aMICI, L'IDEONA NON E' MALE, FAR GOVERNARE PER UN ANNETTO L'ACCOZZAGLIA E VEDERE COSA SALTA FUORI!!! VAI RENZI ACCONTENTALI!!
Referendum, su Micromega l'appello di Paolo Flores d'Arcais: "Ora un governo Rodotà - Zagrebelsky"
Referendum, su Micromega l'appello di Paolo Flores d'Arcais: "Ora un governo Rodotà - Zagrebelsky"
L'Huffington Post | Di Redazione
"Chiediamo elezioni rapide con un governo rispettoso del risultato elettorale, che può essere solo un governo Rodotà - Zagrebelsky di coerenza costituzionale. E ai nostri lettori di firmare la stessa richiesta". E' l'appello lanciato da Paolo Flores d'Arcais sul sito di Micromega, dopo il risultato del referendum costituzionale che ha bocciato in modo netto la riforma del governo Renzi.
"Ora l’establishment sconfitto nel referendum è in febbrile attività per impedire che la vittoria del No abbia il suo coerente sbocco politico", si legge. Per questo, secondo Paolo Flores d'Arcais, ci vogliono "elezioni al più presto, ma con un governo che rompa una continuità che i cittadini hanno rifiutato e condannato, un governo di coerenza costituzionale, un governo Rodotà/Zagrebelsky, quindi". "Ha vinto la Costituzione. La Costituzione di Calamandrei, De Gasperi, Terracini. È stato sconfitto Renzi che voleva rottamarla e sostituire una Costituzione “giustizia e libertà” con una Costituzione a misura di oligarchie".
A fronte del risultato uscito dalle urne, "quel popolo in rivolta (citazione dall'articolo del direttore de La Stampa Maurizio Molinari, ndr) non ha trovato la sua forma organizzativa e la sua rappresentanza parlamentare".Sia chiaro, in uno scontro referendario entrambi gli schieramenti sono per definizione una “accozzaglia” (secondo il lessico renziano). Per ciascuno dei corni del dilemma si sommano motivazioni, ideali, interessi, diversi. Ma che lo spartiacque fondamentale sia stato la rivolta contro la continuità di un quarto di secolo di regime, di establishment dei privilegi che voleva farsi Costituzione, è di evidenza palmare. Berlusconi ha biascicato il suo No con l’apparato fonetico del suo corpo, ma il suo Sì con la potenza mediatica delle sue televisioni, in nulla meno corrive e meno “grancassa” di quelle della Rai occupata ed epurata da Renzi.