserebbe tanto il costo del lavoro da azzerare la disoccupazione, é un ipotesi, diciamo una teoria ma non é stata testata nella pratica (e la realtà spesso distrugge le teorie).

    Il sussidio che fornisce un reddito al disoccupato (permettendogli di sopravvivere) associato ad un efficiente processo di formazione e ricollocamento, é invece un sistema che esiste e funziona discretamente già da tempo in alcune nazioni d'Europa, ad esempio in Danimarca.

  8. #28
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Agnosta Visualizza Messaggio
    L'idea che il reddito di cittadinanza abbasserebbe tanto il costo del lavoro da azzerare la disoccupazione, é un ipotesi, diciamo una teoria ma non é stata testata nella pratica (e la realtà spesso distrugge le teorie).

    Il sussidio che fornisce un reddito al disoccupato (permettendogli di sopravvivere) associato ad un efficiente processo di formazione e ricollocamento, é invece un sistema che esiste e funziona discretamente già da tempo in alcune nazioni d'Europa, ad esempio in Danimarca.
    funziona in Danimarca perchè la Danimarca funziona, ti immagini implementare in Italia un sistema come quello descritto nella legge elencata nel testo critico scritto da quello che ho postato ieri? da rabbrividire al pensiero.

  9. #29
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da Astolfo Visualizza Messaggio
    Ma è proprio per questo che dico che siamo complementari, tu hai la parte logico-matematica, io quella filosofico-politica, facciamo così, oggi metto on line un testo nel quale sto riunendo tutti gli appunti, lo leggi e poi vedi tu. Riguardo i 320 mica è una cifra immutabile, è ciò a cui io sono arrivato (per cui è solo la mia opinione) partendo da un grafico che avevo visto tempo fa nel quale le due curve si intersecavano su tale cifra, ma non è che sia una cosa stabilita e quella è, sebbene comunque credo dovrebbe comunque aggirarsi attorno a quella no? Nel testo che ti farò leggere troverai la conferma di quello che sospetti, del reddito di cittadinanza come rivoluzione del pensiero. La parte riguardo la tassazione ho solo accennato un esempio, non vale solo per le industrie che appunto ho usato solo come esempio, quindi certo che vale per tutti gli immobili, ma non dal punto di vista delle rendite, ma come valido indicatore reddituale ovvero sostitutivo, mi spiego meglio, è indipendente che il bene generi reddito effettivo, ovvero se un contadino lascia incolto il terreno sono fatti suoi, le relative imposte su esso le deve pagare ogni anno comunque, per motivi che penso sia evidenti senza doverli spiegare.
    Sul discorso della tassazione del reddito presuntivo (E non di quello effettivo-dichiarato sempre a rischio elusione e evasione) direi che siamo d'accordo. Sulla rivoluzionarità culturale del concetto di DS non ho bisogno di conferme, ma mi fa piacere se sei d'accordo con me. Al riguardo però vorrei fare un po' l'avvocato del diavolo, perché ogni rivoluzione ha la sua controrivoluzione, e mi riferisco a quella cultura della "sacralità" del lavoro sulla quale si fondano tanti aspetti della nostra realtà sociale. La tutela sindacale e politica degli occupati produce fior di intermediari il cui ruolo sarebbe annichilito da una riforma che utilizzasse il DS per risolvere il problema della garanzia di un reddito minimo per tutti. Da non dimenticare poi che in una società nella quale a essere tutelati sono solo i lavoratori c'è un potere enorme nelle mani di coloro che "devono" scegliere chi lavora e chi no. Tutti questi sono poteri, sia di destra che di sinistra, che hanno tutto l'interesse a spegnere qualsiasi ipotesi inerente il DS.

    Passando a questioni più leggere (Ma forse non tanto), su termometro politico sta partendo un nuovo gioco, il forum è "ucronia in diretta". Non ho capito bene come funziona, comunque si devono presentare dei partiti, io pensavo di inventarne uno MDS(Movimento per il Dividendo Sociale), ti volevo chiedere se volevi partecipare anche tu sostenendo lo stesso partito (L'invito naturalmente vale anche per chiunque altro si sentisse in linea con le stesse idee).

  10. #30
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    Predefinito Re: Sul reddito di cittadinanza

    Citazione Originariamente Scritto da saltarellicristiano Visualizza Messaggio
    Sul discorso della tassazione del reddito presuntivo (E non di quello effettivo-dichiarato sempre a rischio elusione e evasione) direi che siamo d'accordo. Sulla rivoluzionarità culturale del concetto di DS non ho bisogno di conferme, ma mi fa piacere se sei d'accordo con me. Al riguardo però vorrei fare un po' l'avvocato del diavolo, perché ogni rivoluzione ha la sua controrivoluzione, e mi riferisco a quella cultura della "sacralità" del lavoro sulla quale si fondano tanti aspetti della nostra realtà sociale. La tutela sindacale e politica degli occupati produce fior di intermediari il cui ruolo sarebbe annichilito da una riforma che utilizzasse il DS per risolvere il problema della garanzia di un reddito minimo per tutti. Da non dimenticare poi che in una società nella quale a essere tutelati sono solo i lavoratori c'è un potere enorme nelle mani di coloro che "devono" scegliere chi lavora e chi no. Tutti questi sono poteri, sia di destra che di sinistra, che hanno tutto l'interesse a spegnere qualsiasi ipotesi inerente il DS.

    Passando a questioni più leggere (Ma forse non tanto), su termometro politico sta partendo un nuovo gioco, il forum è "ucronia in diretta". Non ho capito bene come funziona, comunque si devono presentare dei partiti, io pensavo di inventarne uno MDS(Movimento per il Dividendo Sociale), ti volevo chiedere se volevi partecipare anche tu sostenendo lo stesso partito (L'invito naturalmente vale anche per chiunque altro si sentisse in linea con le stesse idee).
    va bene ora vado a dare un occhiata. forse ho capito il tuo discorso sull'entità della cifra, così mi spiego meglio su cosa intendevo. la somma intera da distribuire come reddito di cittadinanza sarebbe ciò che rimane come surplus dalle uscite, quindi le entrate dovrebbero essere calibrate su questo cioè sul dover ottenere un surplus da distribuire, e i 320 pro capite sono la cifra sulla quale si dovrebbe cercare di calibrare sul lungo periodo questo surplus, che ovviamente sul breve periodo non sarebbe ogni mese di 320 ma dovrebbe aggirarsi attorno, adeguando nel lungo periodo le necessità di entrata per adeguarle al risultato di ottenere questa cifra mediamente. per quanto riguarda le agenzie interinali, secondo il sistema collocativo che prevedo esse non dovrebbero scomparire necessariamente, ma agirebbero nei confronti dei centri per l'impiego allo stesso modo in cui oggi le scuole-guida fanno da intermediazione con le motorizzazioni.

 

 
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