Io devo ancora in capire in quale maniera il libero arbitrio dovrebbe condurre all'adesione spontanea ai valori della bontà dell'umanesimo ecc. anziché per l'appunto a respingerli arbitrariamente.
Agostino riconosceva la frattura tragica e insanabile tra la giustizia celeste e "l'irrazionalismo etico" di questo mondo (l'espressione è di Max Weber e si riferisce allo spettacolo della virtù non ricompensata, della prepotenza trionfante ecc.); da questo derivava il suo tormento interiore. Ma la fiducia cognitivistica di Tommaso nella possibilità per l'uomo di scoprire le verità morali e farle proprie? Ci ha pensato la modernità a smentirla. Tanto che le diverse chiese degli universalisti etici sono intente a farsi la guerra su quale verità morale sia quella che l'uomo sentirebbe "naturalmente propria".