MARXISMO e GIUDAISMO
di Dagoberto Bellucci
Libero corrispondente dal Libano per TerraSantaLibera.org
Link a questa pagina :
New Page 1
"Ogni giorno gli ebrei e la loro banca estendono il loro dominio sull'Europa e sull'illuminismo, su tutta la civiltà, ma soprattutto sul socialismo perchè sarà proprio con il suo aiuto che l'ebreo eliminerà il cristianesimo! Allora non resterà che l'anarchia e l'ebreo - padrone - portà governare il mondo!"
( Fëdor Michajlovič Dostoevskij )
"Tutte le rivoluzioni comuniste sono niente più che rivoluzioni ebraiche. Pensate, organizzate, finanziate e personalmente attuate da elementi ebraici"
(Henry Ford - "L'Ebreo Internazionale")
L'apparizione sul palcoscenico della storia mondiale dell'ideologia marxista rappresenta una delle più rilevanti questioni relative ai processi di degenerazione intervenuti nell'Europa del XIXmo secolo ed una ricognizione analitica 'doverosa' per una comprensione più approfondita delle dinamiche sovversive che hanno caratterizzato il Vecchio Continente dall'epoca dei Lumi fino ai giorni nostri.
Inevitabilmente un'analisi del marxismo dovrà tener conto sia del clima storico sia della prassi ideologica e metodologica proprie di una forza rivoluzionaria che - nel senso anti-tradizionale - si è posta fin dalle sue teorizzazioni quale autentica "contro-Chiesa" attuando un completo ribaltamento dei valori ed operando alla stregua di un virus interno alle società europee.
Al di là delle fuorvianti derive reazionarie e borghesi tipiche di una mentalità da destra beghina e neoconservatrice occorre sottolineare come l'anti-comunismo , intendendo il comunismo marxista nella sua valenza di forza anti-tradizionale e sovversiva qual'è, appartenga di diritto - e anche de facto - al nostro bagaglio culturale , ideologico e politico nonchè risulti 'coerentemente' conforme alla nostra adesione spirituale all'Islam tradizionale e rivoluzionario del compianto Imam Khomeini (che non casualmente...come 'sempre'...una volta instaurata la Repubblica Islamica in Iran soppresso i traditori e i nemici dello Stato rappresentati 'anche' dai dirigenti e militanti del Partito Comunista Iraniano o Tudeh che dir si voglia (1).... quinte colonne al servizio del Cremlino e di Mosca e nemici spietati dei valori spirituali dell'Islam come i loro padroni moscoviti) ; ciò non modifica 'ovviamente' quanto già più volte sottolineato circa l'inutilità di un'anti-comunismo senza comunismo nel Terzo Millennio e la necessità di fuoriuscire dalle logiche schmittiane della dicotomia Fascismo/Anti-fascismo esistenti nella società italiana dove al mito della "resistenza" 'partigiana' e della "costituzione antifascista" si sono andati parallelamente opponendosi il nazionalismo senza sovranità nazionale e l'anti-comunismo viscerale delle forze della destra reazionaria "a stelle e strisce".
A completamento di questo triste quadro generale si deve sottolineare infine l'errata interpretazione fatta del marxismo , in tutte le sue varianti ideologiche, da ambienti per i quali era inevitabile (...stava già nelle 'premesse'...) l'adesione più o meno 'sbracata' al moderno 'berlusconismo' imperante.... Per 'intenderci' siamo anti-comunisti prima di , senza di e meglio del "cavaliere" e soprattutto non abbiamo bisogno di 'lezioni' da chicchessia: nè dei 'revisionismi' funzionali alla Pansa e tantomeno dei "kippizzati" mea culpa dei Fini di turno...
Analizzando l'ideologia, l'esperienza storica ed alcune delle figure principali - teorici e dirigenti - dell'esperienza marxista scrivevamo diciassette anni or sono (2) di un "vero volto del comunismo" ossia dell'influenza giudaica sull'elaborazione dottrinale, la prassi propagandistica, la metodologia rivoluzionaria e la violenza politica applicate nel corso di un secolo e mezzo da tutti i capi comunisti eterodiretti dall'Internazionale Ebraica.
Dall'esperienza del movimento degli eguali di Gracco Babeuf all'ondata rivoluzionaria borghese (la rivoluzione del Terzo Stato) con Karl Mordechai Marx si passerà alla definizione di un'ideologia sovversiva e rivoluzionaria adatta al Quarto Stato , al proletariato mondiale, che elabora una teoria incentrata sul "mito" della questione sociale creazione tipicamente ebraica che, come spesso è stato ricordato, nasce da crani ebraici. Non sarà la questione sociale a generare il marxismo bensì Marx ed i suoi collaboratori ad generare la questione sociale nel Vecchio Continente dando all'idea socialista una visione messianica e atea della storia su basi economicistiche.
Marx non è mai stato un economista, tutt'al più si è occupato di merci. Premesso ciò è importante sottolineare le influenze intervenute nella vita del giovane Marx.
"Inizialmente , il futuro 'inventore' del comunismo moderno, Karl Marx (...) era un fervente cristiano, almeno stando alle sue prime opere scritte. In un tema scolastico di religione, intitolato "Unione dei fedeli con Cristo", annotava quanto segue: "L'unione con Cristo dona elevazione interiore , conforto nel dolore, tranquilla certezza e cuore aperto all'amore del prossimo, ad ogni cosa nobile e grande, non già per ambizione nè brama di gloria, ma solo per amore di Cristo". Altri scritti giovanili contengono simili manifestazioni di elogio verso i temi cristiani. Ma più avanti , durante gli studi superiori, qualcosa di misterioso trasformò il giovane Marx. Questo avvenne molto tempo prima che Moses Hess nel 1841 lo conducesse a far sue le convizioni socialiste. Un carattere fragile, in balia delle correnti di pensiero e di fede? Un avvenimento sconosciuto, un processo trasformativo sfuggito ai biografi pro e contro Marx, aveva indotto lo stesso a divenire uno strenuo nemico della religione. "Voglio vendicarmi di Colui che regna al di sopra di noi" scriveva nel poema "Invocazioni di un disperato". (...) Nel poema appena citato troviamo altre parole significative che se non risolvono l'arcano che sembrano occultare, perlomeno indicano il seme della ritorsione: "E ormai non mi rimane più che la vendetta/ Voglio costruirmi un trono sulle alture...". Sembra che il posto di Dio sia stato preso nel cuore di Marx da un altro dio, un dio di angoscia e terrore, ma ugualmente potente. (...) In un altro poema , "Il Menestrello", Marx ammette: "I vapori infernali mi salgono al cervello/ e lo riempiono finchè io divento pazzo/ E il mio cuore è completamente mutato/ Guarda questa spada/ Il principe delle tenebre me l'ha venduta". E' la confessione di una tragedia reale , interiore? Un indizio per capire meglio l'allucinante mondo 'marxiano' ci viene dal poco noto dramma giovanile intitolato "Oulanem" (che corrisponde all'inversione anagrammata del nome sacro Emanuele, il cui significato biblico è "Dio con noi"): "Egli batte il tempo e dà il segnale/ Sempre più arditamente/ io suono la danza della morte/ Ed anch'essi sono Oulanem, Oulanem/ Questo nome risuona come la morte/ poi si prolunga fino a spegnersi miseramente/ Smettete! L'ho afferrato!/ S'innalza adesso dal mio spirito/ Chiaro come l'aria, consistente come le mie proprie ossa". (3)